Bibendum traccia le tendenze per il prossimo anno. Dal vino vegano al sakè, passando per l'Uruguay e la fruttosità. E l'Italia? C'è e parla la lingua della biodiversità

Quali saranno i trend del vino nel 2019? O meglio quali saranno i trend nelle Carte dei Vini del Regno Unito nel 2019? Bibendum ha tracciato otto linee guida per l’anno che verrà. L’Italia c’è ed è il momento di approfittarne. Certo, leggendo, potreste anche farvi venire voglia di fare una vacanza e andare a scoprire, di persona, le eccellenze enologiche di luoghi per i più inesplorati, almeno nel calice!

 

LE CARTE DEL VINI NEL 2019 PER I ROSSI PARLERANNO LA LINGUA DEL “FRUTTATO”

La frutta, o meglio il fruttato continuerà a fare numeri per quanto riguarda i vini rossi. il Cabernet Franc di Loira e Chinon, in particolare, secondo Bibendum, troveranno sempre più spazio nelle liste dei vini. Soprattutto in quelle di alto livello. Ma non solo loro. Secondo una ricerca svolta, infatti, la metà delle Carte dei Vini inglesi ha in elenco uno o più Cabernt Franc provenienti da tutto il mondo. Non solo Francia quindi, ma anche Sud Africa, California, Cile e Canada.

 

L’AMERICA PORTA NOVITA’ NELLE CARTE DEI VINI 2019: ARRIVANO CANADA E LA SORPRESA URUGUAY!

Dal Sud America arriva un nuovo Paese sulle Carte dei vini internazionali: è l‘Uruguay. La loro presenza, nelle Carte premium britanniche, è del 39% a livello globale e a dare forza alla sua enologia è l’autoctonicità che si incarna nel Tannat sebbene a quanto pare anche bianchi, altri rossi, vini frizzanti e da dessert vivono un momento di vera e propria scoperta.

Spostandosi nel Nord America il nuovo trend lo segna a quanto pare il Canada con il suo Icewine che si fa trovare nelle Carte dei Vini con una percentuale del 30% cui si sono aggiunti, negli ultimi tempi, anche i rossi fermi.

 

CARTE DEI VINI: NEL 2019 L’ITALIA SI CONFERMA LEADER PER AUTOCTONICITA’ E BIODIVERSITA’

L’Italia avrà ancora una volta voce in capitolo. Ma nel 2019, seguendo un trend che già si sta sviluppando, non saranno solo i grandi vini, quelli noti, a far notare la loro presenza nelle più prestigiose Carte dei Vini britanniche. Se Toscana e Piemonte restano dei must, infatti, l’autoctonicità e la biodiversità unica che contraddistingue il nostro Paese e che sempre si dice è l’acceleratore su cui premere per essere ancor più competitivi, sono il vero metro di misura per il nostro futuro.

E i bianchi, la cui rivincita si era fatta già degustare, faranno un ingresso ancor più trionfale nelle Carte dei Vini. Una varietà che si è dimostrata particolarmente valida, spiega Bibendum, è il Fiano presente in 2 Wine List su 5. Anche i rossi diranno la loro e sempre all’insegna dell’autoctonicità con, in pole, Garganega e Nero d’Avola.

 

IL VINO VEGANO NON E’ UNA MODA: NEL 2019 AVRA’ ANCOR PIU’ SPAZIO SULLE CARTE DEI VINI

Se pensavate fosse una moda…scordatevelo: il vino vegano è trend e lo sarà anche nel 2019. Solo nel Regno Unito i vegano sono diventati 3,5 milioni e i ristoranti per loro sono letteralmente sbocciati in lungo e in largo nel Paese. Sono presenti, ad oggi, in una Carta dei vini su dieci, ma i punti vendita continuano a crescere e anche il loro futuro nelle Wine List lo è. Lo conferma Andrew Shaw, direttore acquisti Bibendum: “i consumatori sono giustamente consapevoli di ciò che mangiano e bevono, e la tendenza del veganismo è diventata profonda anche nel vino. Molti dei nostri produttori leader lo riconoscono e lo producono”.

 

LA CROAZIA NON E’ SOLO SOLE E MARE, MA ANCHE MALVASIA ISTRIANA CHE IN GB CONQUISTA SEMPRE PIU’ SPAZIO NELLE CARTE DEI VINI

La Croazia non è solo spiaggia e cultura, ma anche vino. E i suoi vivono una seconda giovinezza. La sua posizione geografica e la sua vicinanza all’Italia per anni sembra averne oscurato un po’ la qualità e anche nel Regno Unito non godeva poi di tanta attenzione. La sua offerta, una miscela di varietà indigene e internazionali provenienti dalle sue quattro principali regioni vinicole, però, nel 2019 si faranno sentire. A farla da padrone, anche sulle Carta, sarà quindi la Malvasia Istriana.

 

CARTE DEI VINI 2019: Sì CHAMPAGNE E BORDEAUX, MA LA FRANCIA ESPLODE CON SAVOIA E JURA

Non esistono solo Champagne e Bordeaux. Anche la Savoia e la Jura possono fare la differenza sulle Carte dei Vini britanniche. La Francia, insomma, dà voce a nuove realtà tanto da sembrare essere destinate a diventare punti cardine nelle Carte dei Vini inglesi nel 2019. A fare la loro fortuna, anche in questo caso, la posizione geografica. Secondo le indagini fatte da Bibendum, infatti, in particolare la vicinanza della Savoia con la Svizzera fa sì che tanti turisti che vanno lì a sciare abbiano scoperto il vino locale.

Il loro export, insomma, potrebbe crescere con un’ottima offerta tra qualità e prezzo.

 

SUD AMERICA: SE SULLE CARTE DEI VINI LA NOVITA’ E L’URUGUAY LE CONFERME NON MANCANO

Se l’Uruguay è la novità, Cile e Argentina sono la conferma. A fare la differenza, nel loro caso, potrebbe essere la crescente voglia dei consumatori di scoprire sempre qualcosa di nuovo. In questo scenario il Malbec dell’Argentina torna a splendere con il Sauvignon Blanc, il Merlot, lo Chardonnay e il Carmenere del Cile.

 

UN VINO NON E’, MA IL SAKE’ NELLE CARTE DEI VINI FA SEMPRE PIU’ TENDENZA

Anche di questa ultima tendenza ci era capitato di parlarvi: il Sakè. Una vera e propria ascesa per quello che un vino vero e proprio non è, ma che come alcolico trova sempre più spazio nelle Carte dei Vini inglesi. E’ presente in 2 wine list su 5 delle premium analizzate da Bibendum. L’ambasciatrice di Bibendum Christina Schneider ne è decisamente contenta: “è bello vedere che il sakè sta trovando la sua strada in sempre più Carte dei Vini e che viene anche utilizzato nei cocktail come ingrediente”.

 

UNA PICCOLA RIFLESSIONE…

Insomma in Inghilterra le Carte dei Vini nel 2019 porteranno tante novità e alcune le confermeranno. L’Italia e i suoi vini qui godono di grande fama, Brexit o non Brexit. Il fatto che ancora una volta si sottolinei come a fare la differenza, per noi, siano autoctonicità e biodiversità, è la dimostrazione di quanto sia ancora possibile fare, soprattutto per quei piccoli e medi produttori in cerca di espansione. Iniziare questo processo si può e lo si può fare affidandosi a professionisti del vino e servizi innovativi che, quella espansione, possono portarla.

E’ quello che Enolò sta facendo e, non a caso, è proprio sul servizio de La Carta dei Vini, capace di ampliare le possibilità e dare un valore aggiunto alle cantine del territorio.