Europa, Asia e Stati Uniti per un viaggio in nome del vino italiano che si snoderà lungo 50mila chilometri

Un vero e proprio giro del mondo che toccherà tre Paesi, si snoderà in 13 tappe e percorrerà ben 50mila chilometri: questi i numeri del Road Show 2023 del Vinitaly che quest’anno fa tutto davvero in grande in partnership con Ice-Agenzia e il sistema camerale.

Protagonista assoluto, ovviamente, il vino italiano che si prepara ad un incredibile viaggio per portare nel mondo il meglio di sé.

Le 13 tappe del Road Show 2023 con cui Vinitaly porta il vino italiano nel mondo

Si parte il 19 gennaio da Rust in Austria e si finisce il 23 febbraio in Corea del Sud, a Seoul. Nel mezzo le prime tappe statunitensi di Princeton e New York rispettivamente il 23 e il 24 gennaio. Data questa in cui il Road Show 2023 del Vinitaly sarà anche in Europa e per la precisione a Copenaghen, in Danimarca.

Una breve pausa e, a febbraio, si riparte verso Chicago dove l’appuntamento è i 2 febbraio. Quindi di nuovo Europa con la tappa tedesca di Monaco il 6 febbraio e quella svizzera di Zurigo fissata per il giorno successivo, l’8 febbraio. Giorno anche di una delle due tappe previste in Gran Bretagna e cioè quella di Londra cui segue quella di Cardiff il 9 febbraio.

Infine l’Asia con la tappa giapponese di Tokyo il 21 febbraio e l’ultima di Seoul.

Stati Uniti, Europa ed Asia: si parte e si torna qui, dove le nostre eccellenze sono già una certezza e hanno grandi possibilità di crescita

Stati Uniti, Europa ed Asia dunque e non è un caso. Secondo i dati dell’osservatorio Uiv-Vinitaly, infatti, gli Usa in valore rappresentano il primo mercato per i prodotti nazionali (1,4 miliardi di euro, sempre a settembre 2022, e una quota del 25 per cento sul totale fatturato dal settore vitivinicolo nel mondo). Segue la Germania ((851 milioni di euro, +6 per cento e una quota del 15 per cento ) e la Gran Bretagna (10 per cento di share, 581 milioni di euro, per una crescita del 15 per cento).
Tre mercato che insieme rappresentano la metà del totale valore-volume del vino italiano esportato nel mondo.

Le tipologie del vino italiano che la fanno da padrone

Tra spumante, frizzante e vini fermi in bottiglia, sono questi ultimi a fare la parte del leone sui nove mercati: con valori superiori al 70 per cento di quota in volume troviamo Germania, Corea, Giappone, Svizzera, con punte del 90 per cento in Danimarca.
Lo spumante ha alleggerito il peso dei fermi in Usa (33 per cento contro 60 per cento), ma soprattutto in Uk (43 per cento contro 55 per cento), Belgio (38 per cento contro 59 per cento) e Austria (31 per cento contro 46 per cento). L’incidenza maggiore dei frizzanti la si trova invece in Austria (23 per cento sul totale) e Germania (15 per cento). Per l’osservatorio, sommando i valori dei 9 mercati, i vini fermi totalizzano il 64 per cento dei volumi esportati, gli spumanti sono al 28 per cento e il resto (8 per cento) va ai frizzanti.