L'indagine Wine Intelligence lo incorona come il più noto tra i winelover italiani e i dati dell'estate 2022 sono stati da record

“Benvenuto Brunello”, se avessi la parola saresti certamente l’influencer più noto del vino italiano. Eh sì perché proprio in occasione dell’omonimo evento con cui ogni anni il mitico vino toscano si presenta, Wine Intelligence ha presentato il report annuale sulla forza e la riconoscibilità delle 46 principali denominazioni mad in Italy. Su tutti c’è proprio lui, il Brunello, conosciuto da due consumatori su tre.

Tra i vini “influencer” il Brunello domina tutti: è un po’ come nella storia di Davide e Golia

La sua superficie vitata è solo lo 0,3 per cento di quella italiana, eppure questo “piccolo” vino sa fare la voce grossa. Supera tutti, anche i suoi famosissimi e amatissimi vicini di casa come il Chianti Docg e il Chianti Classico oltre che vini conosciutissimi ed eccellenti come il Proecco e il Montepulciano d’Abruzzo.

L’indagine di Wine Intelligence è stata condotta studiano le abitudini dei wine lover italiani ed è emerso che tra quelli che comprano il Brunello lo fa per il piacere della degustazione e del gusto: rispettivamente il 95 e il 94 per cento. Spicca anche un atteggiamento quasi di solennità nel volere proprio lui: una cosa che caratterizza il 94 per cento degli amanti del vino italiani.

“Ci fa piacere essere in cima ad una top 5 che vede presenti ben 3 denominazioni toscane – commenta Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino –: un risultato che premia una politica produttiva volta a preferire la qualità sulla quantità. Le nostre etichette raccontano un territorio, una storia, un’identità: il Brunello è un interprete, un vino protagonista”.

Il Brunello non conosce la disparità di genere genere: uomini e donne lo amano in egual modo

Oltre che ambasciatore del made in Italy, il Brunello sembra essere anche ambasciatore della parità di genere. Uomini e donne, infatti, lo apprezzano in egual misura, ma certo è che sono soprattutto le persone mature ad amarlo e quelle che hanno una buona disponibilità economica. Il 30 per cento di chi lo sceglie infatti appartiene alla categoria degli younger boomers, ovvero si tratta di persone tra i 55 e i 64 anni.

Cresce anche la fetta di winelover che lo scelgono. Il tasso di conversione all’acquisto è del 20 per cento, più dell’anno scorso con i suoi amatori che aumentano soprattutto al centro e al sud: in entrambi i casi il Brunello lo hanno scelto il 29 per cento degli amanti di questo nettare di Bacco. Nei primi nove mesi dell’anno questo grande e amato vino toscano ha venduto complessivamente 7 milioni di bottiglie.

Se il Brunello è l’influencer della notorietà, in quanto ad acquisti è il prosecco a dominare

Se si parla di acquisti per le bollicine venete non ce n’è per nessuno. In questo caso, emerge dall’indagine Wine Intelligence, lo sceglie un consumatore su due.


Un ‘influencer’ si sa, ha i suoi follower: e nella terra del Brunello l’enoturismo vola

La notorietà accertata da Wine Intelligence va di pari passo con i numeri che quest’anno la zona del Brunello ha fatto registrare in quanto ad enoturismo. Come ha confermato nei giorni scorsi Bindocci c’è stato finalmente il grande ritorno, dopo l’assenza forzata e causata dal covid, degli enoappassionati arrivati da tutto il mondo.
D’altra parte Montalcino è paesaggio Unesco della Val d’Orcia e ottimo testimone di cosa voglia dirne farne parte. Un luogo bellissimo e di qualità dove la cultura di certo non manca. Un vero motore per il territorio il vino che lo rappresenta in modo eccezionale.

Brasiliani, americani, inglesi, canadesi, australiani…tutti sono stati in queste terre nell’estate 2022 e considerando che parliamo di un luogo dove c’è una struttura ricettiva ogni 35 abitanti, i numeri sono stati da record: in quattro mesi 120 mila le presenze (con pernottamento) registrate, cioè il 20 per cento in più rispetto al periodo pre-covid e cioè il 2019 e un incremento dell’87 per cento delle presenze straniere rispetto al 2021 quando venire era quasi impossibile. Un anno in cui, è bene ricordarlo, è stato il turismo nazionale a fare la differenza anche a Montalcino.

Gli stranieri nel 2022 sono arrivati da 60 nazioni rappresentando il 70 per cento dei turisti che hanno raggiunto questo lembo di Toscana. E si parla solo di dati provvisori. Insomma non è la grandezza a fare la differenza, la fa se c’è anche qualità, ma la qualità anche se confinata in spazi più limitati, sa bene come essere un gigante.

 

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