L'indagine della Heriot-Watt University di Edimburgo conferma il forte legame che c'è tra musica, degustazione e vita vissuta. Persino un bianco con un po' di rock può diventare strong!

Non siamo rimasti più di tanto stupiti perché persino Mozart “si esibisce” in vigna, ma ora c’è una nuova ricerca che dimostra l’influenza della musica durante la degustazione del vino. A condurlo un team di psicologi della Heriot-Watt University di Edimburgo. A rilanciarlo, dopo la pubblicazione su una prestigiosa rivista scientifica, molti giornali di settore e non solo.

Quanto e che tipo di influenza ha la musica sul gusto del vino? Questo è quello cui hanno cercato di dare una risposta. Vediamo quale.

 

Può la musica influenzare il nostro modo di percepire il vino? Sì, sembra proprio che sia così

Duecentocinquanta le persone coinvolte in questo studio decisamente particolare quello condotto e suddiviso per vino rosso e vino bianco, il tutto con musica d’accompagnamento. Alle persone coinvolte sono stati dati un bicchiere di Cabernet Sauvignon e uno di Chardonnay. Li hanno bevuti in cinque stanze diverse, con quattro tipi di musica differenti ripetuti a ciclo continuo e una stanza dove di musica non ce n’era. E nei primi quattro casi il nostro pensiero è andato all’Alex di Arancia Meccanica e il suo Beethoven…ma questa è tutta un’altra storia!

Al termine di queste particolari degustazioni da fare per 5 minuti in rigoroso silenzio, gli studiosi hanno chiesto ai presenti di descrivere il sapore del vino assaporato. Beh non sappiamo e ci crederete, ma quello che è venuto fuori dall’indagine guidata dal dottor Adrian C. North è che il gusto è cambiato fino al 60 per cento a seconda della musica ascoltata.

E’ in particolare emerso che il sapore del Cabernet, quindi del rosso, è stato più influenzato dai suoni forti, mentre il bianco è risultato più apprezzabile con musiche vivaci. Il sottofondo, quale esso fosse, ha spostato la percezione del vino orientandola verso l’atmosfera espressa nel 37,25 per cento dei casi. Percentuale che cresce molto di più con un calice di rosso arrivando al 42,25 per cento.

 

Bianco e rosso…musica che ascolti gusto che scopri: ecco come varia il nostro “sentimento” a seconda di cosa stiamo ascoltando!

Andiamo più nel dettaglio e partiamo dal vino bianco. Se questo è stato degustato con una musica di una certa potenza, allora per il 32 per cento dei presenti lo ha definito “corposo”. Se invece lo stesso vino era accompagnato da una musica elegante e classica allora diventava “raffinato” con il 31 per cento in più rispetto a quelli che hanno bevuto senza accompagnamento.

Non solo. Con la musica vivace il bianco è anche diventato pieno di “note piccanti”. Con le musiche dolci e riposanti è diventato “pastoso e morbido”.

Sul fronte rossi l’heavy metal ha fatto percepire il vino come “potente e pesante” nel 60 per cento di casi in più rispetto a chi lo stava bevendo senza musica.

“Quando si ascolta musica, questa rappresenta più di una semplice azione delle onde sonore che raggiungono il timpano – dichiarano gli autori dello studio -. Piuttosto, quando le note colpiscono la corteccia cerebrale, il cervello interpreta innescando dati e informazioni correlati”. Accade così che Sgt Peppers dei Beatles ci porta a pensieri degli anni ’60 dandoci sensazioni da figli dei fiori che ritroviamo anche nei nostri calici!

Insomma, l’esperienza fa la differenza: Speriamo di averne avute molte positive per trovare ogni vino…buonissimo!

p.s. A questo punto per fare un esperimento casalingo vi possiamo consigliare la nostra sempre attualissima carta dei vini musicale!