La prestigiosa rivista dedica un lungo e interessante articolo ai vini di questa piccola-grande regione fatta di tante unicità che nei calici diventano assolute protagoniste

I vini abruzzesi hanno conquistato il cuore di Forbes che alla piccola, ma grande regione italiana che tra i suoi primati vanta quello di essere il polmone verde d’Europa con il suo 30% di territorio tutelato da Parchi, ha dedicato un lungo approfondimento.

Un articolo molto interessante e stuzzicante per chi ha voglia di conoscere questa regione che particolare lo è già per la sua conformazione geografica e che oggi sta vivendo una rivoluzione nel vino che punta verso l’ultra-premium e i numeri, per raggiungere l’obiettivo, ci sono tutti: lo dice persino la prestigiosa rivista.

Facciamo due esempi per tutti: sapevate che in Abruzzo c’è uno dei pochi vigneti al mondo e l’unico sul territorio che si trova nel cuore di un parco Nazionale? E che c’è l’unica cantina al mondo ad essere certificata per “Uguaglianza, diversità e inclusione” con la nuova certificazione Aroborus? Beh ora lo sapete e lo sanno anche tutti quelli che leggono Forbes.

 

I vini abruzzesi: dalle aspre montagna all’orizzonte del mare, passando per la dolcezza delle colline…è in uno scenario unico che prendono vita!

Magici scenari abruzzesi (ph-pixabay)

L’enologia in Abruzzo, come in tutta Italia, ha una storia antica. I vini abruzzesi risalgono al VI secolo a.C. e lo si deve agli etruschi. Oggi c’è il Consorzio che riunisce circa 250 cantine, 35 cooperative, 24mila ettari di vigneti e che produce circa 1,2 milioni di bottiglie di vino l’anno. Il 65% della sua produzione è votata all’export e porta un fatturato annuo di circa 300 milioni di euro (319 milioni di dollari).

Come ben sottolinea Forbes tra i vini abruzzesi il re è il Montepulciano d’Abruzzo che ne costituisce quasi l’80 per cento della produzione. Un vino che, aggiunge, sicuramente avete visto “all’inizio della carta dei vini sotto la voce accessibili. Tuttavia molti dei produttori di vino abruzzesi stanno cercando di cambiare quel posizionamento a basso prezzo per uno più ultra-premium e hanno alcuni motivi molto convincenti sul perché sia giunto il momento di riconoscere il terroir complesso che si può trovare in tutta la regione”.

E come dargli torto? L’Abruzzo si estende per 130 chilometri lungo la costa adriatica e in un fazzoletto di terra ha mare e montagna che quasi si baciano. Montagne vere, il Gran Sasso su tutti: una delle vette più alte con i suoi 2.912 metri. La gran parte dei suoi vigneti si trova sulle colline e “respira” l’aria del mare. Il clima è mediterraneo sulla costa e può essere davvero rigido nell’entroterra. Insomma qui il sole incontra il sale e la neve in un strettissimo raggio d’azione: questo ci verrebbe da dire.

 

I vini abruzzesi pronti alla premiumizzazione grazie ad una rivoluzione che parte dal territorio, passa per le cantine e arriva nei calici e gli zaini degli enoturisti!

Dire che si punta ad una premiumizzazione e che passi importanti le aziende li stanno compiendo non vuol dire che non ci sarà più un vino “accessibile”, ma solo che anche l’eccellenza vuole il suo giusto riconoscimento da queste parti. E non c’è solo il Montepulciano d’Abruzzo, re dei rossi. Tra le uve più note del territorio definita tra le più “singolari ” da Forbes, c’è il Pecorino, che il nome lo prende proprio dalle pecore che mangiavano l’uva di questo vitigno. Un vino fresco, gradevole che fa il paio con altri due bianchi d’eccezione il Trebbiano e la Cococciola.

Tutto questo è l’Abruzzo ed è già un abbastanza per farsi attrarre. Ma ora veniamo a ciò che è più inerente alla produzione e dunque al perché i vini abruzzesi meritano quel salto di qualità che stanno già facendo. Dieci i produttori che la prestigiosa rivista ha sentito e tutti hanno qualcosa (di diverso) da dire. E diverso vuol dire ricco di varietà e dunque di unicità.

 

Sempre meno cooperative e sempre più aziende di famiglia all’insegna della qualità

Questo è uno dei grandi cambiamenti che sta accompagnando la crescita (in termini di qualità) della produzione vinicola regionale. Il tutto accompagnato da una grandissima attenzione alle pratiche biologiche come avviene nella cantina Agricosimo che vengono spiegate a Forbes dal proprietario Colin Proietto.

A confermarlo anche Rodrigo Redmont, siamo nell’azienda Talamonti, che sottolinea come le tenute di famiglia da una ventina d’anni abbiano iniziato a sviluppare i loro vini mettendo in risalto il terroir.

A sottolineare quindi come il Montepulciano d’Abruzzo (da non confondere con il vino nobile Toscano frutto del Sangiovese), non sia “un’uva di base”, ma che “può competere con le altre grandi uve italiane” è Stefano Zuchenga, direttore vendite della Tenuta Secolo IX.

Vini proprio che si producono anche da Di Sipio che per farlo sta anche sperimentando nei vigneti tecnologie che permettano di ridurre la quantità di rame e zolfo spray.

Non dimentichiamo una cosa, in Abruzzo ci sono due cantine che premium lo sono già: parliamo di Valentini e Pepe che il Montepulciano, in realtà, lo hanno sdoganato da tempo.

 

Basta produzione di massa, ognuno esalta il suo terroir

La regione lo permette. Lo permettono i climi, spesso diversi, le pendenze anche queste differenti, le tecniche di vinificazione che variano da cantina a cantina e così via. Il Montepulciano non ha un unico sapore: è diverso a seconda di dove lo si produce e spesso differenze se ne trovano anche in zone molto vicine.

C’è chi sceglie l’invecchiamento in rovere ad esempio, il battonage per il pecorino e la fermentazione del vino in serbatoi di terracotta invece che in acciaio. Scelta che, in questo caso sottolinea Forbes, ha fatto l’azienda vinicola Ciavolich.

 

La scelta del biologico e delle certificazioni

Sono tantissime le aziende che in Abruzzo hanno scelto la produzione biologica e che quelle che il sigillo “bio” lo metteranno in etichetta. Non è facile per tutti, questo va detto, perché una certificazione ha dei costi e non tutti ancora sono in grado di affrontarli.

Chi però le certificazioni le ottiene, ne ottiene anche di uniche. Ci sono quelle vegan e, come anticipato oggi l’unica certificazione per “uguaglianza, diversità e inclusione” è della famiglia Talamonti. E la ragione è nobile come spiega Redmont che di figlie ne ha due e a loro vuole lasciare un mondo migliore che parta proprio da una politica aziendale che guardi a qualità e parità di diritti.

 

I luoghi che fanno dei vini abruzzesi un “unicum” a livello globale

Lo abbiamo detto all’inizio e Forbes lo mette tra i cinque motivi per cui i vini abruzzesi sono pronti al salto ultra-premium. Questa regione è nota anche come il polmone verde d’Europa con il suo 30% di territorio protetto da parchi.

Caratteristica che le dà una fortissima vocazione turistica oggi più che mai, aggiungiamo noi, dato che il covid ha visto esplodere il bisogno della vacanza slow, a contatto con l’ambiente ed esperenziale. E ad esempio vivere l’esperienza di pescare su un Trabocco o mangiarci sopra un menù di pesce con un ottimo vino, ti resta di certo nel cuore.

Vi state chiedendo qual è l’azienda che ha le sue vigne nel cuore di un parco nazionale? E’ Pasetti che i suoi vini biologici li coltiva lì da ben cinque generazioni ed è l’unica della regione a potersene vantare, come tiene a sottolineare l’export manager dell’azienda, la Vanarelli. Una produzione che qui è ovviamente portata avanti in piena armonia con quelle che sono le esigenze ambientali di una zona protetta.

Altra azienda biologica che ha fatto la scelta dell’enoturismo è la Menicucci che nella sua tenuta ci ha realizzato una boutique hotel e un ristorante di sua proprietà.

 

I numeri i vini abruzzesi li hanno tutti, ora bisogna spingere sull’acceleratore

Insomma l’Abruzzo i numeri li ha e con le nuove tecnologie sta sperimentando nuovi modi di farsi conoscere. Con Forbes è avvenuto così: un incontro Zoom con giornalisti e wine buyer con tour organizzati sul territorio. Il cambiamento è possibile, richiede tempo e investimenti, ma i vini abruzzesi, oggi, sono sempre più protagonisti ed è ora che il mondo se ne renda pianamente conto.

 

Se vi è venuta voglia di scoprire qualche ottimo vino abruzzese potete sfogliare la nostra Carta dei Vini…buon viaggio nel gusto!

 

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