Sono le ambasciatrici del vino e dello spumante italiano e la loro produzione è in continua crescita. Sono loro il simbolo della sostenibilità e della qualità

Sarà pur vero che il vino in lattina è un trend in crescita, ma la bottiglia di vetro, quando si parla di vino, non si tocca! E un grazie lo si deve proprio all’Italia. Il nostro export è un toccasana per le aziende produttrici delle bottiglie destinate all’export di vini e spumanti rigorosamente Made in Italy.

Un settore in crescita e le ragioni sono inequivocabili: il vetro dà maggiore sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale. Ma quanto vale il settore? I dati li ha forniti Assovetro, l’Associazione nazionale degli industriali del vetro aderente a Confindustria.

Bottiglie di vetro: un mercato in continua crescita grazie ai vini e le bollicine italiane

Vetro ed export, per le nostre bollicine e i nostri vini sono un binomio decisamente vincente. Nei primi mesi del 2018 la produzione di bottiglie di vetro, infatti, è aumentata del 3.2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Tradotto in numeri vuol dire che sono state prodotto oltre tre milioni di tonnellate di bottiglie, con un tasso medio di incremento della produzione tra il 2014 e il 2017 del 2%.

La scelta italiana di restare sul vetro fa bene al settore tanto che, anche dall’estero, la richiesta di bottiglie per imbottigliare continua ad aumentare. In aumento, infatti, del 7%, anche l’export di bottiglie nei primi 10 mesi del 2018. Grande balzo in avanti anche per l’import di bottiglie: +25%.

Merito della qualità sì, ma anche del vino che con un export passato dai 2,5 miliardi del 2000 agli oltre 6 miliardi del 2017 e con il boom delle bollicine il cui export nello stesso periodo è aumentato del 566,2% in valore e del 264,8% in quantità, ha dato una grossa spinta alla produzione delle bottiglie di vetro.

 

I numeri dell’industria del vetro

“I dati degli ultimi anni – spiega Marco Ravasi, presidente della sezione contenitori in vetro di Assovetroconfermano che il vetro è riconosciuto come ‘il custode’ migliore di cibi e bevande. Garantisce la sicurezza alimentare, è campione di economia circolare, e preserva inalterato il gusto di ciò che contiene. Oltre al contributo che dà all’economia italiana in termini di occupazione e Pil”. L’industria dei contenitori in vetro con 18 vetrerie e 40 stabilimenti è presente in quasi tutte le regioni d’Italia, conta 8.300 addetti, il 97% con contratto a tempo indeterminato, e altri 14.000 occupati indiretti e nell’indotto. Il fatturato è valutato in 2 miliardi di euro l’anno.

 

Bottiglie di vetro: sostenibili e “amiche del mare”, per gli italiani sono loro il simbolo di qualità e cura dell’ambiente

Salute, gusto e ambiente. Sono queste le peculiarità del vetro che spingono sempre di più verso la sua costante crescita. Innanzitutto la trasparenza che garantisce la totale assenza di cessione di sostanze agli alimenti contenuti. Perfetto per la protezione del prodotto e la sua conservazione è in grado di mantenerne intatto il gusto e le caratteristiche organolettiche. E’, sostanzialmente, uno dei materiali più sicuri dal punto di vista igienico sanitario tanto che l’85% degli italiani considera il packaging in vetro il più sicuro per cibo e bevande.

A questo si aggiunga la sostenibilità ambientale. Il vetro è riciclabile al 100% e può essere reimpiegato infinite volte nel processo produttivo. Grazia al vetro, insomma, si evita di sprecare altre risorse, si minimizza la produzione dei rifiuti e si valorizza la durata dei prodotti stessi. Anche per gli italiani è il packaging più sostenibile. Ne sono convinti nell’81% dei casi e 6 su 10 lo considerano anche il materiale “più amico del mare”. E’ infatti un materiale inerte e non rilascia sostanze chimiche pericolose, né si dissolve in micorparticelle dannose per l’ecosistema marino.

 

(Fonte Ansa)