Dal 1 gennaio sarà obbligatoria per tutti, anche per il settore enologico. Cosa sono e cosa prevedono? Scopriamolo insieme anche con il vademecum del Conai per aiutare i produttori

“Etichetta ambientale” per gli imballaggi, vino incluso. Per tutto l’obbligo entrerà in vigore il 1 gennaio 2022 ed è frutto della modifica del comma 5 dell’articolo 219 del Testo Unico Ambientale (Tua). Una norma, quella prevista, che dispone che tutti gli imballaggi devono essere opportunamente etichettati secondo le modalità stabiliti dalle norme tecniche Uni applicabili e in conformità alle determinazioni adottate dalla Commissione Ue per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi. Obbligo utile anche a dare una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali degli imballaggi.

Tradotto: un’etichetta che strizza l’occhio alla sostenibilità e la transizione ecologica e risponde alla sempre crescente esigenza dei consumatori di “voler sapere”.

 

Etichetta ambientale: gli obblighi previsti per ogni componente. Per le bottiglie la tecnologica corre in aiuto

Tra gli obblighi dei produttori quello di indicare, ai fini della identificazione e la classificazione dell’imballaggio, la natura dei materiali utilizzati. Le informazioni, secondo quanto previsto, dovrebbero essere apposte su ciascuna componente separabile oppure, se impossibile, sul corpo principale del sistema di imballo, sull’etichetta o su altra componente che renda facilmente visibile l’informazione al consumatore finale. Diremmo, in due parole: trasparenza.

Ecco allora il vino e tutto ciò che finisce in bottiglia. Essendo per loro le etichette decisamente più piccole, sarà consentito il ricorso alle “E-label”, così da creare un collegamento al mezzo elettronico che possa dare tutte le informazioni del caso.

Resta però un problema: la sorte dei vini già imbottigliati ed etichettati. Andranno regolarizzati con un cambio di etichetta? Se ne potrà aggiungere una integrativa? Su questo il settore attende risposte sebbene nella certezza che per i prodotti già in commercio il problema non si porrà: potranno essere venduto fino ad esaurimento scorte.

Certo è che, non rispettare le nuove regole, può costare caro dato che le sanzioni vanno dai 5 mila 200 euro ai 40 mila.

 

Etichetta ambientale: il vademecum Conai per supportare i produttori nel seguire le nuove regole

Una novità non proprio agevole per molti. Per questo il Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) ha predisposto una guida per le cantine (e non solo) così da semplificare, o almeno provare a farlo, la convivenza con la nuova misura. Queste, quindi, le indicazioni da seguire:

 

  • Capsule e tappi sono considerati separabili. Devono quindi riportare la codifica alfanumerica e le indicazioni di raccolta.
  • L’etichetta che si trova sulla bottiglie non è considerata rimovibile dal consumatore. Per questo dovrà riportare la codifica identificativa del materiale con cui è fatta la bottiglia e le indicazioni sulla raccolta del materiale stesso. Facoltativo inserire anche la sola codifica identificativa del materiale anche sulle componenti non separabili manualmente, ma senzariportare l’indicazione sulla raccolta.
  • per le scatole o interfalde in cartone ondulato si considera ottemperato l’obbligo di identificazione del materiale di composizione dell’imballaggio se il produttore inserisce tali informazioni sui documenti di trasporto che accompagnano la merce o su altri supporti esterni, anche digitali.

 

(Fonte Ansa)

 

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