La conferma arriva da uno studio condotto dall'università Iulm di Milano: una ricerca di neuromarketing che ci dice molto su quanto le emozioni pesino sulle nostre sensazioni

Nuova ricerca e nuova conferma: il tappo di sughero non si batte! Almeno in quanto a percezione. La tecnologia avanza e il dibattito resta aperto, ma ora confermare che il tappo di sughero aumenta la qualità percepita del vino è uno studio condotto dal centro di ricerca di neuromarketing “Behavior and Brain Lab” dell’università Iulm di Milano. Scopriamo perché.

 

E’ sufficiente credere che un vino sia stato chiuso in bottiglia con il tappo di sughero per perpepirlo come più buono e di maggiore qualità

A riportare la notizia è Winemerdian. Le tecniche utilizzate sono quelle delle neuroscienze. E’ il caso dell’Eeg (elettroencefalogramma) cui si sono aggiunti strumenti in grado di rilevare l’aurosal e l’attivazione emozionale, tecnicamente heart rate e skin conductance.

Il tutto per analizzare le reazioni emotive e cognitive dei partecipanti allo studio. Tradotti, l’analisi dei processi sensoriali visivi e del gusto.

A promuoverlo è stata la Apcor (Associzione portoghese del sughero) che uno studio lo aveva condotto sul tema già qualche anno fa e Assoimballaggi-Federlegno/Arredo. Quaranta i partecipanti. Questi sono stati suddivisi per sesso, fascia anagrafica e competenza enologica: metà erano esperti, metà consumatori abituali, ma senza competenze specifiche.

A loro sono state sottoposti due vini: uno che si credeva provenisse da una bottiglia chiusa con un tappo di sughero e una che invece si credeva provenisse da una bottiglia chiusa con il tappo a vite.

 

L’esito dello studio

Nel corso dello studio sono stati riprodotti e il suono (o se preferite rumore) prodotto dal tappo di sughero al momento dell’apertura e quello prodotto dal tappo a vite. Il primo ha avuto una performance migliore in termini di stimolo: il coinvolgimento cognitivo è risultato il 39 per cento rispetto a quello dato dal tappo a vite. Stessa cosa anche sull’attivazione emotiva, ma con una percentuale ben più alta: il 64 per cento.

A livello olfattivo il risultato non è cambiato. Per il tappo di sughero il coinvolgimento cognitivo è stato superiore del 34 per cento, l’attivazione emotiva del 59 per cento.

Quindi la degustazione. Qui le percentuali sono letteralmente schizzate. Il solo fatto di aver creduto di bere vino da una bottiglia chiusa con il sughero ha visto il coinvolgimento cognitivo superiore dell’80 per cento rispetto al tappo a vite. Attivazione emotiva? La superiorità è di ben il 238 per cento se si è convinti di bere un vino chiuso con il sughero.

 

Altri risultati della ricerca

Dallo studio condotto la superiorità percettiva data dal tappo di sughero è dimostrata anche dalla stima che i partecipanti hanno dato al vino contenuto in una bottiglia chiusa in modo “classico” rispetto ad uno più moderno: per loro costa almeno il 16 per cento in più il vino in sughero e per questo sono disposti a pagare fino a 7,78 euro per una sola bottiglia, mentre per il tappo a vite non si spenderebbe più di 6 euro e 57 centesimi: il 18,5 per cento in meno.

Insomma che sia vero o meno (questo lo lasciamo agli esperti), il sughero fa percepire un vino come migliore e di maggior valore. Una cosa che la dice lunga su questo materiale e il modo in cui bisognerebbe approcciarsi ad esso.