Wine Intelligence ne ha individuati 5 e sono, per lo più, conferme. A dettarle anche il climate change e la precarietà degli assetti geopolitici

Tendenze di gusto e dell’industria: come sarà il vino nel 2020? Anno nuovo e nuove riflessioni, ma soprattutto azioni. Finiti i tempi dei bilanci iniziano quelli delle nuove iniziative. E per compiere i passi giusti bisogna sapere quali sono i nuovi orientamenti.

I primi a dettarli è Wine Intelligence che ci racconta, come riporta Federvini, le cinque tendenze che caratterizzeranno l’anno appena iniziato nel mondo del vino.

 

Tendenze del gusto secondo Wine Intelligenze: ecco su cosa le aziende dovranno puntare per avere successo

Cominciamo allora dalla classifica 2020 stilata da Wine Intelligence che ha messo nero su bianco le cinque sfide che l’industria dovrà affrontare nei prossimi 12 mesi a livello globale. E la premessa è d’obbligo: i cambiamenti climatici vanno considerati così come i modelli di spesa discrezionali dai consumatori del mondo. Una spesa che dipende esclusivamente dalla loro fiducia. E a minarla sono non poche situazione a cominciare dalla paura dei dazi Usa e dalla Brexit, senza considerare l’impatto dello spettro della recessione economica nell’Eurozona, negli Stati Uniti e in Cile.Eppure, ed è questo il dato positivo, alcuni comportamenti sembrano non mutare, mentre altri vanno approfonditi.

 

Si berrà di meno, ma sempre meglio e per farlo si spenderà di più

Era già nell’aria, ma la tendenza si conferma: scende la quantità ma sale la qualità. E’ davvero un male che i volumi calano? Non è detto. Bere meno sembra essere uno status progredito in parallelo con il bere meglio e, di conseguenza, con un aumento della spesa o meglio sarebbe dire con la volontà di spendere di più per una bottiglia che valga la pena davvero consumare. Un comportamento che, a dirla tutta, premia in qualità investe da tempo.

 

Parola d’ordine sostenibilità: la responsabilità ambientale farà la differenza. E’ una scelta esistenziale che arriva fino al calice

Alla consapevolezza del bere meno e bere meglio si affianca anche quella di bere sostenibile. E non è solo una questione di salute, ma soprattutto di responsabilità ambientale. Le etichette sono sempre più importanti e a quelle, i consumatori, prestano sempre più attenzione. Non è ancora un fattore di differenziazione, nel senso che il numero di coloro che i vini Sola (Sustainable, Organic, Lower Alcohol and Alternative) è ancora oggi un acquisto occasionale. Ma verso i vini naturali, biodinamici e vegani cresce ed è innegabile. Una scelta che va di pari passo con quella di vivere una vita salutare ed eticamente valida.

Bene, secondo Wine Intelligence, chi già dimostra questa attenzione sarà ancora più attento ai reali comportamenti di chi produce vini sostenibili. Che non restino parole dunque, ma sia possibile far sì che chi vuole, possa davvero avere conferma che ciò che sceglie di acquistare risponda a quei criteri di responsabilità ambientali che spingono a scegliere proprio il vostro vino.

 

Vino alla cannabis: altro che moda, “tira” sempre di più. Ma ad emergere saranno in pochi. Partecipare a questa sfida è un rischio, ma è un mercato ancora tutto da scoprire

Ne parliamo da un paio d’anni e chi pensava che sarebbe stata una moda passeggera dovrà ricredersi. Il vino Cbd, ovvero il vino alla cannabis, apparirà sempre più di frequenti sugli scaffali dove è legale. Molto probabilmente saranno tanti i Paesi che nel tempo apriranno a questa possibilità e di conseguenza le aziende dovranno adeguarsi. Certo è una sfida complessa perché pochi raggiungeranno l’obiettivo, mentre molti, si prevede, saranno solo prodotti passeggeri e presto dimenticati. Insomma è tempo di iniziare a pensare ad un brand che possa surclassare gli altri perché la corsa sarà aperta a tutti.

 

Tra le tendenze di gusto la rivincita dei “piccoli”. Lì dove il vino è poco ma di qualità il consumo crescerà. Il 2020 è l’anno di Germania, Sudafrica, Grecia e Portogallo

Guardando ai mercati veri e propri, per alcuni Paesi sarà l’anno del riscatto. Wine Intelligence parla di quelli con minore produzione di vino, ma di alto profilo come Germania, Sudafrica, Portogallo e Grecia. Se Francia, Italia e Spagna con i loro grandi classici restano in auge, la prossima generazione di consumatori non disdegnerà preferire un Riseling tedesco di alta qualità, i bianchi rinfrescanti e le miscele rosse di Sudafrica e Portogallo. E anche i bianchi leggeri della Grecia diranno la loro in quanto a quelle che abbiamo definito tendenze di gusto.

 

Investire sempre di più nel packaging. Deve attrarre ed essere ecosostenibile. Saranno tanti gli investimenti nel settore

Sì la consapevolezza. E con questa l’etichetta. Ma il packaging, e dunque l’aspetto, rivestirà sempre più importanza. Non stupisce in effetti. Con il neuromarketing si sono fatte importanti scoperte sulla percezione e anche sulle differenziazioni di approccio in base al sesso. Certo è che presentarsi bene farà sempre più la differenza. La previsione di Wine Intelligence è che nel 2020 si vedranno imballaggi sempre più innovativi. Scelta dettata anche dalla volontà delle aziende di ridurre l’impronta di carbonio offrendo contenitori più riciclabili. E chi potrà, a quanto pare, raddoppierà gli investimenti in etichettatura e design.

A ben guardare le cinque tendenze di gusto e dell’industria sono interconnesse. Un vero e proprio percorso quello delineato cui tutti dovrebbero prestare attenzione.