Al Vinitaly l'indagine Coldiretti che parla di un Paese in cui i giovani puntano moltissimo sul settore: sono innovativi, attenti alla sostenibilità ambientale e sanno comunicare
Buone notizie per il futuro del vino stando all’analisi Coldiretti che incorona la giovane viticoltura. Presentato al Vinitaly lo studio mostra un Paese decisamente in controtendenza e cioè un’Italia in cui oltre 5mila 500 sono i giovani agricoltori (uomini e donne) che producono vino e sono tutti sotto i 35 anni.
La viticoltura è giovane: aziende innovative, sostenibili e molto social…così si conquista anche l’estero
L’indagine Coldiretti sulla viticoltura under 35 è stata elaborata su dati del Centro studi Divulga come riportano i mezzi stampa.
Non solo sono giovani, ma sono anche attenti alla sostenibilità ambientale, guardano al marketing e sanno stare sui social per promuovere i loro prodotti. Insomma i giovani che scelgono la viticoltura sembrano cogliere l’esigenza di modificare quel linguaggio che da più parti, si è sempre detto, deve semplificarsi e diventare diretto per conquistare. Lo storytelling i ragazzi lo sanno fare perché se nativi digitali non lo sono tutti, il digitale nella loro vita è entrato prestissimo.
A conferma delle loro capacità ci sono i dati dell’export dato che, dice l’indagine, sono le loro aziende a rappresentare quasi un terzo di quelle che vengono all’estero. Inutile dire che anche l’innovazione è nelle loro grazie. Il 70 per cento ha tecnologie avanzate in azienda e su queste investe puntando anche su altri canali a cominciare da enoturismo e vinoterapia facendo dunque delle loro realtà non solo luoghi di produzione, ma di conoscenza, divertimento e condivisione. Conoscere per farsi conoscere insomma.
Ma dove sono questi giovani produttori? Sono Soprattutto in Puglia con a seguire Veneto e Sicilia. E che non i dica che siano piccole aziende perché quelle agricole dei giovani viticoltori, dice Coldiretti, hanno una superficie di vigenti superiore mediamente al 54 per cento.
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