L'indice dei Fine Wine parla chiaro: i grandi rossi toscani sono "grandissimi" investimenti. Sono loro, con lo Champagne, a dominare lo scenario

Ancora ottime notizie per i vini italiani dall’indice Liv-ex: i Super Tuscan, con le annate di Sassicaia e Solaia, e i Comtes de Champagne di Taittinger (qui siamo in Francia), hanno dominato il mercato secondario a settembre. La notizia la troviamo su The Drink Business e ci viene voglia di brindare!

Super Tuscan: per il Sassicaia  e il Solaia volano prezzi e indici. In cinque anni per i vini italiani la crescita è stata del 43,4%

Andando nel dettaglio dall’indice Liv-ex si rileva che il Sassicaia 2007 è stato il migliore in assoluto. Il prezzo medio è aumentato del 18% tra agosto e settembre arrivando a toccare le 2.125 sterline. Subito dietro, un altro grande vino italiano: il Solaia 2011. Per lui l’aumento è stato del 12%, cioè 1.806 sterline. Per quanto riguarda l’eccellenza francese, ovvero lo champagne, il Comtes del 2004 Tattinger è cresciuto del 10,2% (1.025 sterline).

Cambiando gli anni dei nostri Super Tuscan, il risultato non cambia. Le annate 2013 e 2005 di Solaia, infatti, si piazzano al quarto e quinto posto con una crescita, rispettivamente del 10,1% e del 9,4%.

A dare una spinta decisiva, viene spiegato nell’articolo della prestigiosa rivista, il fatto che le annate 2017 di Solaia e 2009 del Comtes sono state rilasciate recentemente. Questo spesso provoca un aumento degli scambi delle annate precedenti. Ma un dato è certo: l’Italia e la Champagne, quest’anno, hanno viaggiato veloce tanto quanto avevano fatto nei due anni precedenti messi insieme.

 

L’exploit degli indici

Guardando l’indice Fine Wine 100, quello del Bel Paese ha subito un rialzo del 2,39% su base mensile. Percentuale che sale al 4,6% da inizio anno e se si considera l’anno solare per intero siamo comunque ad una crescita del 4,2%. Per quanto riguarda le eccellenti bollicine d’Oltralpe, l’aumento mensile è stato del 2%. Da inizio anno del 6,8%. Per l’intero anno del 6,5%.

A ben guardare ancora più interessante è l’indice quinquennale di crescita. Per i vini italiani l’aumento è stato del 43,4%; per quello francese del 53,8%. Il Coronavirus lo aveva già dimostrato, ma ora c’è certezza e la certezza è anche e soprattutto per le eccellenze italiane: i grandi vini sono sempre più un grandissimo investimento.