Dall'assessorato regionale all'agricoltura il sì a quello del cibo e del vino Langhe Monferrato e quello del cibo del Roero

Il Piemonte che ha già i suoi riconoscimenti Unesco, arriva anche da parte della Regione un nuovo riconoscimento, anzi due: sono ufficialmente anti il Distretto del cibo e del vino delle Langhe-Monferrato e il Distretto del cibo del Roero.

Il “sì” è arrivato dall’Assessorato regionale all’Agricoltura e il cibo nella convinzione che i due distretti saranno un ulteriore plus per il territorio creando nuove opportunità di valorizzazione per i Comuni, le realtà economiche, i Consorzi di tutela e tutte le associazioni e le imprese che ne fanno parte e di cui proprio viticoltori e agricoltori sono un simbolo riconosciuto a livello globale.

Il Piemonte esempio di valorizzazione dell’identità: due distretti per crescere e sviluppare sempre più il territorio sotto tutti i punti di vista

Il Distretto del cibo e del vino delle Langhe

Il primo dei due distretti e cioè quello del Cibo e del vino delle Langhe è nato su iniziativa del Consorzio Barbera d’Asti e dei Vini Monferratto e quello per la tutela dell’Asti insieme al Consorzio Tutela Vini d’Acqui, quello per la Tutela Cardo gobbo Nizza Monferrato, il Gal Terre Astigane nelle Colline patrimonio dell’umanità, e l’associazione Astesana strada del Vino e del Cibo.

Insieme dunque per valorizzare ancor di più le eccellenze agroalimentari e vitivinicole di un territorio che unico lo è. Tutto nell’ottica della crescita del turismo e dunque dello sviluppo con importanti ricadute su tutte le realtà imprenditoriali, ma anche sui cittadini che potranno contare su un distretto sostenibile e d’eccellenza.

Previsto un piano triennale di promozione 2023-2025 per i territori coinvolti. Ben 197 i Comuni che comprende il distretto e distribuiti nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo. Inutile dire quanto antica e radicata si quai la viticoltura tra Docg e Docg così come storicizzate sono le produzioni alimentare certificate Dop, Igp e Pat. Il resto lo fanno la storia, la cultura e la bellezza dei luoghi dato che proprio qui c’è il sito Unesco Paesaggi Vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato.

Il Distretto del cibo del Roero

Decisamente più piccolo, ma non di minor pregio il Distretto del cibo del Roero che di Comuni ne comprende 24 (23 della provincia di Cuneo cui si aggiunge Cisterna d’Asti). Qui ente capofila è l’Associazione valorizzazione Roero. Ne fanno parte l’Associazione dei sindaci del Roero, il Mercato ortofrutticolo del Roero, l’associazione per i Paesaggi vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato oltre a Condiretti, Cia, Confagricoltura e Confartiginato Cuneo, l’associazione commercianti Albesi e l’Ascom Bra.

Anche qui l’unione delle varie realtà del territorio punta allo sviluppo omogeneo delle filiere presenti sul territorio. Cosa che sarà possibile con un piano di attività condiviso che coinvolgerà tutti: aziende, commercianti e artigiani.

Luoghi di identità che parlano la lingua del Piemonte dunque e che si aggiungono al distretto già riconosciuto: quello del Chierese-Carmagnolese.

Ad oggi in Piemonte sono in totale tre i Distretti del cibo riconosciuti con il nuovo Regolamento regionale (il Distretto del Chierese-Carmagnolese è stato il primo ad ottenere il riconoscimento, nel 2022).

 

Potrebbe interessarti anche:

Enoturista fai da te? Le 15 vigne che non puoi perdere!