Le ha tracciate Bloomberg. Il recupero della vecchie viti, il vino vegano, la cannabis e soprattutto la tecnologia sono alcuni degli aspetti che rivoluzioneranno il settore nell'anno in corso

Poco prima che scattasse la mezzanotte del 31 dicembre abbiamo parlato delle tendenze delle Carte dei Vini nel 2019 e delle tendenze dei ristoranti del 2019; oggi, per completare il quadro, facciamo riferimento a Bloomberg che ha invece definito le sette linee guida che determineranno le caratteristiche dell’enologia nell’anno in coso e alcune di questi saranno imprescindibili per creare la propria winelist magari in un ristorante che detta la moda.

 

Per il vino nel 2019 è il vecchio ad essere nuovo!

Il vecchio è il nuovo. In agricoltura non lo si può di certo definire vintage, ma piuttosto ha a che fare con la storia. Già da qualche anno la tendenza al recupero delle vecchie viti, dei vecchi vigneti e delle varietà dimenticate è diventata una fetta di mercato importante. Il 2019 confermerà questa tendenza e per l’Italia questo non può che essere un bene. Se Bloomberg infatti cita il Cile che sta tentando il recupero di vecchie vite piantate secoli fa da esploratori spagnoli, noi citiamo il nostro Paese dove ogni anno si riscoprono varietà dimenticate o dove si lotta per non farle dimenticare. Accade con l’Asprinio che sta vincendo alla grande la sua battaglia, o magari con la Spergola e le cosiddette “Viti Maritate”, solo per citare alcuni esempi. Un recupero delle viti sì, ma anche delle tecniche di vinificazione.

 

Il vino nel 2019 avrà anche un nuovo colore: il verde cannabis!

 

Prima che arrivasse il vino dell’Unicorno, è arrivato sì quello blu, ma tra loro si è inserito quello alla cannabis e questo sarà protagonista del 2019. Bloomberg, che di economia ne sa, ne è convinto. Con la legalizzazione della cannabis in Canada, Uruguay e in sempre più stati degli Usa quello che sembrava irrealizzabile è divenuto realtà e viaggia già nei calici di molti winelover. Secondo la banca di investimenti canadese Cannaccord Genuity, ci fa sapere la rivista di economia, il giro d’affari del settore potrebbe toccare i 600 milioni da qui ai prossimi 4 anni. E non sono i fumi dell’alcol a dirlo!

 

Il vino nel 2019 ha un problema da affrontare: il riscaldamento globale!

La terza più che una tendenza è un problema che si sta cercando di affrontare: quello del riscaldamento globale. Se gli scienziati cercando di creare viti sempre più resistenti tanto da esserne nata una a risparmio idrico, i viticoltori da parte loro corrono ai ripari. Molte aziende, assicura Bloomberg, si sposteranno in terreni di maggiore altezza. Fenomeno che in Argentina, Canada e alcuni Stati degli Usa è già ben definito.

 

La sfida del vino nel 2019 si combatte ad alta quota…anzi altissima!

 

Se siete di quelli che l’aereo lo prendono occasionalmente forse non vi siete mai soffermati a leggere la Carta dei Vini ad alta quota. Ma chi viaggia spesso e lo fa per business magari volando sugli aerei delle principali compagnie del mondo, sa bene che ad alta quota il vino sta prendendo sempre più piede (e non solo dunque per questioni di riscaldamento globale). Tra i cieli del pianeta nascerà nel 2019, secondo Bloomberg, una vera e propria competizione tra le compagnie aeree. Una competizione su tutti i servizi, ma dove i vini sono assoluti protagonisti. Non ci credete? Allora sappiate che la compagnia privata Vistajet ha studiato a fondo gli effetti della pressione e della qualità dell’aria in alta quota sui vini bevuti a bordo proponendo persino degustazioni alla cieca e portando in volo uno steward sommelier.

 

Vino vegano? Se era già una tendenza, per lui il 2019 è l’anno del boom!

Che ormai non fosse una semplice tendenza lo avevamo capito. Ma il suo boom sembra destinato ad esserci quest’anno. Parliamo del vino vegano che, con tutto il wine&food del settore, sembra conoscere un’ascesa inarrestabile. Solo negli Usa l’intero settore ha toccato i 3,3 miliardi di dollari con un +20% rispetto al 2017, mentre in Gran Bretagna non è più una novità che Majestic Wine usi il simboloo del vino vegano (e vegetariano) sulle proprie bottiglie.

 

Il vino nel 2019 dovrà combattere una sfida su “Carta”: quella col Sakè!

 

Anche questa tendenza l’avevamo compresa con un po’ di anticipo ed è quella che sta forse più di tutte rivoluzionando le grandi carte dei vini: il Sake. Chi lo avrebbe detto che il nostro vino si sarebbe trovato ad affrontare un avversario come questo. Eppure sta accadendo. Sarà compito dei sommelier, dei produttori e dei ristoratori trovare il giusto equilibrio tra il vino così come noi lo conosciamo e la bevanda giapponese che si porta dietro i suoi millenni di storia e che, silenziosamente, ha invaso le nostre vite. Fin qui positivamente.

 

E’ ora di capirlo! La tecnologia è una necessità che nel 2019 va coltivata!

Infine, ed è la tendenza che ci affascina di più, la tecnologia. Che l’Italia sia indietro negli investimenti tecnologici è una di quelle cose che si sa, ma su cui sembra si faccia sempre troppo poco. In questo caso, tra l’altro, Bloomberg è chiara: la tecnologia di cui si sta parlando è l’online…soprattutto a livello commerciale. Se nel B2C l’Italia inizia a capirci qualcosa e a seguire i trend mondiali dove, nonostante l’incredibile andamento il potenziale non è ancora esploso pienamente neanche negli Usa, nel B2B le cose sono diverse.

Ed è proprio in questa fetta di mercato, quella del B2B, che una start up come Enolò ha deciso di investire per far sì che sia da qui che parta quella leva che può fare la differenza grazie ai servizi che Enolò mette a disposizione. Servizi innovativi: è questa la parola d’ordine. Semplificazione è l’altra. Reciprocità la terza. Il rapporto diretto tra produttori e rivenditori passa, oggi, inevitabilmente, per la Platform Economy ed è su questa che Enolò, forse unico caso in Italia, ha deciso di investire dando la possibilità di ampliare i mercati anche e soprattutto ai piccoli produttori.