L'interessante studio Areni-Global pubblicato da Forbes riscrive lo scenario dei vini pregiati: cari produttori drizzate le orecchie perché Covid, tecnologia e mutamenti sociali stanno trasformando anche un settore che sembrava a misura di uomini maturi!

Tecnologia, Covid e cambiamento dei modelli sociali: le tre cose che hanno cambiato il mondo dei fine wines dove ora a prendere spazio sono sempre più donne e giovani. E’ davvero molto interessante lo studio condotto da Areni-Global, istituto di ricerca e azione per il futuro del buon vino con sede a Londra e pubblicato su Forbes.

Uno spaccato su come la presenza “rosa” e giovane sia sempre più dirompente in questo universo. Persino in quello che siamo abituati ad immaginare fortemente maschile e fortemente maturo: quello dei vini pregiati.

 

Fine Wines: un rapporto di 89 pagine ‘riscrive’ la scena del mercato di lusso. Ricchi, uomini e sopra i 60? Ricchi sì, ma sempre più donne e giovani ne sono protagonisti!

Areni-Global, spiega Forbes, ha condotto lo studio su più Paesi con Mestrezt di Bordeaux, arrivando a relazionare un rapporto di ben 89 pagine: The Future of Fine Wine Consumers 2021. Un lavoro portato avanti anche con Wine Intelligence e che ha coinvolto Stati Uniti, Regno Unito, Cina e Hong Kong. Sì, l’Italia non c’è, ma l’Italia è uno dei paesi leader del vino, anche in termini di export e per chi produce vini di altissima qualità, conoscere le tendenze dei mercati è una priorità per trovare la giusta chiave per aprirsi le porte della crescita.

A livello generale, come anticipato, quello che è emerso è che questo settore, da sempre dominato da uomini dai 60 anni in su, sta cambiando velocemente con donne e giovani che entrano a gamba tesa in questo pezzo di mercato. E non parliamo di un mercato così accessibile. Come ben sottolinea Forbes, si parla di un mercato in cui chi c’è investe solitamente un milione di dollari in attività finanziarie liquide e che per una sola bottiglia di vino, mediamente, spende 75 dollari. Mediamente perché, in realtà, spende molto di più. 

Tre quindi gli elementi che hanno accelerato il cambio di scenario nei fine wine. E che siano risultati attendibili lo conferma il fatto che condotto lo studio i suoi risultati sono stati correlati con Liv-Ex Fine Wine Indices, l’indice che traccia i prezzi globali, oltre che le vendite all’asta dei vini pregiati di Sotheby’s. Entriamo allora nel dettaglio e scopriamo di più su questa altra “rivoluzione” che è arrivata in tempo di pandemia.

 

Covid, tecnologia e mutamento degli scenari sociali: ecco come questi tre elementi hanno aperto le porte dei fine wines a nuovi appassionati con le idee chiarissime!

Il Covid, questo il primo elemento, ha favorito il mercato del vino pregiato. Questo il primo risultato cui si è giunti. E’ accaduto perché le persone ricche hanno comprato più vini “speciali” da consumare tra le mura domestiche. Secondo Liv-Ex, infatti, anche se c’è stato un leggero calo delle vendite nella prima fase della pandemia, a distanza di oltre un anno il valore totale delle offerte ha centrato un vero e proprio record: 83 milioni di sterline a fine 2020, ben 33 milioni di sterline in più rispetto al 2019.

Cerchiamo quindi di capire, come fa l’autrice dell’articolo di Forbes, cosa intendiamo per Fine Wine. E come lei ci affidiamo all’autrice del rapporto, Pauline Vicard, direttore esecutivo Areni che ha ammesso: facile non è. “La maggior parte delle persone pensa solo al prezzo elevato quando pensa al buon vino – ha detto -. Tuttavia abbiamo studiato questo problema per anni e abbiamo finalmente stabilito la seguente definizione: un fine wine è un vino complesso, equilibrato, con un potenziale invecchiamento, sebbene bevibile in qualsiasi momento”.  Non solo. Un fine wine è anche un vino che “provoca emozioni e meraviglia mentre lo si beve”. E, udite udite (tanto per sottolineare quanto sia cambiata la nostra coscienza ecologica), anche “sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale e finanziario”.

Facile dirlo difficile farlo capire. Per questo, ha spiegato, si è deciso di sviluppare delle vere e proprie fasce di prezzo per definire un fine wine. Pertanto, è stato identificato il livello di “ingresso” nel settore (ve lo diciamo in euro) per un vino, in una fascia di prezzo che va dai 30 e i 150 euro. Lo step intermedio va dai 150 ai 450 euro. L’ultimo, il top di gamma per intenderci, oltre i 450 euro. Se pensate che più si ha più si spende vi sbagliate. Più si ha più si spazia in tutte le fasce di prezzo. Un dettaglio importante questo, emerso sempre dallo studio. Insomma chi ha, cerca l’affare!

 

Donne e giovani: a loro i vini pregiati piacciono sempre di più. Vogliono spendere e scoprire. Ecco come si piazzano dentro questo mercato d’elite!

Power Woman

Veniamo ora all’aspetto da cui siamo partiti. Sempre più donne e sempre più giovani entrano nel mondo dei wine fine. E quello delle donne, scrive Forbes, è forse l’aspetto più sorprendente. Forse sì, o magari anche una conferma di quanto ormai si sia finalmente sdoganata quell’idea per cui vino è uguale uomo. Vino è uguale tutti. Proprio tutti.

Certo, va rilevato che di Paese in Paese le cose cambiano. E crediamo che anche qui siate caduti in errore. Pensate che questa riscossa al femminile arrivi da Regno Unito e Stati Uniti? Sbagliato. In questi due Paesi gli uomini rappresentano comunque il 70% degli appassionati dei fine wine. In Cina e Hong Kong ci se la gioca al 50%, come riferisce la stessa Vicard.

E le donne sono sempre più protagoniste anche nelle aste di alto livello. Lo dice il rapporto Sotheby’s. L’aumento, in alcuni Paesi, ha raggiunto il 22%. Mica male! La casa d’aste ha ben capito che questa è una opportunità da cogliere e infatti lavora per incoraggiare sempre più donne a partecipare alle sue aste. Avanti così.

 

Sempre più giovani

Le aste, a quanto pare, appassionano sempre più i giovani. Per noi anche questa è una notizia importantissima. Lo dice Jamie Riche, responsabile mondiale di Sotheby’s. “Stiamo ottenendo un aumento di offerte da 30enni e 40enni. Quando sono entrato a far parte di questa realtà, nel 1990, l’età media era di 65 anni. Ora – ha detto – abbiamo una media di circa 40 anni”.

A confermarlo lo studio quantitativo Areni-Global che ha coinvolto mediamente il 38% di under 35. Le loro parole d’ordine per un fine wine? Deve essere “naturale, eccitante e romantico”. Inutile sottolineare che per loro l‘acquisto online è quasi “scontato” essendo quasi dei nativi digitali. Una cosa che si è rilevata soprattutto in Cina. I giovani degli States invece nutrono aspettative: vorrebbero seguire sui social i produttori. Ecco: la tecnologia ormai è imprescindibile per chi ancora crede non sia così.

Tra l’altro sempre negli States, uno dei mercati più floridi per il vino italiano, solo il 42% dei giovani ha dichiarato di fare affidamento sui marchi. Per loro esplorare è un’esigenza e i social network sono le piazze in cui farsi consigliare.

 

Cari produttori ecco l’identikit dei nuovi protagonisti del settore fine wines: fatene tesoro e ripensate le vostre strategie per fidelizzarli!

Fatto salvo il fatto che, e  su questo c’è poco da fare, di qualunque Paese si parli, il mondo dei fine wines è un mondo di ricchi, lo studio fornisce anche alcuni consigli ai produttori per fare centro nei palati di chi, per le eccellenze, ha volta di spendere. Queste sono le cose da cui questi particolari collezionisti/appassionati sono attratti: avere una bottiglia unica in cantina, ma anche partecipare ad eventi dove incontrare persone per condividere la loro passione e farlo in luoghi di norma non accessibili a tutti.

Altra cosa. I consumatori di buon vino sono, diremmo in Italia, “gente di mondo”. Sono cioè persone votate all‘internazionalità e sono disposti a viaggiare per degustare un vino. Solitamente si costruiscono una rete fidata di commercianti di vino e sono molto fedeli alle loro scelte. Dovete fidelizzarli, questo è il senso. E per farlo ci sono due strade: portarli nelle vostre realtà con eventi esclusivi, e costruire solide relazioni con chi, del settore, è padrone. Se è questo il target cui puntate, iniziate a pensare la vostra strategia!

 

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