La Strada del Vino delle Colline Pisane è fatta di storia, gusto e cultura. Tappa obbligata quella di Peccioli dove passato e futuro convivono in una dimensione senza tempo

Chissà se in piena estate la voce di Andrea Bocelli, che si diffonde dal “suo” Teatro del Silenzio di Lajatico (dove è nato), non porti potenza e bellezza anche alle uve che maturano sulle colline pisane di Peccioli dove, baciate dal tepore del sole e cullati dalla morbidezza dei luoghi, nascono grandi vini. A noi piace pensare che sia così. Oggi vi proponiamo un piccolo viaggio enoturistico lungo la Strada del Vino delle Colline pisane e una tappa, in cantina, non può di certo mancare.

Le curiosità non mancano lungo l’itinerario che parte da Peccioli. E proprio Peccioli, sarà la tappa del nostro viaggio: un luogo dove passato e futuro convivono in una delle realtà più ecosostenibili d’Italia.

 

Peccioli: quel borgo arroccato sulla collina da dove lo sguardo si perde tra i magici contrasti di questo lembo di toscana

Turismo slow e contrasto allo spopolamento. Ci sono luoghi, in Italia, dove il richiamo per i turisti è tanto e allo stesso tempo le possibilità per chi li vive ottime. Siamo tra le colline della Valdera ed è qui che il borgo di Peccioli ha trovato la giusta strada per rendere la bellezza del suo antico borgo medievale un punto di riferimento per il turismo “lento”, ma all’insegna dell’innovazione. Tra i colori meravigliosi di questo pezzo di Toscana, dove le stagioni dipingono quadri naturali con le vigne a fare da sfondo, è infatti nato un museo diffuso di arte contemporanea. Archeologia, progetti green, arte moderna e sapori tipici rendono un passaggi oda queste parti indimenticabile.

E’ come una piccola roccarorte Peccioli. Il borgo, arroccato sulla collina, è un custode silenzioso di un lembo di terra che da Pisa, passando per Volterra e San Gimignano, tiene salde le radici del suo passato e volge lo sguardo verso il futuro.

Sono solo 5mila gli abitanti, ma questo esercito di uomini e donne ha ben compreso come valorizzare il suo patrimonio. Peccioli, infatti, si è guadagnato la Bandiera Arancione che il Touring Club italiano assegna ai paesi sotto i 15mila abitanti che si distinguono per storia, cultura e ambiente valorizzando quest’ultimo scegliendo la sostenibilità e distinguendosi per la capacità di accogliere i turisti.

 

Altro che spopolamento! Un’altra vita è possibile quando si fa sistema, anzi…ecosistema “diffuso” dove l’arte è assoluta protagonista!

Peccioli è tutto fuorché un borgo dimenticato. Anzi è vivissimo. E se vi lasciate conquistare dalle sue vie, vi ritroverete a scoprire tante particolarità. Una tappa al museo archeologico è d’obbligo, ma se volete far godere i vostri occhi dovrete armarvi di pazienza e avere il coraggio di salire la ripida scalinata che portano ai rudeeri dell’antico castello, la Castellaccia. Uno scenario mozzafiato che sarebbe bene godersi, magari con un buon calice di Supertuscan. E avremo modo di consigliarvene uno da portare con voi.

Passato sì, ma anche futuro. Immaginandoci in cima all’antico castello, con l’occhio che si perde sulla vallata, sorseggiando un ottimo vino, potremmo lasciarci accompagnare dalla voce di Bocelli e ritrovare nella capacità che ha avuto lui di portare una voce da tenore anche nel pop, riuscendo a cogliere il legame tra il classico e il moderno dandogli un’universale accessibilità. Moderno e antico che si fondono alla perfezione così come accade in questo antico borgo dove arte e sostenibilità non sono semplici parole, ma una scelta.

Camminando tra le sue vie e le sue colline non sarà difficile trovare opere d’arte contemporanea che la incastonano in una dimensione fuori dal tempo. Una possibilità data anche dalla preziosa collaborazione con l’Accademia di Brera. Un’arte diffusa, o meglio un museo diffuso, che abbraccia anche le frazioni come quella di Ghizzano dove spiccano i muri decorati del neo-avanguardista britannico David Tremlett. Avanguardista Peccioli lo è anche nel riciclo dei rifiuti e ha saputo creare anche un Triangolo Verde, un luogo arricchito dall’anfiteatro delle “Presenze”, sculture enormi che sembrano risorgere dagli scarti dove si tengono vere rappresentazioni teatrali.

 

Peccioli: riempiamoci lo sguardo di meraviglia, il cuore di magia e il calice? Di un ottimo vino…oggi facciamo un salto in cantina alla scoperta di Poggio Nicchiaia

Ph: un momento di quotidianità nella cantina Poggio Nicchiaia di Peccioli

Visitiamo il borgo e le sue frazioni, saliamo a goderci il panorama del castello, ma non manca qualcosa? Una tappa dovuta in Cantina. Il territorio offre molto ma il nostro viaggio oggi lo facciamo in una cantina dove antico e moderno, in pieno spirito del paese dove nasce, convivono perfettamente: parliamo di Poggio Nicchiaia. Clima mite, correnti della costa vicine, ricca storia etrusca e 47 ettari di vigneto in cui il Sangiovese toscano detta la sua legge, lasciando però spazio ad altre eccellenze e vere e proprie chicche.

Solo 5 tipologie di vino per raccontare una storia che affonda le radici nell’antico, ma che vive nella “giovane” capacità di questa azienda di non tradire il passato, ma tradurlo in una lingua decisamente moderna. Un Chianti Superiore DOCG classico, due Supertuscan superbi, un rosso toscano IGT, un Vermentino bianco IGT Costa Toscana. Sono queste le sue eccellenze e in un borgo dove arte, musica e sostenibilità convivono, non potevano che essere frutto di una grande creatività. Anche il packaging lo dimostra e l’accessibilità, così come la musica ha fatto con Bocelli, è garantita.

Merito di Fabio Durante e la sua squadra che questi cinque brand li ha portati in ben 20 Paesi del mondo. Ecco noi ci concederemmo proprio uno dei suoi vini visitando questo borgo e imboccando la strada del vino delle Colline pisane. Con cosa accompagnare? Magari con dei piatti arricchiti dal tartufo bianco. Inutile dire che le aziende agricole biologiche e agriturismo qui…fioccano”.