Superato il 2019 in soli sette mesi. Brillano Piemonte e Toscana con una crescita del 70%. Su tutti c'è il Barolo Riserva Monfortino 2013 di Giacomo Conterno.

In tempo di pandemia, tra timore di dazi, crolli dei Pil e ripartenze non così semplici, una buona notizia arriva certamente dai vini pregiati italiani che raggiungono nel 2020 un risultato storico in quanto a domanda: i calici italiani sono sempre più di moda tra collezionisti e commercianti di vini eccezionali.

A confermarlo l’indice Live-ex che parla di un valore commerciale che nel 2020 ha già superato il 2019 con il volume che segue la stesa scia. Una fotografia da incorniciare, con numeri rilevati il 25 agosto, che incorona i Super Tuscan e i vigneti patchwork del Piemonte, centrando una crescita del 70% i valore sull’indice nei primi sette mesi dell’anno.

 

Vini da collezione: l’Italia cresce esponenzialmente. La qualità non conosce crisi. L’assenza di dazi? Aiuta, ma non è determinante

La notizia ha fatto il giro del mondo con i vini da collezione italiani che si sono guadagnati spazio sulle riviste più prestigiose del settore a cominciare da Decanter e The Drink Business. E se pensate che il fatto che fino ad ora il Paese sia riuscito ad evitare la scure dei dazi ottenendo compiendo l’impresa, non è così. O almeno non del tutto. Se infatti è vero che i dazi l’immunità ai dazi statunitensi ci ha dato una spinta rispetto a Bordeaux e Borgogna in riferimento soprattutto ad annate eccellenti 2015-2016 e 2017, è altrettanto vero che commercianti e gli analisti sostengono infatti che i vini pregiati del territorio stessero già ricevendo maggiore attenzione dai collezionisti esperti.

E sebbene il quadro generale non sia roseo, dato che come ha rilevato Coldiretti per la prima volta in trent’anni le esportazioni sono in calo, proprio come conseguenza del Coronavirus, perdendo il 4% nei primi cinque mesi del 2020, sul fronte dell’eccellenza le cose hanno una tendenza decisamente inversa. Liv-ex, infatti, ha riferito che il numero dei vini italiani unici scambiati sulla piattaforma ha fatto registrare un aumento del 1.500% nell’ultimo decennio. Periodo in cui il valore commerciale del vino nel mercato secondario è cresciuto ad un tasso annuo del 9%, che per l’Italia si è tradotto in un +28,5%. A confermare che nonostante l’emergenza in corso i vini italiani da collezione siano rimasti in salute, è anche il commerciante britannico BI Fine Wine & Spirits, che questa dichiarazione l’ha fatta in un rapporto recentemente pubblicato.

Insomma: la qualità non conosce crisi.

 

Vini da collezione: Barolo e Barbaresco…storico sorpasso sui Super Tuscan che restano un’eccellenza indiscutibile

Gran parte del merito come detto va a Toscana e Piemonte con quest’ultimo che guida la cresicita storica sul mercato secondario grazie alla commercializzazione dell’annata 2013 del mitico Barolo Riserva Monfortino di Giacomo Conterno. Segue, dall’amata Toscana, il Sassicaia 2017 della Tenuta San Guido di Bolgheri. Una presenza, quella piemontese, che ha anche rotto il predominio della toscana in termini di scambi per valore sulla piattaforma Live-ex.

Come ricorda Decanter già da tempo diversi commercianti del Regno Unito e gli Stati Uniti avevano proprio alla rivista confessato come la crescita del Piemonte si reggesse su alcune annate incredibili, culminate quest’anno con il rilascio degli attesissimi Barolo 2016. Bene sapere che, tra l’altro, nonostante il dominio dei due territori, si aprano spiragli importanti per altre regioni con i collezionisti pronti ad attenzionare eccellenze enoiche di diverse realtà del territorio italiano.

Su tutti, dunque, Barolo, Brunello di Montalcini e Chianti Classico che hanno visto una crescita del 300%, con Barolo e Barbaresco che, insieme, hanno superato i Super Tuscan, fino ad oggi dominatori del commercio italiano. Questo, sottolinea Live-ex, non vuol dire che i grandi vini della Toscana stiano facendo male, ma solo che cresce l’appeal dei vini italiani.

 

Settembre…

Il mese che ci apprestiamo ad affrontare sarà un mese molto importante, ricorda Live-ex. Saranno infatti rilasciate le quotazioni dei grandi vini più ricercati al mondo che si sono conquistati un posto nel prestigioso sistema di distribuzione dei vini de “La Place de Bordeaux”. E anche qui l’Italia avrà la sua da dire con due grandissime firme. Quali? Il Massetto e il Solaia della Marchesi Antinori, guadagnatisi una specifica analisi Live-Ex, secondo cui il primo, dal 2017, è rimasto sostanzialmente sul livello del +1,1%, ma il secondo, ha visto una crescita del 24,9%.

 

Cari collezionisti da domani prende il via un’asta eccezionale: 12 lotto di Ornellaia Vendemmia d’Artista 2017 Solare per 8 giorni battuti da Sotheby’s

A proposito di collezionisti e eccellenze italiche. Non possiamo non ricordarvi che da domani fino al 9 settembre proprio a Bolgheri, saranno battuti all’asta da Sotheby’s i 12 lotti di Ornellaia Vendemmia d’Artista 2017 Solare, realizzate dall’artista argentino Tomas Saraceno. Personaggio di levatura internazionale noto per le sue installazioni interattivi che propongono nuovi modi sostenibili di vivere il nostro pianeta.

Il lotto più prestigioso, viene spiegato in una nota, è la scultura Salmanazar: la “Pneuma 4.21×105”, un’imponente bottiglia 9 litri Ornellaia 2017 sormontata da una sfera flottante e sottili linee nere che si ancorano al collo. Altri 9 lotti riguardano bottiglie imperiali da 6 litri che raffigurano l’eclissi solare. Altro gioiello all’asta una verticale unica delle ultime 6 annate Ornellaia: 12 bottiglie da 750 ml. Ultimo pezzo un lotto di 6 magnum Ornellaia bianco, declinato nelle ultime tre annate.

L’incasso sarà devoluto a sostegno del programma Mind’s Eye della Fondazione Solomon R.

P.s. Se non sapete bene da dove cominciare, ma avete voglia di diventare collezionisti, vi riproponiamo un articolo di due anni fa pubblicato da Enolò proprio sul tema…clicca qui e buona lettura!