Coldiretti-Ixé: per gli italiani l'enogastronomia determina la scelta della villeggiatura. I numeri crescono e i souvenir cambiano: meglio una bottiglia di vino che una calamita

L’estate 2019 volge al termine e la vera domanda è non dove siete stati, ma quanti chili avete preso in vacanza. Lo è stando alla ricerca condotta da Coldiretti sulle preferenze dei turisti in questa torrida estate 2019.

Il dato è chiarissimo: l’enogastronomia rappresenta la voce principale del budget speso dalle famiglie in vacanza in Italia e circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato per consumare pasti ai ristoranti, pizzerie, trattorie e agriturismi. E sempre più in voga sono le specialità e il cibo di strada.

E fatevene una ragione. E’ finita l’epoca delle calamite: meglio riempire la cantina e non solo

 

Estate 2019: dove si va in vacanza? Dove si mangia e si beve bene. Per molti è questo il primo criterio di selezione

Un italiano su cinque, ovvero il 19% di quelli che una vacanza se la sono fatta, mette l’enogastronomia al primo posto nella scelta del posto dove trascorrerla. A pensarci bene il dato è a dir poco interessante. Non solo gli stranieri, ma anche noi siamo sempre (e finalmente) sempre più interessanti a scoprire le eccellenze gastronomiche del nostro territorio e in molti casi lo siamo così tanto che, a quanto pare, tutto il resto passa in secondo piano.

Dato che fa riflettere alla luce del fatto di quanto, allora, saper offrire i servizi giusti sia ancor più importante. E se è vero che, come lo studio afferma, il vino in questa scelta può avere un ruolo determinante, ancor più chiaro è quanto il fatto che se la bellezza c’è la concessa madre natura, la fruibilità dipenda dagli investimenti delle cantine, degli agricoltori, dei ristoratori e così via. Ecco che, ancora una volta, aver dato all’enoturismo una legge ci impone di far sì che le possibilità che offre si tramutino in opportunità sempre più ampie per l’economia di tutto il settore e dell’intero Paese.

D’altra parte, va sottolineato, se il 19% sceglie solo in base a cibo e vino, non meno influente è l’enogastronomia nel 53% dei vacanzieri italiani. Stando allo studio Coldiretti-Ixé, infatti, è comunque uno dei criteri su cui basare la propria preferenza. Solo il 5% delle famiglie non ne tengono affatto conto.

 

Estate 2019: i vacanzieri hanno speso il 30% del loro budget per far godere stomaco e palato risparmiando, ma senza rinunciare alla qualità

Se tanto mi dà tanto allora anche la spesa per mangiare e bere buon vino è stata cospicua. E così è. Oltre il 30% dei 779 euro spesi in media dagli italiani per le vacanze estive è finito proprio nell’enogastronomia. E la cifra non è astronomica, di certo fa ben sperare quella crescita del 5% di vacanzieri registrata. Dove siamo andati di più? I classici sono intramontabili. Su tutti ci sono i ristoranti (36%), seguiti dagli agriturismi (12%).

Se paninoteche, fast food e pranzi al sacco non hanno fatto mancare la loro presenza, la tendenza dell’estate 2018 è stata certamente quella dello street food. E’ stato lui il re incontrastato di queste vacanze visto che a sceglierlo è stato il 69% dei vacanzieri. Le sagre, le feste dove il cibo è sempre e comunque protagonista, insomma, funzionano. Fanno bene ai territori, fanno bene ai piccoli produttori e fanno bene a stomaci e palati dei turisti.

Una scelta dettata dalla voglia di convivialità, ma anche dalla possibilità di assaporare le prelibatezze italiane senza dover per forza spendere una fortuna. E a quanto pare il risparmio senza rinunciare alla qualità lo abbiamo imparato bene. Sì perché se da una parte andare in giro per sagre è stata la scelta principale, anche godersi l’eccellenza a casa è sembrata a molti una scelta azzeccata. Lo ha fatto il 33% degli italiani. Pranzi e cene, in vacanza, li hanno infatti consumati tra le mura domestiche. Che la casa fosse di proprietà o in affitto il trend è quello di frequentare i mercati, visitare le cantine e le aziende, acquistare i prodotti tipici e goderseli nel giardino di casa.

 

Estate 2019: bye bye calamite, il souvenir è “casereccio” e va bene anche se “virtualmente enogastronomico”

Tutti dati interessanti indubbiamente. Ma tra quelli forniti da Coldiretti quello più “incredibile” è quello che riguarda i souvenir. Se qualcuno vi si presenta a casa con una caciotta romana, con una bottiglia di Amarone o con degli arrosticini abruzzesi da mangiare insieme, siate grati. E’ finito il tempo delle calamite e dei “pensierini”. Oggi a casa ci si riporta cibo e vino. Anzi soprattutto vino. E’ questo il prodotto più acquistato dai vacanzieri italiani. Una bottiglia a casa, ce la riportiamo praticamente tutti. Per il 42% dei turisti regalare o riportarsi a casa un “pezzo” (nel senso letterale del termine) di tipicità è un must. E se il vino vince su tutti, dopo di lui ci sono formaggi, salumi e olio extravergine d’oliva.

Anche in questo caso acquistati rigorosamente a chilometro zero. Che sia in una cantina, in una malga, in un agriturismo o in un frantoio il regalo deve portare con sè quel valore di territorio che, in Italia, sa bene come fare la differenza.

E se i soldi sono finiti? Tanto vale farsi invidiare. Che lo si acquisti o meno i prodotti tipici sono diventati anche dei perfetti souvenir virtuali. Sì, parliamo proprio dei selfie! Con un calice in mano, mentre si affonda la forchetta in un piatto di pasta su di una tavola imbandita, che si brindi in riva al mare o ci si abbracci a una pecora non importa. Il “selfie enogastronomico” è d’obbligo per il 49% dei turisti. Ecco che, ancora una volta, salta fuori quanto i social media siano importanti e influenzino le nostre scelte. Scelte che, inevitabilmente, influenzano i flussi turistici e la crescita enoturistica delle aziende. Lo dimostra Instagram!

 

L’Italia del gusto è la meta preferita per le vacanze. Perché? Con noi vive e sopravvive un patrimonio inestimabile

I dati forniti da Coldiretti parlano di un’estate positiva per le aziende italiane. Sì certo, le spese non sono esorbitanti, ma nonostante questo la gente si muove e gli italiani iniziano finalmente ad apprezzare un territorio unico come quello dove hanno avuto la fortuna di nascere.

Il trend va alimentato, i turisti viziati e la qualità dell’offerta garantita. D’altra parte, fa bene a ricordarlo l’associazione, è proprio l’Italia il leader mondiale del turismo enogastronomico. Ha l’agricoltura più green d’Europa con 5.155 bandiere del gusto censite; vanta 297 specialità Dop/Igp riconosciute dalla Ue e 415 vini Doc/Dogc. Il nostro Paese è anche leader nel biologico. Sul nostro territorio, infatti, si contano 60mila aziende biologiche, si è scelto di non cedere al fascino degli Ogm e, nelle sue campagne, ci sono 10mila agricoltori aderenti alla Campagna Amica che si sono impegnati a custodire la biodiversità e salvare i prodotti a rischio estinzione.

Dovremmo poterci fare un selfie dallo spazio per mostrare l’inestimabile valore dell’intero Stivale.