La ordinate per imbarazzo, ma pensate che vi stiano 'fregando' con il rincaro? Sbagliatissimo. Lo conferma uno studio che, di certo, ci dice che a Londra possiamo risparmiare con gusto!

Finalmente siamo tornati a sfogliare (e sempre più spesso in digitale) le Carte dei vini stando comodamente seduti al tavolo di un winebar o di un ristorante e possiamo ripartire con una certezza in più: la seconda bottiglia meno costosa non è necessariamente quella sbagliata… anzi!

A condurre il particolare studio sono stati gli esperti della London School of Economics (LSE) e della Business School dell’Università del Sussex che si sono messi ad analizzare centinaia di Carte dei vini nei ristoranti di Londra sfatando il mito secondo cui la seconda bottiglia più economica è per forza una “fregatura“.

 

Niente giochetti psicologici: la seconda bottiglia sulla Carta dei Vini non è una seconda scelta, ma una scelta azzeccata e senza quel rincaro che pensate!

Il gioco psicologico su cui si è affermata questa che ora è, a tutti gli effetti, una falsità è semplice: si ritiene che si tenda a scegliere la seconda bottiglia più economica della Carta dei Vini per non fare la figuraccia di prendere quella che costa meno e questo spingerebbe molti ad applicarle un sovrapprezzo facendo sì che, i più, la acquistino. Bene, così non è!

Lo hanno rilevato il professor David de Meza e il dottor Vikram Pathania che, in sostanza, sono riusciti a dimostrare, confrontando le varie wine list, che quel sovrapprezzo è significativamente inferiore a quello dei tre o quattro vini che lo seguono. E’ lì, a quanto pare, che il margine di rincaro sale maggiormente.

La conseguenza? Se scegliete proprio quella bottiglia, quella che costa un po’ più di quella che costa meno di tutte, non sentitevi in imbarazzo perché qualcuno può aver capito che fate una scelta media per non spendere né troppo poco né troppo (non potendovelo permettere). In pratica, dice lo studio, state facendo la cosa giusta.

 

Lo studio inglese che ci racconta di una Londra ‘onesta’ sulle wine list. Ecco come si è giunti al risultato che ci fa sedere al tavolo senza alcuna ansia per la scelta!

La ricerca è stata condotta su 470 Carte dei vini londinesi, presenti in 249 ristoranti e contenenti ben 6.335 etichette. Il nome, la descrizione e l’anno di vendemmia dei vini sono stati gestiti attraverso un sito web di confronto dei prezzi per trovare quelli al dettaglio più economico, con una corrispondenza esatta riscontrata su due terzo dei vini presi in esami.

E’ a questo punto che si è rilevato che il rincaro percentuale medio dei vini dei ristoranti rispetto ai prezzi al dettaglio era più che triplicato. E allo stesso modo per bianchi e rossi. Una scelta precisa quella di procedere al confronto con il prezzo al dettaglio e non con quello all’ingrosso. Sia perché è più facilmente riscontrabile, ma anche perché per i consumatori più facile da confrontare (al tavolo e al momento dell’acquisto in un punto vendita per intenderci).

E già che ci siamo vi sfatiamo un altro mito (anzi loro). Vi siete mai trovati a scegliere ad ordinare un calice invece che una bottiglia perché non potevate in quel momento affrontare la spesa e avete preferito puntare su una certa qualità piuttosto che rischiare (come abbiamo visto a torto) di prendere un vino di serie B? Beh, sappiate che se avete pensato che, comunque, quel bicchiere vi è costato troppo non è affatto così. In media, ha rilevato lo studio, un bicchiere grande, da 250 ml, costa meno del 7% in più per unità di volume rispetto alla bottiglia. Insomma, ci sarà pure qualcuno che fa la cresta, ma di fondo, almeno nella capitale inglese, potete stare tranquilli: nessuna fregatura.

Sedetevi e scegliere il vostro vino dalla Carta senza nessuna ansia e se proprio siete indecisi chiedete al sommelier, anche rispetto al vostro budget… saprà di certo darvi il consiglio giusto! Nel frattempo se vi va, potete sfogliare la nostra

 

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