Il web sempre più protagonista, ma in attesa di poter fare i nostri piccoli viaggi, le proposte non mancano. Ecco alcune iniziative per rilanciare il settore

Lockdown finito: speranzosi nella ripartenza, anche l’enoturismo si corcia le maniche consapevole del fatto che, questa stagione, non sarà affatto facile. Regioni, territori e associazioni avanzano proposte e lanciano iniziative per far sì di tenere legati, con un sottile filo rosso, come quello del miglior vino d’annata, i winelover che aspettano per tornare a visitare cantine, degustare e godere della bellezza dei luoghi unendo gusto e cultura.

In attesa di un tour in vigna, iniziamo il nostro, virtuale alla scoperta di tutto quello che si può e si potrà fare.

 

Lockdown finito, ma non possiamo assembrarci: e quindi #CantineAperte? Sarà tuttto on-air. Il digitale dimostra la forza di una rivoluzione!

Cantine Aperte ci mancherà, nella forma classica, ma il Movimento Turismo del vino il 30 e il 31 maggio ci invita a brindare e a farlo. Come? Online ovviamente. Inutile dire che l’evento, assembrante per definizione, non potrebbe svolgersi nel modo in cui siamo abituati, ma se la musica ce l’ha fatta il 1 maggio con il Concertone, perché il vino non può farcela con Cantine Aperte?

Mai come quest’anno l’hashtag diventa fondamentale. Mai come quest’anno l’importanza del digitale si è manifestata chiedendo risposte immediate dopo un’attesa durata anche troppo. E così il Movimento Turismo del Vino si affida ad una piattaforma per garantire ai winelover di avere a casa i propri vini e i pacchetti esperenziali, senza dimenticare che l’asporto, anche in cantina, diventa una possibilità. Una piattaforma per promuovere e promuoversi dunque, che tanto ci fa capire su come, già da qualche anno, la nostra Start Up abbia colto nel segno senza nessun sintomo da Covid 19. Una piattaforma business la nostra che ben si accompagna all’idea lanciata quest’anno dal Movimento per portare onair le attesissime #CantineAperte.

L’evento diventa una campagna social, che unirà le cantine e i partecipanti nella condivisione di foto e video della loro esperienza. Virtualmente insieme nell’ultimo weekend di maggio dunque tra degustazioni in diretta, brindisi social e far sentire che noi, nelle nostre cantine, ci crediamo. Da loro, siamo certi, torneremo presto! Anche perché quest’anno sarà il turismo nazionale a farla da padrone. Quale occasione migliore per visitare, nel pieno rispetto delle regole sanitarie, i meravigliosi paesaggi disegnati dalle vigne in lungo e in largo nel nostro Paese?

 

Lockdwown finito, pensiamo a quando potremmo realmente ‘ripartire’: le Città del Vino chiedono la detriabilità fiscale delle spese per i viaggi nel Bel Paese

I sindaci delle Città del Vino non hanno alcuna intenzione di restare indietro e sull’enoturismo, loro, puntano moltissime. Sono i primi ad aver chiesto di riaprire i territori e permettere alle persone di visitare cantine e luoghi. Come? Con la detraibilità fiscale delle spese per i viaggi degli italiani nel Paese, alla stregua di quanto accade per le spese mediche e sanitarie.

Una proposta che, i sindaci, si augurano siano accolte così da dare alla libertà di movimento, in sicurezza, il via libero e far ripartire un settore che, fino all’anno scorso, ha fatto ben vedere il motore di cui è dotato e che non ha intenzione di chiuderlo in garage. Al contrario di oliarlo e farlo ripartire al meglio.

E’ lo stesso presidente di Città del Vino a parlarne, Floriano Zambon. “Attendiamo le decisioni del Governo per riorganizzare la vita sociale, i servizi, le attività e le riaperture dei nostri territori all’enoturismo – ha dichiarato nei giorni scorsi -, nel rispetto delle misure di tutela della salute pubblica. Nell’ottica del rilancio – ha quindi spiegato – crediamo che poter detrarre fiscalmente le spese di viaggio e soggiorno, debitamente documentate, così come facciamo con le spese mediche, incentiverebbe il settore e darebbe un contributo importante di solidarietà economica alla filiera e alle economie dei territori. Il provvedimento – ha quindi precisato – dovrebbe affiancare le iniziative del Governo per sostenere l’economia e le imprese”. Per lui la priorità è una sola: tutelare il Made in Italy di cui agricoltura e turismo “sono pilastri di identità”.

Proposte che seguono l’iniziativa social già lanciata nelle settimane scorse dalle Città del Vino. L’hashtag #iobevoitaliano per continuare a promuovere la nostra eccellenza nella speranza di tornare presto a godercela direttamente in cantina.

 

Lockdown finito, ma gli agriturismi ancora non ripartono. Presto lo faranno e la Cia anche per loro chiede agevolazioni: l’enoturismo punti sulla “familiarità”

Se dici cantina dici anche agriturismo. C’è un’interconnessione importante nel turismo, in Italia ancor di più. Cantine e agriturismi sono parte della spina dorsale del Paese e molte cantine sono addirittura titolari di agriturismi. Ma anche laddove non è così, pensare ad una ripartenza del turismo senza pensare a dove i turisti la sera dovrebbero fermarsi a mangiare eccellenze italiane degustandole anche nei calici, sarebbe impensabile.

A lanciare l’allarme è stata la Cia Agricoltori italiani che spiega come a rischio collasso, nel Paese, ci sono 24mila aziende agrituristiche e ben 100mila addetti. Per questo la sua proposta, al Governo, per la Fase 2 l’ha fatta. Inserire tra le misure economiche “buoni per le famiglie da spendere in agriturismo”. Cosa cui si aggiunge, così come per la proposta delle Città del Vino, un incentivo fiscale, sotto forma di detrazione, dell’imposta lorda delle spese di alloggio e ristorazione.

Per la Cia, infatti, il futuro il Paese se lo gioca nel turismo rurale e l’enoturismo. Ecco perché bisogna incentivare le famiglie a muoversi. Farlo vuol dire anche coinvolgere i bambini. Come? Organizzando le aziende in centri estivi organizzati con tanto di fattorie didattiche di cui usufruire con dei coupon rilasciati alle famiglie. Insomma ripartire dai piccoli, bambini e aziende, per tornare presto ad essere grandi.

 

Lockdown finito: l’Abruzzo lavora ad una legge sull’enoturismo, mentre l’Umbria porta produttori di vino e olio sul suo portale. La vetrina oggi è digitale

Per quanto riguarda le regioni in Abruzzo arriva la proposta di legge per regolare l’enoturismo. La seconda in Italia per dare al comparto ora più che mai un supporto in vista della ripresa. Ci si lavora e si spera che presto diventi realtà. In Umbria, intanto, si guarda alla prossima stagione turistica con la Regione che ha deciso di utilizzare il proprio portale come vetrina per l’enoturismo e l’oleoturismo. E per l’ennesima volta troviamo la parola “piattaforma” a confermare ancora una volta come, crisi o no, il futuro anche nel business sia proprio nella platform economy su cui noi di Enolò abbiamo puntato tra i primi in Italia e parlato al Vinitaly 2019.

Sul portale turismo della regione Umbria, intanto spazio a tutte le iniziative con le cantine e i produttori d’olio chiamati a raccontare e raccontarsi invitando la gente a muoversi per raggiungerli. Un’offerta integrata tra bellezze, storia e valore del territorio e le sue eccellenze enogastronomiche. Ecco che allora i titolari d’azienda potranno usufruire del portale per promuovere le loro iniziative.

Sì, siamo sulla strada giusta!

 

Lockdown finito: il Chianti Classico in attesa del ritorno dei turismo mette onair il catalogo completo del Gallo Nero! Ecco come farsi venir voglia di partire…

Ultima tappa la facciamo in Toscana che, come sempre, non si fa cogliere impreparata e si rimbocca le maniche per guardare al poi. E l’atteggiamento positivo a noi piace moltissimo. Siamo nella terra del Chianti Classico. Uno dei luoghi più amati da tutti i winelovers del mondo. In attesa che si possa tornare a calpestare la sua terra, annusare i suoi profumi, degustare i suoi vini e assaporare i suoi gusti, il Consorzio si affida, guarda un po’, proprio al digitale.

Nasce così “Il più grande catalogo del Chianti Classico”. Il Gallo Nero dalla a alla z. Un solo click ed ecco a voi il tour virtuale nelle aziende, spazi e-shop, locali dove si può ritirare il proprio menù e così via.

Un piccolo modo per colmare il vuoto nell’attesa di rivedersi e questo, siamo certi, avverrà presto. E allora, ci permettiamo di dire, perché non offrire anche una Carta dei Vini esclusivamente digitale? Noi la nostra l’abbiamo messa a disposizione già…da qualche anno!

E speriamo tutti di brindare presto con un ottimo vino…face-to-face!