Uno studio Extreme lo conferma: tanti follower in più, nonostante qualche post in meno. E il vino c'è. I travel influencer hanno sofferto ma...

Se qualcuno avesse ancora dei dubbi, la ricerca di Extreme condotta durante l’estate 2020 osservando i post di 600 tra food influencer e travel influencer italiani lo certifica: i 300 che si occupano di food (e quindi anche il wine) spopolano sui social e in particolare su Instagram che si conferma come il social più socialfood del momento.

E’ un’Italia che cambia o che si ritrova nella contemporaneità? Su questo potremmo aprire un’ampia riflessione, ma nel frattempo scopriamo i numeri di questa particolare ricerca che, come spesso accade, va guardata in prospettiva per chi, del settore fa parte e deve saper cogliere le nuove tendenze. Una su tutti (non ci stancheremo mai di dirlo), la comunicazione digitale è oramai imprescindibile.

 

Food influencer: stare tra le mura di casa e condividere la propria cucina con piatti e calici ha fatto boom su Instagram

Follower, hashtag, condivisioni, commenti, cuoricini e…marketing! Instagram continua ad affermare il suo dominio e nel food lo fa con sempre più convinzione. Sarà stato il lockdown e la ritrovata passione per la cucina e gli aperitivi online, saranno state le ristrettezze economiche che a molti non hanno permesso grandi vacanze, ma sia stato quel che sia stato, quel che è certo è che gli influencer hanno incoronato definitivamente le cucine e i calici di tutti noi.

Paliamo ovviamente dei food influencer perché, stando alla ricerca, la crisi ha colpito i travel influencer, ma un po’ c’era in fondo da aspettarselo. Quel che è certo è che tra maggio e agosto i 300 guru del food di Instagram seguiti da Extreme con la ricerca “Influencer Italia Travel /Food, analisi dell’impatto del Covid-19”, hanno letteralmente fatto il botto (un po’ come una bella bottiglia di spumante) e hanno incrementato le loro interazioni tra storie, foto e dirette sul social del momento di ben il 32% rispetto alo stesso periodo del 2019. E la crescita dei follower c’è stata anche solo considerano il periodo maggio-agosto 2020: un +5,1% rispetto al 3,21% del 2019, come spiega Riccardo Di Marcantonio, Ceo di Extreme. “Se inoltre si considera l’andamento totale dei follower degli account Instagram – ha precisato -, si rileva come la crescita del comparto food sia stata pari al 18,8%. Un dato incontrovertibile di come gli italiani, invitati a rimanere tra i confini nazionali, abbiano trascorso il tempo con le mani nei post di cucina”.

 

Per i Travel influencer inevitabile una flessione sul social più popolare, ma c’è sempre un lato positivo

Diversa la situazione per i Travel Influencer. Per loro il lockdown ha decisamente avuto un peso. Il tasso di crescita dei follower per loro è stato solo dell’1,76%, a fronte del 2,38% del 2019. E’ vero un calo, ma pur sempre in crescita ed è una cosa che ci lascia pensare, positivamente. In realtà sia i travel influencer che i food influencer hanno postato di meno. Per i primi le ragioni sono ovvie, per i secondi ci chiediamo se sia stato il troppo tempo passato con le mani nell’impasto. Certo è che per loro il meno ha significato comunque un più. E anche questo è un dato qualitativo da sottolineare.

Secondo quanto emerso dalla ricerca, quindi, i food influencer hanno postato il 12,6% in meno durante il Covid; i travel influencer il 24% in meno. Ora veniamo ad un altro aspetto che ci fa riflettere. Se ci si afferma diventa meno impegnativo anche “spendere” per essere guardati. Eh sì, perché a quanto pare i post evidenziati con hashatag come #ad #adv #sponsoredby #supplied sono calati del 33% sul volume dei contenuti pubblicati e del 25% sulla media dei post promozionali per chi di solito viaggia.

Non diverso sul fronte food: rispetto al 2019 le sponsorizzazioni sono scese del 18,4%. Ma a crescere, in questo caso, è stato l’engagment salito del 22,7%: insomma sono i follower a fare la differenza. O meglio sarebbe dire la qualità di ciò che si propone.

 

I dolci i più postati dai food influencer su Instagram, ma il vino si è preso il suo spazio ed è una cosa su cui riflettere…

Prima di passare ad una dovuta riflessione finale cerchiamo di carpire quali sono state le cose più instagrammate dall’una e l’altra categoria. Ebbene sì: il vino c’è. I food influencer hanon condiviso 1.900 post con i calici in mano. Complice il caldo e l’impiattamento a spadroneggiare sono però stati dolci e gelati con 3.500 posti. Ci stupisce vedere quanto piace la verdura (2.800 post), ma in una società dove essere salutisti è sempre più importante, forse così strano non è. Immancabile la mitica pasta con i suoi 2.300 post. Chiude la classifica il pesce che si è ritagliata il suo spazio con 1.700 post condivisi dai food influencer. Totale dei like su Instagram per i 300 considerati? 7 milioni 617mila visualizzazioni!

Nonostante il calo, la voglia di viaggiare negli occhi dei seguaci di Instagram è rimasta e l’Italia ha saputo trovare nei travel influencer un bel veicolo di promozione in attesa della ripartenza. La regione più “instagrammata” è stata quindi la Toscana (grande terra di vini ci permettiamo di aggiungere) con 958 post, seguita dal Lazio (795), il Trentino Alto Adige (773), le Marche (769) e il Veneto (713). Toscana che si è anche guadagnata più like di tutti: 599.600. Dietro di lei le meraviglie della Sicilia con 589.400 cuoricini e la Lombardia con 583.000 like. Chiudono la classifica la Campania con 572.400 like e la Puglia con i suoi 530.300.

 

Si sale e si scende a colpi di like, ma una cosa è certa…la comunicazione social è ormai un imprescindibile realtà e le aziende devono saper ‘influenzare’

Se i numeri contano, quel che conta di più sono quello che quei numeri significano. E il dato incontrovertibile è uno soltanto: i social media sono un riferimento per ogni tipo di persona. Che sia un viaggiatore, un appassionato di buona tavola o entrambe le cose, gli influencer possono indirizzare le scelte di ognuno di noi. Quantomeno stimolare la nostra curiosità e spingerci ad essere interattivi.

Se guardiamo bene gli esisti dello studio notiamo alcune particolarità. I food influencer hanno trovato nel lockdown un Eldorato per motivi contingenti certo, ma la minor quantità di post va di pari passo con l’incremento dei follower e questo ci fa dedurre due cose: autenticità e qualità sono un fattore determinante anche in questa forma di comunicazione in cui, in fondo, si cerca quella forma di verità di cui sentiamo sempre più il bisogno.

E’ vero anche che le stesse ragioni contingenti che hanno fatto crescere uno hanno fatto scdere un altro, cioè i travel influencer. Eppure il calo si è tradotto comunque in un incremento a riprova che viaggiare ci piace. Ancor più che ci piace sapere dove andare. Insomma che stimolare la nostra curiosità fa la differenza. Noi di Enolò sui social ci abbiamo puntato da subito…non ci resta che ribadire ad ogni produttore che in fondo chiunque può diventare influencer di se stesso. Basta sapersi raccontare e, magari, affidarsi a chi può aiutarci a farlo al meglio!