Museo del vino, ma anche incubatore di start up, luogo di riferimento per la ristorazione e la valorizzazione del territorio: un progetto ambizioso, ma possibile

Tutti provano ad imitarlo e nessuno ci riesce, sebbene le battaglie legali siano estenuanti (vedi il caso Prosek) e la necessità di tutelarsi imprescindibile: se il grande progetto di Conegliano andrà in porto con Parco Prosecco avrà un polo attrattivo che sarà altrettanto inimitabile non solo per la qualità del prodotto made in Italy, ma anche per i servizi che sarà in grado di offrire. Un progetto che vale ben 80 miloni di euro. Scopriamo di cosa si tratta.

 

Parco Prosecco: 7 ettari da riqualificare per avere un polo attrattivo del territorio e per il territorio

Ph: il render Ominvert in cui si vede il Parco Prosecco

Dalla ristorazione, alla valorizzazione dei prodotti locali, passando per un vero e proprio museo del Prosecco, una sede degli enologi, un auditorium da 900 posti, fino ad arrivare all’incubatore di start up. E’ un progetto ambizioso quello con cui si intende riqualificare il sito archeologico industriale dell’ex Fornace Tomasi di via Matteotti nella città simbolo del prosecco che, una volta realizzato, sperando che davvero giunga a conclusione, diventerà un polo di eccellenza e luogo di grande attrazione.

Uno spazio di circa 7 ettari dove tecnologia, tradizione e innovazione puntano a trovare il perfetto equilibrio, con ricadute dal punto di vista culturale, territoriale e turistico importanti. Il piano è ideato e attuato da Omnivert ed è frutto di un accordo di programma siglato tra la Regione, la Provincia e il Comue di Conegliano.

E’ “Parco del Prosecco” il nome scelto per quello che dovrebbe diventare un luogo simbolo e identitario del territorio che dà vita ad uno dei prodotti enologici più conosciuti al mondo. Un progetto ambizioso come abbiamo detto che, tra l’altro, prevedendo la riqualificazione dell’auditorium darebbe alla città qualcosa che oggi non c’è.

 

Parco Prosecco: un fondo ad hoc da 80 milioni di euro per realizzare un micromondo di eccellenza dove tradizione e innovazione vanno a braccetto

Un vero gioiello quello che si vuole regalare alla città, al territorio, al “Prosecco” e, a dirla tutta, a tutto il Paese. Per realizzarlo sarà costituito un veicolo finanziare ad hoc da Run Asset Managment (Ram) del gruppo Run Capital Partners così come da incarico Ominvert. Si gioca in casa perché il seo Ram è è Luca Padovan, giovane imprenditore già fondatore di Wealth Route, un family office nato proprio a Conegliano, che si è fatto notare a inizio 2022 per aver allestito un altro fondo. Un fondo da 100 milioni di euro propedeutico all’acquisizione e la riqualificazione del patrimonio immobiliare del Parco scientifico del Vega da parte di investitori israeliani di Truyoins Ventures.

Un impegno finanziario di poco differente da quello che servirà per realizzare il “Parco del Prosecco”. In questo caso il fondo si chiamerà InnovaRE UP III e avrà un valore stimato di 70-80 milioni di euro. Sarà riservato agli investitori istituzionali e alla clientela professionale. Si tratta, tra l’altro, di un fondo alternativo lussemburghese chiuso. Paese scelto in quanto seconda piazza internazionale a livello internazionale e prima in Europa.

“Questa iniziativa – dichiara Padovannasce grazie a due fattori. Noi ci occupiamo della creazione e ingegnerizzazione di strumenti finanziari e dialoghiamo abitualmente con gli investitori internazionali, quindi abbiamo maturato l’esperienza per gestire operazioni di una certa complessità. L’altro fattore è la prossimità con la società che da anni ha in mente il progetto di Parco Prosecco”, ovvero la Omnivert.

 

La nascita del Parco è l’ennesima dimostrazione di come ormai il connubio pubblico-privato sia imprescindibile

Insomma un progetto ambizioso, territoriale e per il territorio, ma dal respiro internazionale e frutto della cooperazione tra pubblico e privato che, è ormai evidente, è diventata imprescindibile. Tanti gli asset incubati nel progetto: si va dall’agricoltura alla tecnologia, passando per il turismo e la sostenibilità, altro tema protagonista del progetto. Padovan ne è certo: “sarà un decennio di grande crescita dell’agritech” e molto probabilmente ha ragione.

Insomma la nascita di Parco Prosecco si tradurrà, è questo che ci si auspica, in un vero polo di attrazioen turistica e professionale dove, tra l’altro, organizzare grandi eventi di settore. Fantascienza? Non proprio dato che l’inizio dei lavori è già astato deciso: si parte il primo semestre del 2023 e proprio a dimostrazione che oggi pubblico e privato non possono più viaggiare su binari paralleli, c’è il fatto che la cura e la gestione del polo sarà del Comune di Conegliano.

Non resta che brindare, magari con un ottimo prosecco!