Uiv e Ismea tirano le somme: 78 milioni di bottiglie si stapperanno nel Bel Paese. Ben 190 milioni nel mondo. E la crescita è complessiva sia in casa che all'estero
Cosa berremo a Natale? Sicuramente tante bollicine e rigorosamente nostrane. In totale, stimano Uiv-Ismea saranno stappate 78 milioni di bottiglie in Italia. All’estero complessivamente 190 milioni. Ma vediamo nel dettaglio come andrà per le nostre eccellenze in casa e fuori casa.
Cosa berremo a Natale: tutto il mondo sceglie le bollicine italiane. Nei consumi interni ed esteri tutti preferiscono i nostri calici
Un Natale da incorniciare, ma c’è ancora tanto da fare: nel futuro ci sono internazionlizzazione e sostenibilità
Non è solo questione di cosa berremo a Natale, ma cosa beviamo tutto l’anno e el bollicine nostrane sono in pole position
Questi i numeri di previsione del prossimo futuro nel settore bollicine. In crescita le vendite di tutte le principali denominazioni, sia quelle a metodo classico come Trento, Oltrepò Pavese e Franciacorta (insieme il ‘8%), che quelle a metodo italiano come Asti e Prosecco (+7%). Bene anche i cosiddetti “minori” in continua crescita come le bollicine dell’Abruzzo, della Sicilia, della Toscana e tutto il Centro Italia.
Andamento positivo che si confermerà anche con l’export che chiuderà il 2019 con un +6%. A fare da traino gli Stati Uniti che hanno un debole particolare per le bollicine italiane. Rallenta leggermente l’Uk, forse anche per l’effetto Brexit che comunque non va a toccare molto la preferenza sulla qualità italiana. Rallentamento che riguarderà solo e in piccola parte il Prosecco. Anche in Germania una piccola contrazione ci sarà, ma le notizie migliori arrivano da Russia e soprattutto Francia. Questa, infatti, è divenuta quarta piazza a valore, con una fortissima crescita delle bollicine targate Prosecco. Una grande soddisfazione se si considera che questa è la casa dello Champagne!
E voi, quali bollicine avete messo sotto l’albero?