Ennesimo esempio di ecosostenibilità in Cile. Viña Maquis "recluta" polli autoctoni per combattere un insetto pericoloso per le vigne...e loro gradiscono!

Torniamo a parlare di Cile e di ecosostenibilità perché c’è un’azienda che ha fatto della sua vigna un ‘fast food’. Contraddizione? Assolutamente. Il fast-food è dei polli!!! Sono loro i guardiani e i tutori della buona salute delle piante. Come? Rimpinzandosi di insetti infestanti.

La notizia la troviamo su The Drink Business ed è l’ultimo esempio di come gli animali siano sempre più protagonisti nelle vigne di tutto il mondo.

 

In Cile la vigna diventa il ‘fast food’ sostenibile di polli autoctoni ghiotti di…burritos!

Ph: credit photo – Pagina Fb di Viña Maquis

Siamo a Viña Maquis, una delle aziende vinicole che da queste parti (e non solo) è stata pioniera della biodiversità. Questa cantina, infatti, non è una semplice azienda vinicola, ma anche un rifugio per la fauna selvatica che vie tra due fiumi nella valle del Colchagua. Ed è da qui che è partito questo nuovo progetto “salvavigna” che strizza l’occhio alla sostenibilità.

Se sentiamo la parola burrito a noi viene in mente un piatto tipico messicano, ma in questo caso parliamo di un nemico giurato delle vinge: un insetto che sta mettendo paura ai viticoltori della zona. Sì perché come spiega a The Drink Business il direttore di Viña Maquis, Ricardo Rivadeneira, se sono pochi i burritos non ci sono grandi problemi, ma se arriva la colonia allora sì che i problemi iniziano e le viti si indeboliscono.

E’ proprio lui che ha avuto l’idea: utilizzare una razza di pollo autoctona portata in Cile secoli fa dagli spagnoli. Un pollo che è un incrocio con una pernice dall’aria anche piuttosto simpatica. fanno uova blu come un’anatra e, soprattutto, adorano i burritos. Anche se non è il loro alimento “base” Rivadeneira ha scoperto che nella loro dieta sono ben accetti. La cosa più stupefacente è che si possono addestrare perché ne diventino dei veri e propri…”cacciatori”.

 

A Viña Maquis un vero e proprio addestramento per fare incetta di insetti infestanti e a loro non dispiace affatto!

E’ lui stesso a spiegare come li ha allenati e il metodo è decisamente semplice. Ha raccolto i burritos e poi li ha dati ai polli che si sono dimostrati ghiotti di questa prelibatezza animale. In circa una settimana la popolazione di insetti è diminuita drasticamente, così Viña Maquis ha creato dei veri e propri pollai e quando c’è bisogno di fare un po’ di pulizia, questi lavoratori infaticabili vengono portati nei vari vigneti dell’azienda. Un lavoro che a loro a quanto pare…piace e parecchio!

Al momento ce ne sono 60 di polli, ma presto saranno un centinaio. Dalla loro parte due fattori oltre l’appetito sono veloci e sanno volare. Delle vere e proprie macchine divoratrici in sostanza. E se proprio la vogliamo dire tutta questa scoperta ha salvato anche il pollo che negli ultimi 10 anni, leggiamo, era così tanto diminuito in numero di esemplari da essere considerato in via d’estinzione.

Che dire? Salvi i vigneti e salvi i polli. Salvi, insomma, due patrimoni del Paese. Ovvio che economicamente ci sono degli “svantaggi”, ma lo sono davvero? Per l’azienda no. Se la chimica converrebbe, avere dei vini che, assicurano, ci guadagnano in purezza, non ha prezzo.

 

Il fast food dei volatili è solo l’ultimo tassello del puzzle sostenibile di un’azienda che l’enoturismo slow lo ha anticipato di dieci anni!

Ph: credit photo – Pagina Fb Viña Maquis

Questo particolare “fast food” sostenibile è tra l’altro solo l’ennesimo tassello di un puzzle cui Viña Maquis lavora da anni. Come abbiamo anticipato tra queste vigne non è difficile imbattersi nella fauna selvatica perché negli ultimi 10 anni si è impegnata a creare veri e propri corridoi biologici tra i filari e nelle piantagioni di fiori selvatici che di insetti hanno pur bisogno. Per Rivadeneira l’azienda è un paradiso per gli amanti della natura tanto che oltre a vedere i nuovi amici della vigna, i polli, qui di può godere di tour botanici guidati in cantina, per conoscere piante, fiori e alberi che crescono nella tenuta.

E presto un’altra novità: i pic-nic tra i fiori a partire da settembre. Che dire? Da queste parti non hanno avuto bisogno della pandemia per comprendere il valore del turismo slow.

 

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