Denys Khalupenko, produttore 39enne di Charson ha visto letteralmente spazzare via la sua azienda e la sua vita, ma la voglia è quella di ricominciare e lo farà da Verona lanciando un appello universale

Il Vinitaly è tante cose: quest’anno anche solidarietà, è da qui infatti che parte la rinascita di Denys Khalupenko, 39enne produttore di vino fuggito dalla guerra con il padre Nikolay e che, sotto le bombe russe, ha visto la devastazione dei suoi vigneti. Ora è in Germania, ma dal 10 al 13 aprile sarà a Verona per chiedere al mondo del vino di sostenere lui e tutti i produttori ucraini che hanno visto la loro vita letteralmente andare in fumo.

E se i produttori chiedono aiuto per “tornare a casa”, sempre al Vinitaly c’è anche chi pensa a sostenere i rifugiati con un’asta (eccellente) di solidarietà.

 

Il produttore ucraino fuggito dalla guerra che chiede al mondo del vino di aiutare chi, come lui, vuole far rinascere le sue vigne

Ph: Denys Khalupenko (foto Ansa)

Viveva a Cherson il produttore 39enne. La sua è l’unica città ucraina occupata dai russi. E’ a circa 80 chilometri dalla Crimea ed è il luogo da dove l’esercito di Putin sferra attacchi a Mykolaiv, l’ultimo bastione prima di Odessa.

La sua storia è la storia di tutti noi perché questa guerra si sta combattendo nel cuore dell’Europa e quando sarà finita, speriamo prima possibile, la sua e la nostra storia sarà quella di ricostruire e ridare un futuro che oggi è stato cancellato. Darlo alla popolazione e darlo anche agli imprenditori vitivinicoli come Denys che ha visto radere al suolo i suoi vigneti, la sua cantina, i suo ristorante e il suo hotel.

Una storia non unica, ma comune a tanti produttori ucraini che ora lancia un appello: salvare le piante. C’è una sorta di amara ironia della sorte in questo appello. Sì perché la vite, l’uva e il vino sono da sempre simboli di rinascita, di amore, di pace, di gioia e di rivincita sulla morte.

E’ per questo che Denys Khalupenko sarà a Verona: per chiedere al mondo del vino di rendere la rinascita possibile.

“Chi può ci venga in soccorso – chiede – Avremmo bisogno ad esempio di un piccolo trattore e poi anche di cisterne e botti. Vanno bene anche macchinari vecchi e usati”. Parole di grande speranza, se si leggono con attenzione: la voglia è quella di tornare e di tornare tra quei campi bruciati per salvare il salvabile e trasformarlo in nuova linfa vitale.

La speranza è che l’orrore della guerra finisca presto

Il desiderio dei produttori ucraini, spiega infatti Denys, è quello di “poter vendemmiare a settembre prossimo così da produrre un po’ di vino per la gente della nostra città, sperando che nel frattempo la guerra sia cessata”.

Fortunatamente il giorno dell’attacco erano già andati tutti via e suo padre Nikolay, insieme ad un collaboratore, è riuscito a tornare solo qualche giorno fa e vedere, con i suoi occhi, il lavoro di una vita ridotto in macerie. Ma da quelle macerie ora vogliono ripartire e il Vinitaly sarà l’occasione per farlo. “Ho già inviato in Italia alcune nostre bottiglie di vino per la degustazione – conclude Denys -. Vorrei poter avere la possibilità di allestire un piccolo spazio per far vedere come erano le nostre cantine di Kherson prima dell’invasione russa e come sono ridotte oggi”. Siamo certi che quello spazio lo avrà.

 

Per gli ucraini rifugiati in Toscana la bella iniziativa di tre consorzi del territorio: al Vinitaly un’asta (eccellente) di solidarietà

Quando Denys potrà tornare a casa nessuno lo sa. Dipenderà da quanto durerà la guerra. Certo è che dall’Ucraina arrivano profughi ogni giorno. Persone che, d’improvviso, si sono ritrovate senza nulla, neanche la quotidianità. E’ a loro che si è rivolta l’attenzione dei consorzi di Brunello, Chianti Classico e Bolgheri che lanciano un’asta di beneficienza: #viniperlapace. C’è già l’hashtag, per comprare e far sì che i proventi diventino un aiuto per gli ucraini rifugiati in Toscana, non resta che aspettare l’11 aprile.

“Un’unica, grande e corale risposta dle mondo enologico toscano alle sofferenze delle popolazioni dell’Ucraina, martoriate dalla guerra in corso”, spiegano gli organizzatori.

 

Ecco cosa andrà all’asta e come si può partecipare

Ci sono 30 importanti lotti di grandi bottiglie ed annate offerte dai produttori soci dei tre consorzi. L’asta si aprirà alle 16 nell’Auditorium Verdi del PalaExpo di Veronafiera con il ricavato che andrà alla Caritas diocesana di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino per sostenere le strutture di accoglienza per famiglie in fuga dalla guerra.

“Da tre marchi di eccellenza del settore vinicolo italiano arriva un segno di grande misericordia e solidarietà nei confronti della popolazione ucraina segnata profondamente e duramente da una guerra che da oltre un mese sta devastando il Paese”, dichiara don Renato Rotellini, segretario generale della diocesi senese.

L’asta è organizzata con Sotheby’s Italia. Sarà possibile partecipare sia di persona che inviando offerte dalla piattaforma Bidinside.

 

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