Al Bologna Fiere dal 26 febbario al 1 marzo il primo evento internazionale della Slow Wine Coalition che porta "in scena" tutti i protagonisti della fliera del vino virtuoso

C’è un nuovo evento nel panorama enologico italiano ed è lo Slow Wine Fair che si prepara al battesimo in quel di Bologna dal 26 febbraio al 1 marzo. E’ la prima grande manifestazione internazionale organizzata dalla Slow Wine Coalition e si propone come occasione di confronto e dibattito tra tutti gli attori della filiera, nel solco della quasi ventennale esperienza di Terra Madre.

Slow Wine Fair: produttori da tutto il mondo per una quattro giorni fatta di degustazioni, confronti, meeting e Laboratori del Gusto

L’appuntamento con Slow Wine Fair è a Bologna Fiere dove la quattro giorni vedrà insieme centinaia di produttori di tutto il mondo che si confronteranno in conferenze e dibatitti sul presente e il futuro del vino. Non mancheranno i laboratori del gusto e l’esposizione di migliaia di etichette provenienti da ogni parte del Globo. Occasione, quest’ultima, impreziosita dalla partecipazione di Federbio e della Società Excellence, che riunisce le diciotto aziende leader nella distribuzione in Italia.

Ad essere precisi i produttori che troveremo a Bologna sono quelli che hanno firmato il Manifesto del buon Vino della Slow Wine Coalition, rete che ha anche previsto un focus riservato ai produttori che praticano un’agricoltura sostenibile, attenta a preservare le peculiarità del passaggio, e si impegnano per una crescita sociale e culturale delle campagne.

Obiettivo dell’evento, come si legge nel sito creato ad hoc, è il rinnovamento profondo del nostro sistema agricolo. Perché ciò avvenga è dunque necessario coinvolgere tuti colo per cui il vino è professione. Ecco perché ci saranno tutti, anche il mondo della ristorazione con sommelier, enotecari, distributori, agenti di commercio e stampa specializzata.

E i consumatori? Ovvio che spazio ce n’è anche per loro che per Slow Food sono co-produttori nonché appassionati che, scegliendo un vino frutto di una visione produttiva virtuosa, contribuiscono a cambiare il mondo.

 

La sintesi del programma

 

26 e il 27 marzo

Una due giorni per il meeting dedicato ai delegati della Slow Wine Coalition. Saranno due giorni di convegno, incontri e dibattiti sui temi centrali per il futuro del vino. Quindi sulle buone pratiche agricole per una reale sostenibilità ambientale; il ruolo dell’azienda agricola nelal tutela del paesaggio e nella salvaguardia delle risorse naturali e della biodiversità; il ruolo sociale e culturale del vignaiolo, motore di crescita economica per il territorio.

27 febbraio

Giornata dedicata agli appassionati che potranno degustare le migliaia di etichette esposte, dialogare con i produttori e partecipare ai Laboratori del Gusto. Occasione questa per approfondire, con gli addetti ai lavori, le filosofie di produzione che stanno dietro a questo grandi vini.

28 febbraio e 1 marzo

Sono i giorni dedicati ai professionisti del settore. Ristoratori, enotecari, importatori, distributori, cuochi, sommelier e tutti i protagonisti della filiera, troveranno nei padiglioni della Fiera una selezione delle migliori cantine internazionali accomunate dal metodo produttivo virtuso.

 

Un piccolo excursus….cos’è la Slow Wine Coalition

E’ una rete internazionale inclusiva e collaborativa che unisce i protagonisti del mondo del vino: vignaioli, appassionati e professionisti di filiera. Si fonda sul “Manifesto per il vino Buono, Pulito e Giusto”, un decalogo che nasce dall’esperienza maturata da Slow Food durante tutta la sua storia.

Attraverso la produzione e il consumo di bottiglie realizzate secondo i principi del manifesto, suo obiettivo è quello di incidere nel futuro della viticoltura, per la Slow Wine Coalition ancora troppo legata all’uso della chimica, responsabile dello stravolgimento della biodiversità dei terroir di maggior successo, attraverso l’imposizione della monocultura. L’idea è dunque quella di cambiare rotta. Il Manifesto vede dunque il mondo del vino come un sistema che unisce architettura, biodiversità e giustizia sociale. il vino, è questo il senso dello stesso, va trattato come qualcosa che va oltre il bicchiere, capace invece di includere ambiti di importanza strategica per avercelo un futuro.

 

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