La denominazione è del 1968. L'iscrizione nel registro arriva al compimento del suo primo mezzo secolo grazie a una battaglia iniziata 5 anni fa dal Consorzio Tutela Vini

Nel 1968 è stata la prima denominazione d’origine, ma solo 50 anni dopo il Montepulciano d’Abruzzo è riuscito ad affermare la sua identità. Anche le denominazioni, insomma, possono vivere una vita degna di una telenovelas. Per il vitigno abruzzese è stato proprio così. A dare l’annuncio della fine di una storia lunga mezzo secolo e una battaglia che negli ultimi cinque anni ha tenuto banco, è stato il Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo. Il marchio collettivo sarà finalmente registrato a livello nazionale, aprendo di fatto la porta per la successiva registrazione a livello internazionale. Un traguardo che giunge pochi anni dopo il riconoscimento del suo valore anche da parte di Slow Wine che proprio a questa eccellenza autoctona ha dedicato una delle sue monografie.

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Montepulciano d’Abruzzo: la ‘vita’ inizia a 50 anni!

“Dopo cinque anni di battaglie, iniziate con il deposito il 15 gennaio 2013 della richiesta di registrazione di marchio nazionale collettivo Montepulciano d’Abruzzo per rivendicare nella classe 33 il prodotto vini – afferma il presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo Valentino Di Camplifinalmente l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (Uibm) potrà procedere nei prossimi giorni a rendere definitiva la sentenza della Commissione Ricorsi e proseguire l’iter di registrazione a livello nazionale della nostra Doc come marchio collettivo”.

Il regalo migliore per il suo 50esimo compleanno.

La frecciatina al Nobile toscano

Un obiettivo raggiunto che soddisfa anche l‘ex assessore alle Politiche agricole della Regione Mauro Febbo. “Questa sentenza della Commissione Ricorsi dell’Uibm – dice – è la controprova che quanto avevamo sottoscritto nel 2012 era la strada giusta”. In quell’anno infatti, Abruzzo e Toscana avevano stipulato un Protocollo d’Intesa per il riconoscimento di entrambe le denominazioni.  Ma la terra del Nobile, ammonisce Febbo, “si è forse dimenticata degli impegni assunti”.

Ora bisogna fare numeri in nome della qualità

Il riconoscimento è importante. Altrettanto importante è ciò che ne può derivare. Ne è convinto l’assessore regionale alle Politiche agricole Dino Pepe. “Giunge in un momento di grande attenzione e interesse dei mercati internazionali verso i nostri vini, in particolare per il Montepulciano d’Abruzzo”, ha infatti afferamto. I dati dell’export vitivinicolo dell’Abruzzo parlano per il 2017 di oltre 170 milioni di euro con un + 13,2% sul 2016.