Il primo trimestre dell'indice conferma che le grandi etichette del Bel Paese sono sempre più ricercate e un vero e proprio punto di forza per chi vuole investire

Su Liv-ex i vini italiani si confermano quelli su cui investire. Lo dicono i dati del primo trimestre dell’indice di riferimento. E se a “salvarci” ha contribuito il fatto che gli Usa sulla nostra pregiata enologia non hanno impattato con i propri dazi, è pur vero che le opportunità continuano a crescere così come già era emerso nel 2020. Un primo trimestre, quello del 2021, che si è concluso in generale con un aumento di bottiglie scambiate del 124,8%, con una crescita esponenziale anche dei buyer (45%) e il Bel Paese che rappresenta ora il 17% delle quote di mercato a valore.

Un vero boom quello dell’Italia e maturato in soli due anni. Nel 2019, infatti, i vini italiani rappresentavano l’8,8% delle quote di mercato e nel 2021 il 15,1%. La conferma, in sostanza, di quanto sia cresciuta la presenza delle pregiate bottiglie italiane sul mercato Liv-ex. Vediamo nel dettaglio i risultati riportati su Wine News.

Liv-ex: sovrani indiscussi dell’enologia italiana restano il Barolo piemontese e le grandi denominazioni toscane, ma le novità non mancano

Il Barolo si conferma il vino top nella classifica italiana. E’ la denominazione più scambiata quella piemontese, seguita dalla Toscana che denominazione non è ma guadagna il secondo posto in classifica. E toscano è anche il Brunello di Montalcino, che ha aumentato la sua presenza arrivando ad essere la terza denominazione più scambiata nel primo trimestre 2021. Ben tre le posizioni guadagnate. Seguono altre due grandi denominazioni: Bolgheri e Barbaresco rispettivamente al quarto e il quinto posto. 

A raddoppiare su Liv-ex il numero complessivo delle denominazioni e le indicazioni geografiche: 40 a livello globale oggi con un giro d’affari che ha superato i 10 milioni di euro.

L’Italia è presente con tante altre sue eccellenze. Nella top ten delle etichette più scambiate, a valore, ci sono anche il Redigaffi 2018 di Tua Rita (assoluta novità in vetta alla classifica), e naturalmente il mitico Sassicaia 2018 di Tenuta San Guido, oltre al Barolo Monfrotino Riserva 2014 di Giacomo Conterno. Vini da grandi appassionati che nelle aste (alto fenomeno in crescita costante) sono sempre ricercatissimi. Seguono in classifica il Sassicaia 2017, il Barolo Francia 2016, il Barolo 2015 di Bartolo Mascarello, ancora Sassicaia annata 2016, il Barolo Movigliero 2016 di Burlotto e, infine, il Masseto con le annate 2015 e 2017.