Il termine è entrato nel più prestigioso vocabolardio d'oltralpe e gli studenti di vino in Inghilterra lo imparano con lezioni a domicilio. Il ritorno? Anche nell'enoturismo e un esempio il Prosecco Cycling

Vi abbiamo parlato pochi giorni fa del Conegliano Valdobbiadene Festival, evento creato ad hoc per festeggiare i 50 anni della denominazione, ma a ben guardare le bollicine venete hanno molto di cui andare fieri e sono un ottimo esempio di marketing che funziona.

Certo la qualità fa sempre la differenza, ma la conquista dei mercati passa anche per una buona promozione del proprio brand. Ed è di questa che oggi vogliamo parlarvi con una curiosità e un obiettivo raggiunto. E per non farci mancare niente anche qualche dritta per scoprirne tutta l’eccellenza con alcuni appuntamenti che dimostrano come, il Prosecco, sia ormai un vero sistema che porta letteralmente il nome del Made in Italy nel mondo!

 

Prosecco: di diritto la parola entra nel più importante dizionario francese, e non c’è spostamento d’accento che tenga!

Partiamo dalla curiosità. Avete idea di quanto i francesi siano restii all’utilizzo di parole “straniere”? Un esempio per tutti: non osate dire computer, lì si chiama orindateur. Ma ora, se mai doveste sfogliare un dizionario francese, andate dritti alla lettera “p” per sentirvi un po’ a casa. Se infatti alla “c” c’è il mito dei miti per i nostri cugini e non solo per loro, ovvero lo champagne, alla “p” troverete proprio la parola “Prosecco”.

Quella che può sembrare una banalità è in realtà un obiettivo importantissimo che dimostra quanto le nostre bollicine, nel regno delle bollicine, abbiamo saputo farsi apprezzare ed amare. Ed eccola lì la parola “prosecco”. una delle 109 inserite nell’edizione de Le Petit Robert, il più celebre dizionario francese. D’altra parte nell’eterna sfida (fatta di odio e amore) con i nostri cugini, il vino italiano inizia a infrangere qualche storico campanilismi. Nel 2018 la crescita delle importazioni è stata del 10% (180 milioni di euro) con il prosecco che ha fatto registrare un boom pari ad un +37%.

 

Prosecco: in Inghilterra si studia a casa e a farlo non sono persone qualunque!

Ammettiamo di non sapere se la parola sia già nei dizionari inglesi e probabilmente è così. Quel che è certo è che se da una parte la parola Prosecco entra nel vocabolario quotidiano più nazionalista di sempre, dall’altra entra direttamente nelle case dei Wine Student inglesi. Sono infatti iniziate, in Gran Bretagna, le lezioni a domicilio di Prosecco Doc. D’altra parte è questo il mercato che le nostre bollicine le ama di più in barba ai timori legati alla Brexit. E così il Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, ha deciso di lanciare una campagna di formazione itinerante nelle più famose scuole di vino inglesi proponendo degustazioni guidate di alcune etichette selezionate.

Le lezioni sono iniziate ad aprile e finiranno al termine di questo mese. Dove si sono messe in cattedra? Beh per fare solo alcuni esempi eccellenti alla WSET School London, la Plumpton Wine School, la South London Wine School, la Oxford Chelt Wine School e al The Headrow Leeds. Vere e proprie Masterclass sui profili sensoriali del Prosecco, ma anche sul territorio. Eh sì perché il vino va promosso promuovendo anche i luoghi dove esso nasce creando una rete di promozione che muove anche il turismo. O meglio l’enoturismo. Per completare il quadro e dare un senso ancor più stringente alle Masterclass, il Prosecco Doc sarà è anche protagonista della London Wine Fair (20-22 maggio) e del Foodies Festival (25 maggio). 

 

Prosecco: il bel “peso” della notorietà. Il territorio fa innamorare gli stranieri soprattutto i cicloamatori…è boom internazionale per il Prosecco Cycling

Volete avere la dimostrazione di come una buona promozione faccia bene non solo alle azienda ma al territorio? Beh a dimostrarlo è il boom “internazionale” della Prosecco Cycling fissta per il prossimo 29 settembre. Le iscrizioni sono aumentate del 10% e molti degli iscritti sono stranieri. Una ventina di ciclisti arriveranno dal Brasile per pedalare nel cuore delle colline tra Valdobbiadene e Conegliano.

Se è vero che il cicloturismo così come l’enoturismo stanno diventando traini economici importanti, non è difficile immaginare quanto il loro matrimonio possa essere un successo. E anche questa volta l’impegno paga. Quello degli organizzatori che hanno aperto collaborazioni con agenzie internazionali di eventi legati al cicloturismo. Destagionalizzazione, prenotazioni, economia, promozione del territorio e delle cantine. Tutto si muove di pari passo. L’obiettivo del 2019? Promuovere l’evento nel mercato mediorientale a cominciare da Israele dove entrambi i settori, pedali e calici, sembrano conoscere una crescita costante e inarrestabile. E visto che non si viene solo per pedalare, perché non pensare a pacchetti creati ad hoc anche per far felici gli accompagnatori? Detto fatto. Enogastronomia, patrimonio storico e culturale sono tutti nel pacchetto.

L’evento, che ora lavora in partnership anche con il Consorzio di Tutela del Prosecco Superiore Docg, è davvero un’eccellenza. Cento chilometri, passando per 12 dei 15 Comuni della Dog. Un itinerario che, per la prima volta, unirà le due capitali del prosecco: Valdobbiadene, da dove si partirà e Conegliano che i ciclisti li accoglierà nel centro storico.