Assegnati a 11 "enotavole" le Tre Bottiglie del Gambero Rosso e intanto TradeLab traccia un bilancio sull'aperitivo che vale miliardi e conquista proprio tutti

L’aperitivo è ormai ben più di una tendenza, è una certezza e quando è di-vino è anche meglio come ha dimostrato una recente indagine dell’Uiv: ecco perché il wine bar è sempre più non solo un luogo dove degustare, ma anche da vivere dove trovare l’esperienza giusta e il calice perfetto.

A premiare i migliori d’Italia è stato il Gambero Rosso con le sue Tre Bottiglie che si possono ottenere rispondendo a criteri ben precisi. Scopriamo insieme quali sono e dove si trovano per magari farci tappa quando ci troviamo a passare da quelle parti e facciamo il punto su quanto “pesa” l’aperitivo grazie ad una recente indagine TradeLab.

 

Per i wine bar la selezione è fondamentale tanto quanto il cibo e la capacità di tramandarla la cultura del vino

 

Enotavole”, così li definisce i wine bar il Gambero Rosso. Il primo requisito da soddisfare per essere al top? Ovviamente la selezione di bottiglie valutata in una scala che va dall’interessante all’incredibile. Parliamo di wine bar e non poteva essere che così. Non poteva essere che così anche perché il valore di una carta dei vini è fondamentale per dare credibilità al proprio locale. Come diciamo sempre e come abbiamo sempre sostenuto puntando proprio sulla versione digitale della winelist ben prima che la spinta arrivasse dal covid, è questa la carta d’identità di un locale.

Se il vino conta, ciò che l’accompagna non è di certo da meno. Il cibo è un corollario del bere e anche questo ha il suo “peso” nella scelta del Gambero Rosso in termini di qualità. Un parametro in cui cuochi e chef sono testimonial del successo. Numero tre la cultura del vino e cioè le persone che fanno di quei luoghi veri custodi ci conoscenza dove il valore “familiare” del vino si tramanda.

Spiace un po’ vedere che tra i premiati non compaiono wine bar del sud, ma le classifiche sono fatte per variare e spazio ce n’è e ce ne sarà. Lo dimostra il fatto che cambiamenti nella classifica Gambero Rosso ci sono stati nel 2023: esce infatti il Donizzetti di Bergamo ed entra l’Innocenti Wines di Poggibonsi tra i top.


La classifica degli 11 migliori wine bar d’Italia (Tra Bottiglie Gambero Rosso)

Gli 11 migliori wine bar d’Italia
Tutti i Tre Bottiglie
Le Case della Saracca – Monforte d’Alba (CN)
CIZ – Cantina e Cucina – Milano
Trattoria Da Nando – Mortegliano (UD)
La Baita – Faenza (RA)
Enoteca Bruni – Firenze
Enoteca Marcucci – Pietrasanta (LU)
Innocenti Wines – Poggibonsi (SI)
Del Gatto – Anzio (RM)
Enoteca Quattro Ruote – Montalto di Castro (VI)
ilwinebar Trimani – Roma
Salumeria Roscioli – Roma


In Italia l’aperitivo non è solo un trend che piace proprio a tutti, ma anche una grande opportunità

Ma quanto vale l’aperitivo? Beh la risposta è arrivata nel corso dell’evento “Sei già dentro l’happy hour?” organizzato da Cattel spa e Apci che ha visto la presentazione di un’analisi di mercato TradeLab. Negli ultimi 12 mesi in Italia sono stati serviti oltre 850 milioni di aperitivi, di cui 580 milioni serali e circa 285 milioni pre pranzo, per una spesa complessiva di oltre 4,54 miliardi di euro.

Un trend che coinvolge proprio tutti per un totale di 14 milioni di italiani tra i 18 e 75 anni (il 32 per cento della popolazione): il 24 per cento ha più di 55 anni. Se nella classifica top del Gambero Rosso locali del centro sud non ce ne sono l’aperitivo il Paese non lo divide. Tanto è vero che quello serale piace sia al nord (48 per cento) che al centro, il sud e le isole (52 per cento). Certo il Nord Est con il Vento “padre” dell’aperitivo ha il più alto rapporto tra aperitivi e uscite fuori casa. Quello diurno? Beh vincono sud e isole (45 per cento).

Numeri che fanno capire come quello dell’aperitivo non è solo un momento di piacere, ma anche un’opportunità per gli operatori. Lo ha sottolineato, come riportato da diversi giornali, le parole di Caroline Gatti, responsabile marketing Cattel spa. “Questo è il messaggio forte che vogliamo dare ai ristoratori. L’aperitivo è diventato un pasto vero e proprio, al pari di colazione, pranzo e cena, e vale pertanto la pena impegnarsi per renderlo qualitativamente elevato, discostandosi dagli accompagnamenti che troppo spesso lo caratterizzano come, ad esempio, olive e chips. È arrivato il momento di investire, di fare ricerca, di imparare nuove ricette e soluzioni per offrire valore e, ovviamente, trarre profitto.