Sostenibilità a 360 gradi e cioè non solo nella produzione, ma anche in termini di inclusione. E il vino rosé ora è per tutto l'anno. Scopriamo tutto quello che caratterizzerà il 2022

Decanter è una di quelle riviste “guru” del settore enologia e questa volta, a fare il punto sulle tendenze 2022 del settore wine è proprio lei. Una visione globale che parte dal mondo del commercio del vino negli Usa e che, di fatto, conferma alcuni di quei trend che da tempo sono sotto la lente d’ingrandimento a cominciare dalla sostenibilità, ma che ci riserva anche qualche sorpresa di chi l’ascesa l’ha iniziata da un po’, come il prosecco, ma anche il proliferare di bollicine che non siano “per forza” Champagne.

I problemi della catena di approvvigionamento? Hanno il loro peso, anche nelle scelte dei consumatori.

 

Tendenze 2022 del settore wine: ci si allontana dai ‘classici’ e si scoprono le regioni di tutto il mondo, anche quelle italiane meno conosciute!

 

Su tutte le tendenze 2022 del settore la prima tra tutte è la regionalità. Non crediamo che sia un caso che proprio qualche giorno fa The Drink Business, con un suo sondaggi, abbia rilevato come questa sia preponderante nella scelta dei winlovers quando si trovano a sfogliare una Carta dei Vini.

I professionisti ascoltati da Decanter in qualche modo ne danno la motivazione. Tra gli elementi che hanno portato a questa nuova modalità di esplorazione, sostiene ad esempio Lewis Kopman, co-fondatore dell’importatore di vino portoghese Grossberg/Kopman Selections con sede a New York, è anche il fatto che non è più tanto semplice potersi permettere i cosiddetti “classici” a cominciare da Borgogna, Bordeaux e Champagne.

Insomma i prezzi salgono, ma i consumatori non si spaventano…scoprono! Lo fanno “assaporando” le eccellenze di regioni meno conosciute e lo fanno anche i collezionisti. Si potrebbe vedere come un elemento di stratificazione sociale per la serie chi se lo può permetter compra anche i classici chi no si accontenta. Non è così. Almeno non nella seconda parte dell’affermazione. Se l’aumento dei prezzi permette di far scoprire, con piacere, luoghi che vanno scoperti…ci sembra non sia una cosa da giudicare male, anzi…solo una nuova opportunità.

E secondo gli esperti ascoltati tra i vini che si stanno scoprendo di più in Europa ci sono proprio quelli delle regioni meno conosciute del Bel Paese, cui si aggiungono Corsica, Slovena e Svizzera. Per il resto del mondo Cile e Sud Africa stanno conquistando sempre più spazio.

 

Tra i vini che spopoleranno quelli portoghesi che piacciono tanto anche nei cocktail

Una piccola chicca. Tra i vini che faranno più tendenza ci sono quelli portoghesi che secondo Anita Musi, specialista di vini per Evaton (Connecticut) sono “all’apice della popolarità”. Vini “adatti al cibo – aggiunge – versatili e convenienti rispetto ad altre regioni” che ben si sposano con i cocktail

 

Tendenze 2022 del settore wine: dietro un vino è bene che ci sia una storia raccontata in modo “avvincente”. E le aziende si innovano per avvicinare i giovani!

Se è vero che l’aumento dei prezzi allontana dai classici e avvicina alle novità, tra le altre tendenze 2022 c’è anche il fatto che, questa scelta, dipende anche dal fatto che i consumatori vogliono sempre più vini che sappiano raccontare una storia. Qui potremmo riaprire di nuovo il discorso comunicazione, ma su questo vi rimandiamo ad alcuni dei nostri articoli (che trovate linkati in fondo alla pagina).

A quanto pare i consumatori cercano “una narrativa avvincente“, leggiamo da alcune dichiarazioni su Decanter, che parli anche delle pratiche agricole che i consumatori vogliono sempre più “responsabili“.

Tendenze, quelle fin qui elencate, che si tirano dietro l’ovvia conseguenza della necessità dei brand di essere più innovativi per attrarre consumatori. E così sarà secondo chi ha parlato con Decanter. In particolare sotto l’occhio vigile dei brand ci saranno i giovani sempre più attratti da altre bevande alcoliche. Marketing, modalità di consegna e piattaforme online spadroneggeranno.

 

Sempre più vino naturale e sempre meno vino con i solfiti. Il 2022? L’anno della sostenibilità e della qualità. L’ambiente ‘fa gola’ a tutti: produttori e consumatori!

Il vino naturale? Si conferma anche per il 2022 una tendenza in costante crescita, così come si confermerà il trend rappresentato dai vini analcolici e a bassa gradazione alcolica. Settori che fanno storcere il naso a qualcuno, ma che, di fatto, si sono presi una bella fetta di mercato seppur quando parliamo di vini analcolici dovremmo usare un termine diverso: bevanda!

I solfiti sono sempre meno graditi e un’altra tendenza sarà proprio quella di ricercare vini che ne abbiano un basso contenuto.

Che la filiera sia in difficoltà visti i problemi della catena di approvvigionamento è arcinoto. Questo però, secondo Lexi Jones, co-fondatrice di Amlière Imports in California, spingerà a concentrarsi di più sulla qualità. Non solo: sarà l’anno della sostenibilità ne è certa, con i vini di piccola produzione e che rispettano l’ambiente a farla da padrone.

Sostenibilità che sarà sempre più una priorità per i produttori, sostiene Marc Crafton, capo enologo dello storico Chateau Montelena in California. Per lui ormai un senso di responsabilità c’è sia da parte di chi il vino lo fa che di chi lo consuma. Ecc il 2022 sarà l’anno del “trasferimento collettivo” di questa bella consapevolezza.

 

La rivincita definitiva del rosé! Ma quale vino fresco da gustare in estate. Ora va bene tutto l’anno e piace sempre di più. Sono loro quelli con la marcia in più!

Ebbene sì. Da anni lotta per affermare la propria identità. Negli ultimi ha saputo farlo e bene e ora, il Rosé diventa un vino per tutto l’anno. Non è più quel vino fresco che si degusta solo in estate. A quanto pare ormai è un vino a tutti gli effetti. Uno di quelli che si può assaporare anche in pieno inverno.

Ne sono certi i professionisti del settore tanto quanto il fatto che i rossi troveranno anche quest’anno delle difficoltà a favore proprio di rosati, bianchi e frizzanti. Sì anche le bollicine che, con il lockdown, sono diventate non più il calice dell’occasione, ma anche quello della quotidianità. Insomma si è scoperto che lo puoi bere anche in tuta…mica solo in smoking! E per qualcuno proprio i rosati frizzanti nel 2022 metteranno una marcia in più.

 

Tra le tendenze 2022 un altra rivincita. Quella dei vini orange. L’Italia potrebbe finalmente veder dar voce ad alcune eccellenze, Zibibbo compreso!

Tra le tendenze 2022 del settore vino ce n’è una che speriamo di confermi come tale. Ci è capitato di parlare recentemente dei vini dolci e delle loro difficoltà. Chiamiamoli arancioni (orange wine) in questo caso perché ci apre maggiormente l’orizzonte di riferimento. Certo è che a quanto pare nel 2022 questi vini conosceranno una nuova giovinezza e tra i vini citati su Decanter da Angela Oemcke della piattaforma australiana di marketing del vino online Cellr, ci sono il Moscato di Alessandria, il Riesling e sì…lo Zibibbo!

Lo conferma anche Robin Wright, direttrice delle bevande del ristorante italiano “Ci Siamo” di New York che racconta di essere rimasta “colpita da quanto orange wine dell’Italia e la Slovenia abbiamo venduto”. E anche qui ad affascinare è la storia che c’è dietro quei vini e dunque la storia dei loro produttori.

 

Sì lo Champagne, ma con gli spumanti è tempo di osare!

Torniamo sulle bollicine che di certo non possono mancare tra le tendenze 2022 del settore wine. Spazio allo Spumante metodo tradizionale che non sia per forza lo Champagne che, comunque, resterà un intramontabile. E dalla regione di Champagne arriverà, a quanto pare, anche un’altra novità: i suoi vini fermi faranno tendenza. Insomma qui non ci sono solo bollicine e i consumatori se ne sono accorti.

 

Sostenibilità a 360 gradi. Non è solo in bottiglia e in vigna. Riguarda anche i lavoratori, le donne e il cosiddetto Bipoc. Viva il rispetto e l’inclusività!

Sulla sostenibilità dobbiamo fare un altro exursus per sottolineare altre due tendenze. A quanto pare l’appello dei wine writers inquadra un’altra delle tendenze 2022 del settore wine: secondo Jeff Harding del ristorante Waverly Inn di New York le bottiglie di vetro eccessivamente pesanti cadranno nel dimenticatoio. Bottiglie più leggere che fanno bene all’ambiente e al portafogli “se si considera il costo del trasporto per i vini ad alto volume”, chiosa.

Per Harding, abbracciando il pensiero di Max de Zarobe di Avignonesi in Toscana, come lui stesso sottolinea, “è necessario prestare maggiore attenzione al benessere di chi lavora in vigna. Come acquirenti del vino, dovremmo far sapere alle aziende vinicole che stiamo prestando attenzione”…e meno male!

Infine Crafton che aggiunge: “continueremo a vedere sempre più domande sulle persone che ci sono dietro i vini e un enorme interesse nel supportare le aziende vinicole di proprietà femminile e Bipoc (neri, indigeni e persone di colore)”.

 

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