E' il Paese dove la crescita è maggiore. A livello globale dal 2005 al 2009, la crescita è del 13% l'anno. Ma attenzione: il cambiamento va sostenuto perché si affermi in modo definitivo

Il vino biologico è cosa  italiana! Lo dice il focus tematico dell’Oiv sul “World Organic Vineyard” che ha scattato la fotografia alla viticoltura biologica mondiale tra il 2005 e il 2009. Quel che è emerge è che l’Italia è leader del settore, con nel mondo una crescita delle superfici del 13% l’anno. Oggi, a livello globale, si contano mezzo milione di ettari di vigneti bio: il 6,2% del totale.

Il vino biologico conquista ettari. La crescita è esponenziale, ma va accompagnata e tutelata

Ma cosa spinge la crescita del vino biologico? Secondo l’Oiv stessa, in gran parte lo si deve a ragioni sociali e in particolari alla crescente crescita di coscienza nei confronti della tutela della propria salute, ma anche del bisogno di protezione dell’ambiente. Quando parliamo di viticoltura bio, per quanto concerne il focus, parliamo di aree certificate che producono uva da vino,d a tavola e uva passa.

Inutile negare l’esponenziale crescita del biologico in vigna. Alla faccia di chi qualche anno fa parlava di fenomeno passeggero.

“Il tasso di conversione dei vigneti alla produzione biologica – ha speigato l’Organizzazione – è notevolmente aumentato dall’inizio del ventunesimo secolo. Nell’intero periodo analizzato per questo rapporto (2005-2019), la superficie vitata certificata biologica è aumentata in media del 13% all’anno, mentre la superficie vitata ‘non biologica’ è diminuita in media dello 0,4% all’anno all’interno dello stesso lasso di tempo”.

Non male per quello che si definisce un fenomeno recente.

Ma bisogna comunque stare attenti a tutelare questo cambio di passo. L’Oiv avverte: “la conversione di un vigneto alla coltivazione biologica è spesso complessa e richiede un notevole adattamento. Fenomeni metereologici, problemi strutturali e organizzativi possono spingere i produttori ad abbandonare la loro certificazione nella produzione biologica, con conseguente diminuzione locale delle superfici vitate biologiche”.

Come a dire: il bio va sostenuto e incentivato.

 

L’Europa

Entrando nello specifico dei numeri che riguadrano i 63 Paesi coinvolti nella viticoltura biologica, come accennato, attualmente la superficie vitata bio si conta in 454 mila ettari: il 6,2% della superficie vitata di tutto il mondo.

Su tutti ci sono Spagna, Francia e, come detto, Italia. Insieme questi tre Paesi detengono il 75% dei vigneti biologici mondiali. A livello nazionale la crescita maggiore si registra proprio in Italia: l 15% del totale. Seguono Francia con il 14% e, parimerito, l’Austria.

 

Il Messico

Merita una menzione speciale il Messico. E’ l‘unico Paese extraeuropeo nella top 10 della viticoltura biologico. Qui le superfici vitate rappresentano l’8%. Parliamo sempre di vigne certificate.

 

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