Nasce il Super Master di Assoenologi, Città del Vino, Federvini, Mtv e Uiv. Formazione come priorità: l'obiettivo è far sì che l'offerta conquisti tutti, non solo gli appassionati

Pensare al turismo del vino vuol dire pensare alla ripartenza di un intero settore. E con i fondi del Recovery Fund investire sul settore cercando di superare o quanto meno affrontare guardando oltre, la crisi dettata dalla pandemia, è, oseremmo dire, un obbligo morale.

L’enologia italiana, la bellezza dei suoi territori, l’eccellenza dei suoi calici, il valore riconosciuto in molti casi anche dall’Unesco delle nostre realtà, obbliga ad una riflessione. E la riflessione Assoenologi, Città del Vino, Federvini, Movimento Turismo del Vino e Uiv, l’hanno già fatta creando un vero e proprio “Super Master”, nato dalla volontà di sedersi tutti attorno allo stesso tavolo.

Ricordiamo, a tal proposito, che proprio Uiv e Mtv a luglio hanno sottoscritto La Carta dell’Enoturismo.

Turismo del Vino: le associazioni simbolo del Bel Paese insieme per le strategie del futuro. E’ ora di ripartire

Ripartire dall’enoturismo di prossimità e dunque dal Paese. Questo il primo step. Poi tornare ad intercettare i flussi internazionali. Inevitabile dover attendere che la pandemia sia solo un brutto ricordo. E’ partendo da questa riflessione che le associazioni si sono messe insieme per attuare politiche condivise di rilancio che non possono che partire da servizi sempre più avanzati capaci di attirare l’attenzione e dunque accogliere anche chi appassionato non è.

Il primo obiettivo, dunque, deve essere quello di ampliare la platea. Incuriosire e offrire possibilità che possano soddisfare le esigenze dei viaggiatori, ogni tipo di viaggiatore. Se quindi le associazioni guardano al Recovery Fund “insieme” e hanno deciso per questo di elaborare strategie comuni e condivise, dall’altra, sempre loro, guardano al domani dell’offerta che deve incardinarsi nel turismo del vino.

E’ questa la ragione per cui hanno deciso di creare il “Super Master” dell’Enoturismo della “24Ore Business School”. A coordinarli nella gestione di questa nuova realtà l’avvocato fiorentino Marco Giuri. Parliamo di uno dei massimi esperti della normativa del vino.Giuri, infatti, oltre ad essere consulente legale per moltissime cantine italiane, dal 2016 segue proprio la formazione del settore wine per la “24Ore Business School” per la quale ha guidato anche il primo Master in Wine Hospital nel 2019. La direzione scientifica è stata invece affidata ad una donna, e questo è un segnale più che positivo: Donatella Cinelli Colombini, che del turismo del vino in Itali potremmo definire una vera e propria “madre”.

 

Turismo del vino: con il Super Master la formazione diventa focale. Ci vuole preparazione per saper accogliere…i territori del vino sono i frontman del turismo

Formazione su tutto dunque. E’ questa la grande consapevolezza. Il treno del domani è già partito, ed è un treno che non si può perdere perché i fondi del Recovery non torneranno poi tanto presto. “L’obiettivo – spiega Giuriè di innalzare velocemente la qualità dell’offerta turistica di cantine e territori”. Questi, aggiunge, devono diventare “locomotori di sviluppo per le loro aziende, i loro territori e il turismo italiano”.

La wine hospitality, saperla fare in sostanza, è una priorità. E a dirlo sono i numeri dell’enoturismo italiano. Nel Paese negli ultimi venti anni si contano circa 30mila cantine aperte al pubblico. A queste si aggiungono 200 distretti enologici. “Si tratta di un comparto da oltre 2,5 miliardi di business, strategico per il nostro Paese, soprattutto con l’attuale crisi del turismo causata dal Covid“, sottolinea a ragione Giuri. “L’enogastronomia – aggiunge – è la prima attrattiva verso l’Italia per i viaggiatori stranieri e i luoghi del vino sono gli unici immediatamente pronti a trasformarsi in destinations”.

 

Si parte il 26 febbraio. Tutto già definito. Via all’alta professionalità

Già definite le modalità con cui si dovrà tenere il supermaster. A guidare le lezioni, si legge in una nota, sarà “un corpo docente interdisciplinare di altissimo livello”. Parliamo di professionisti, accademici ed esperti di provenienza aziendale. L’obiettivo è ovvio: “creare i manager delle cantine turistiche e dei territori wine destination di tutta Italia”.

E alcuni nomi sono già stati resi noti. Ecco che allora, perché funzioni, si è deciso anche di costituire una cabina di regia, guidata, come anticipato dalla Cinelli Colombini, presidente delle Donne del Vino.

Si parte quindi il 26 febbraio in “live streaming”. L’approccio didattico coinvolgerà figure molto diverse. Si va dal primo firmatario del dispositivo di legge agli attori che insegnano il linguaggio del corpo. Spazio anche al neuromarketing utile a capire come sollecitare i sensi diversi dalla vista così che possano a loro volte regalare esperienze enoiche diverse ai visitatori. 

Alle lezioni frontali si uniscono i virtual tour nelle più importanti cantine del territorio. Il taglio dei corsi aderisce ai caratteri specifici dell’offerta didattica della 24Ore Business School. Una realtà che, in 25 anni, va ricordato, ha formato 25mila ragazzi tra neolaureati, manager e professionisti, con tassi di conferma superiori al 95% grazie ad un’offerta innovativa e differenziata per industry e aree tematiche.