In realtà lo scopo della ricerca è importantissimo: contrastare la demenza e sì, arriva un'altra conferma, la moderazione (vera!) aiuta a prevenire malattie neurodegenerative

Il vino fa bene alla memoria. E’ una cosa che era emersa già da tanti studi. Ora la conferma arriva da un’altra indagine che, al di là delle facili ironie, va ad indagare su una questione importantissima: contrastare la demenza. E’ quello che c’è dentro il vino, o meglio l’uva, che aiuta sebbene i risultati dello studio pubblicato sulla rivista Brian Science, ci dica che ci sono risultati diversi su uomini e donne.

Come è stato condotto lo studio che dimostra che il vino fa bene alla memoria, seppur valga solo per gli uomini e se si consuma con moderazione!

La frase più ovvia che ci viene da dire è un bicchiere al giorno leva il medico di torno. In realtà lo studio riguarda anche il tè ed è molto più serio di quanto si pensi, come abbiamo già avuto modo di dire. A condurla sono state le università tedesche di Giessen e Lipsia e ha riguardato ben 350mila persone che sono nella Biobank, ovvero un database biomedico che raccoglie informazioni su oltre mezzo milioni di residenti nel Regno Unito che hanno tra i 38 e i 73 anni. Un campione con al suo interno 4.270 casi di demenza.

A tutti è stato chiesto di riempire un questionario sulle abitudini alimentari. Tra queste anche il consumo di vino rosso, vino bianco e champagne, inclusi proprio nella sezione “vino” a differenza di birra, liquori e vino liquoroso. E’ stato poi chiesto ai partecipanti di bere diverse quantità al giorno di vino: dalla dose leggera uguale o minore di 12 grammi di alcol al giorno, moderata in un range di 12-24 grammi e pesante oltre i 24 grammi quotidiani. Processo ripetuto con caffè e tè.

 

Il risultato dello studio…

E’ quindi emerso che chi beve in modo moderato ha un rischio di demenza inferiore del 19% di chi il vino non lo beve affatto. Ma tra i sessi c’è differenza: il risultato riguarda gli uomini non le donne. Per loro differenze non ne sono state rilevate.

“Probabilmente – dichiara una delle autrici principali della ricerca, la dottoressa Sylva Mareike Schaeferciò è dovuto a una maggiore vulnerabilità delle donne agli effetti nocivi dell’alcol, nonché a una maggiore aspettativa di vita”.

Se siete curiosi sappiate che sul caffè differenze non ce ne sono nè per i maschi nè per le femmine, mentre per il tè il risultato per quanto riguarda la memoria, è stato simile a quello del vino: chi beve da tre a sei tazze al giorno ha un rischio di demenza inferiore al 31%. Da cosa dipende? Dal fatto che sia vino che tè hanno elevate quantità di flavonoidi, composti polifenici che si trovano negli alimenti di origine vegetale. Va da sè che l’ormai noto resveratrolo fa il resto: è un’altra componente fenolica che ritroviamo nella buccia d’uva e che, secondo tanti degli studi su di esso condotto, ha un effetto neuroprotettivo e aiuta a contrastare malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

 

 

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