Una ricerca della California ha dimostrato che, in età avanzata, possiamo concederci vino, caffè e 'pancetta' e vivere più a lungo. E in gioventù come si fa? Semplice, ci si dedica allo YogaWine

Al vademecum del bevitore coscienzioso ne avremmo dovuto aggiungere un altro; quello che, più di altri, farà la gioia dei pigri di tutto il mondo: due bicchieri di vino al giorno sono meglio di una seduta in palestra.

Se per anni avete sottoscritto abbonamenti in palestra sentendovi in colpa per non aver seguito neanche une lezione e aver speso centinaia di euro ricordate: fare un salto in enoteca vi farà vivere di più che passare ore a sudare per tonificarvi…lo dice la scienza! A una condizione però: essere in piena terza età!

 

Terza età: altro che palestra…per puntare ai 100 anni meglio concedersi due calici di vino!

Come sempre certe notizie le prendiamo con la giusta serietà, ma anche con quel pizzico di ironia inevitabile. Lo studio arriva dritto dritto dall’Università della California ed è durato ben 16 anni. Quel che si è scoperto è che coloro che nel corso della loro vita hanno bevuto due bicchieri di vino o birra al giorno avevano maggiori possibilità di vivere più di altri. Lo studio è stato condotto su 1.700 nonagenari (all’inizio della ricerca, supponiamo più giovani). Parliamo di persone di età compresa tra i 90 e i 99 anni.

Dal 2003 ad oggi sono state quindi studiate le loro abitudini quotidiane. Chi tra loro consumava la giusta e moderata dose di vino o birra, si è scoperto, aveva il 18% in meno di probabilità di morire. La cosa incredibile è che al momento una spiegazione al fenomeno che fa molto Cocoun non se la sanno dare neanche quelli che lo studio lo hanno condotto.

“Non ho alcuna spiegazione – ha infatti detto la neurologa Claudia Kawas -, ma credo fermamente che bere senza esagerazioni migliori l’aspettativa di vita”. Non solo. Vi siete sempre sentiti in colpa per i vostri chili in più? Avete sempre pensato che questo vi avrebbe un giorno accorciato la vita. Beh in vecchiaia non è così. Lo studio ha infatti riscontrato che i partecipanti alla ricerca leggermente in sovrappeso hanno ridotto la loro probabilità di morire del 3%. Non un numero stratosferico, ma che dimostra che se essere magri e atletici da giovani è giusto, da vecchi ci si può pure lasciare andare alla mitica “panzetta”.

 

Non solo vino…nella terza età ad allungarci la vina sono anche hobby e caffè

Un altro elemento rilevato è quello relativo agli hobby e il caffè. Chi durante il giorno sa prendersi il suo tempo, circa un paio d’ore, per dedicarsi a ciò che lo appassiona, riduce il rischio di morte del 21%. Chi invece si concede due tazze al giorno di caffè (parliamo di caffè americano), la stessa probabilità la riduce del 10%. E in questo caso una spiegazione è stata data e ne abbiamo anche parlato ampiamente.

Facciamo chiarezza: la ricerca è rivolta alla terza età. Se non ci siamo ancora arrivati fare attività fisica non può che farci bene (così come degustare un ottimo calice di vino). Ma se siamo vicini ai 90 e siamo circondati da familiari che ci rimproverano perché, alla nostra età, dovremmo uscire, camminare, fare un po’ di jogging e tenere attivo il fisico, siamo liberi di sbattergli la porta in faccia, sederci sul divano, versarci un calice di vino e se stiamo facendo una maratona di serial tv…concederci un ottimo caffè!

 

E se siamo pigri, ma lontani dalla terza età? Niente paura, puntiamo tutto sullo YogaWine

Cosa fare dunque se siamo giovani e pigri? Se l’idea di iscriverci in palestra ci terrorizza? Beh, ad esempio, ci si può dare allo Yoga. Allo YogaWine per la precisione. L’ultima novità, in questo senso, arriva niente meno che da Los Angeles. Sebbene, per dover di cronaca, ad aver portato la moda nella mitica città californiana sia stata una società di Austin, in Texas: Vino Vinyasa.

Il suo fondatore ha saputo sfruttare una delle peculiarità di una città come questa: “qui la clientela – ha infatti dichiarato Morgan Perryè attenta alla salute ma ama il vino e ha la passione per una vita equilibrata”. E come non potrebbe essere così nella città di Hollywood dove l’eccesso è la normalità? Quel bisogno di normalità ha fatto nascere la nuova tendenza dello YogaWine. Ma come funziona?

 

L’ultima moda arriva da Los Angeles: si va in enoteca, si fa lezione e poi si degusta…è la nuova frontiera dei sommelier?

Gli eventi sono un mix di yoga ed educazione del vino. Si fa la lezione, si trova il proprio “centro” e poi si procede con una degustazione di vini comparativa. E gli istruttori devono essere non solo certificati per insegnare yoga, ma possedere certificazioni che ne testimonino la conoscenza del vino. E sia chiaro…non si va mica in palestra. Le location sono le enoteche, gli hotel di lusso, le cantine urbane, i club riservati ai soci e così via. Follia? Mica tanto. Perry, oltre ad essere un insegnate di yoga possiede il Certificato Avanzato di Terzo Livello della Wine and Spirits Education Trust.

La sua intenzione è di espandere l’attività anche altrove. Se siete sommelier in cerca di occupazione e avete una passione per lo yoga o sentite l’improvvisa voglia di cercare il vostro di “centro” potreste provare a proporgli un centro YogaWine in Italia! Nel frattempo però sappiate che noi, il nostro, ce lo abbiamo già ed ha una location con un fascino ineguagliabile: le vigne delle Langhe!