L'idea è di Luca Maroni ed è davvero l'Italia in un calice: il 23 e il 24 settembre la presentazione in occasione della Vendemmia Romana Special Edition

Si chiama “Somam Sapienza” ed è un vino che è un vero e proprio scrigno dell’enologia italiana: 155 varietà di uva per un calice che non sarà per tutti, ma il cui valore simbolico attraversa tutto il Paese. Nato da un idea dell’analista sensoriale e autore dell’Annuario Migliori Vini d’Italia Luca Maroni e da Francesca Romana Maroni “raccoglie” tutto il buono che matura al museo Orto botanico di Roma.

Somma Sapienza: ue giorni di eventi all’Orto botanico per scoprire un vino che non sarà per tutti, ma ci rappresenta tutti

Le 155 varietà di uva arrivano da tutte le regioni d’Italia e sono quelle custodite tra le mura museali ai piedi del Gianicolo. Il 23 e il 24 settembre quella bottiglia sarà presentata in occasione “Vendemmia Romana Special Edition”.
Un prodotto in edizione limitata e non in vendita: solo 600 le bottiglie da mezzo litro che custodiscono al loro interno 300 uve bacca bianca e 300 uve a bacca rossa. Un’etichetta color oro e rubino con il loodell’università La Sapienza è quella che li indica con le rispettive regioni di appartenenza.

Per quanto riguarda le 300 uve bianche contenute in un calice di “Somma Sapienza” queste appartengono a 79 varietà delle 20 regioni italiane. Tra queste troviamo Passerina e Trebbiano d’Abruzzo, Fiano d’Avellino e Greco di Tufo ma anche Malvasia Aromatica di Piacenza, Bellone e Moscato di Terracina.
Sono 76 le varietà rosse invece, tra cui Montepulciano e Aglianico del Vulture, Gaglioppo calabrese e Piedirosso campano oltre a Lambrusco di Sorbara, Refosco dal Peduncolo Rosso, Lacrima del Morro d’Alba e Tintilia molisana.

“Un vigneto ed un vino unico in biodiversità” sottolinea Maroni.

L’appuntamento con “Somma Sapienza” dunque è alla Vendemmiata Romana special edition nel cuore di Trastevere per due giornate di convivialità, degustazioni, laboratori e giochi per grandi e piccini. Non mancheranno visite guidate, seminari e street food. Insomma, magari non si sarà tra i 600 che potranno averlo, ma sarà il modo migliore per scoprirlo.

 

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