Terza posizione nella classifica annuale dell'Oiv: a far meglio su tutti sono gli Stati Uniti, in fondo alla classifica l'Australia, ma a livello globale in quantità si scende

L’Italia terzo Paese al mondo per consumo di vino: meglio fanno solo Stati Uniti e Francia con un distacco, dalla seconda, non molto ampio. E’ quanto emerge dalla classifica stilata sulle stime del 2021, così come accade ogni anno, dall’Oiv, l’organizzazione internazionale della vigna e del vino. Ma non è tutto oro quel che luccica.

Consumi di vino: in Italia piace sempre, ma a livello globale il calo non si arresta

La realtà è che se l’Italia è sul podio dei Paesi in cui il nettare di Bacco non smette di piacere, va detto che il calo dei consumi a livello globale è ormai strutturale soprattutto nelle economie già sviluppate perché è una tendenza che incontra scelte più salutistiche e che incrociano contingenze economiche attuali, prima di tutto la crescita dell’inflazione.

A fare meglio, come detto, sono gli Stati Uniti dove ad un buon calice a pranzo e a cena non si rinuncia proprio. il consumo totale stimato di 236 milioni di ettolitri nel 2021 segna un aumento dello 0,7% rispetto al livello del 2020, interrompendo comunque una tendenza al calo altrimenti continua dal 2018 al 2020. Un picco che può essere in parte attribuito alla riapertura dell’on-trade.

 

Ecco la classifica Pese per Paese

 

Al primo posto per consumo di vino gli Stati Uniti con 33,1 milioni di ettolitri

Questa cifra equivale a circa 4,4 miliardi di bottiglie standard da 75 cl. Non è male per una nazione dove ancora il vino non arriva ovunque e dove l’alcol non può essere acquistato da chi ha meno di 21 anni. A dominare sono i vini californiani e, stando ad altri dati OIV, il consumo di vino è aumentato di circa il 5% dal 2016, con i consumatori più anziani e benestanti a guidare la classifica.

 

Al secondo posto la Francia con 25,2 milioni di ettolitri

La Francia registra un leggero calo, scendendo da una stima di 28,3 registrata nel 2016, sebbene questa cifra sia in realtà il 2% al di sopra dei volumi pre-pandemia. C’è ancora chi si gode però i due bicchieri al giorno, compreso il presidente Emmanuel Macron.

 

Al terzo posto per consumo di vino l’Italia con 24,2 milioni di ettolitri

Terzo posto per l’Italia, che consuma metà del vino che produce. Questo dato in realtà testimonia il livello più alto in Italia dal 2008, sebbene le vendite di tutti gli alcolici nel Paese siano diminuite dell’8,5 per cento durante la pandemia.

 

Al quarto posto la Germania con 19,8 milioni di ettolitri

Nel paese dove si consuma più birra al mondo, questo quarto piazzamento non è affatto male. Lo spumante è particolarmente apprezzato dai consumatori tedeschi, in primis Prosecco e Cava, ma anche lo Champagne va bene con 15 milioni di bottiglie vendute nel 2021, con un aumento del 28% rispetto ai livelli del 2019.

 

Al quinto posto il Regno Unito con 13,4 milioni di ettolitri

In Uk vanno forte bevande dolci – tra cui anche i vini di questa tipologia- e Champagne costosi secondo un’indagine recente, ma stanno andando forte anche le bollicine britanniche, grazie anche ai festeggiamenti legati al Giubileo di Platino della regina Elisabetta. Il risultato dello scorso anno è stato del 3,4% superiore alla media quinquennale e mostra che, nonostante la Brexit, il Regno Unito rimane un mercato forte.

 

Al sesto posto per consumo di vino la Cina con 10,5 milioni di ettolitri

Il vino nel paese del dragone è tallonato da birra e baijiu, estremamente popolari nella Repubblica popolare. Il consumo di vino è diminuito del 17,4% tra il 2019 e il 2020, in gran parte a causa dei rigidi blocchi del Paese, e di un ulteriore -15,4% nel 2021. La Cina inoltre era un mercato importante per il vino australiano, ma la disputa tariffaria iniziata nel marzo 2021 non mostra segni di raffreddamento.

 

Al settimo posto la Russia  con 10,5 milioni di ettolitri

A pari merito con la Cina, la Russia ha più di un terzo dei suoi abitanti astemio. Eppure il paese ha un’industria vinicola di dimensioni ragionevoli che produce una media di 4,5-5 milioni di hl di vino all’anno. L’isolazionismo legato al conflitto contro l’Ucraina invece non sta aiutando l’importazione di vini stranieri e l’antagonismo di Putin nei confronti dell’industria vinicola europea è indubbiamente cresciuto.

 

All’ottavo posto la Spagna con 10,5 milioni di ettolitri

La Spagna è un importante produttore mondiale, non lontano dai numeri di Francia e Italia, eppure il consumo di alcol è crollato del 16 per cento nel 2020, essendo fortemente legato al consumo fuori casa. La riapertura del canale Horeca nel 2021 ha fatto però registrare un più 9,9% sul volume 2020, un risultato che rispecchia i dati pre-pandemia.

 

Al nono posto l’Argentina con 8,4 milioni di ettolitri

Non è così raro trovare tra gli scaffali delle enoteche del mondo vini a base Malbec provenienti dal Sud America, ma per molto tempo la maggior parte del vino argentino non ha mai lasciato il Paese di origine. I consumi interni sono scesi dell’11,1% tra il 2020 e il 2021 e la tendenza generale dall’inizio di questo secolo è stata al ribasso. Ciò è probabilmente dovuto a problemi economici e alla svalutazione della valuta che riducono il potere d’acquisto dei consumatori.

 

Chiude la classifica l’Australia con 5,9 milioni di ettolitri

Pur parlando di un pubblico di acquirenti davvero esiguo, 20 milioni di individui di età superiore ai 18 anni che acquistano alcolici, la grande ricchezza dei vini australiani è nei millennials locali: tra il 2018 e il 2021, infatti, la percentuale di bevitori abituali di vino di età superiore ai 55 anni è diminuita del 7%, mentre per i 25-44enni è aumentata di un terzo, l’inverso di quanto è accaduto negli Stati Uniti. Complessivamente, lo scorso anno il consumo di vino australiano è stato del 7,9% superiore alla media quinquennale, raggiungendo il livello di consumo più alto mai registrato.

 

(Fonte Andkronos)

 

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