La storia parallela della duchessa italiana che, dall'Inghilterra, fece dell'eccellenza francese il "re" dei salotti aristocratici. Non solo, fu una vera rivoluzionaria per le donne del tempo...

Se oggi lo champagne lo associamo al lusso, lo dobbiamo ad una duchessa, italiana, che, a dirla tutta, è stata una vera e propria femminista ante-litteram. Lo scopriamo leggendo Wine Enthusiast, o meglio l’articolo che a questo personaggio ha dedicato.

A farci scoprire una di quelle figure femminili che possiamo tranquillamente inserire tra le “rivoluzionarie” è Annalisa Nicholson che alla rivista ha raccontato della ricerca di dottorato che ha recentemente completato e in cui racconta proprio il “salone” che questa duchessa romana è stata capace di creare quando, alle donne, non era praticamente neanche consentito berlo un calice di vino. La “duchessa fuggiasca” o “duchessa in fuga” è Ortensia Mancini ed è a lei che si lega, a stretto filo, quell’immagine iconica che ancora oggi abbiamo di un flute di champagne.

Ph: il ritratto di Ortensia Mancini del pittore Jacob Ferdinand Voet

Una vita, mille vite: la rocambolesca vita di una “duchessa in fuga” che della sua vita ha fatto un brand e dello champagne…un mito del lusso!

Diciamo che la sua è una di quelle figure che starebbe benissimo in una trama cinematografica. Ortensia, duchessa si Mazzarino, è stata una donna dalle molte vite. Di certo spregiudicata, non nascose neanche la sua bisessualità. Nata a Roma nel 1646 perse il padre a soli quattro anni e la sua vita, almeno la prima parte della sua vita, finita la breve parentesi “romana”, si spostò in Francia dove fu spedita con le sue sorelle.

Non temete, non è che fosse caduta proprio in disgrazia perché lo zio che le crebbe, era il primo ministro del re Luigi XIV. A soli 15 anni divenne duchessa de La Meielleraye sposando “l’uomo più ricco di Francia”, come a Wine Enthusiast spiega la Nicholson: Armand Charles de La Porte. Ma se è vero che la ricchezza non fa la felicità, di certo il matrimonio di questa frizzante 15enne rientra nella statistica. Da quanto emerge dalla ricostruzione della dottoranda, infatti, ci sembra di capire che l’uomo fosse alquanto…possessivo!

Addio corte, addio feste, addio vita d’agi. L’uomo le sequestrò i gioielli e periodicamente perquisiva le sue stanze. Ortensia resistesse sei anni, mettendo al mondo tre figli, ma una notte, proprio come in un film, escogitò e mise in atto la sua fuga. Lei e i suoi servi, tutti travestiti da uomini, fuggirono prima in Francia e poi a Roma dove la duchessa trovò ospitalità prima da una delle due sorelle e poi da un suo ex corteggiatore, il duca Carlo Emanuele II di Savoia.

Se proprio vogliamo dirla tutta, questa storia decisamente da stampa rosa, l’ha raccontata Ortensia stessa. Sì perché, una volta fuggita, la sua vita se l’è scritta (letteralmente) da sola. Vere e proprie memorie insomma. Memorie con cui, al mondo, giustifica la sua scelta. Farle tradurre in francese, inglese, tedesco e italiano è stata la sua grande fortuna. Diciamolo, il marketing la duchessa ce lo aveva dentro e oggi, probabilmente, sarebbe una grande influencer. E lo champagne che c’entra? Ora ci arriviamo, ma senza le premesse la storia non avrebbe lo stesso fascino…

 

Una rivoluzione femminista: saloni aristocratici per sole donne e l’exploit dello champagne in tutta l’Inghilterra…quando la spregudicatezza lascia il segno!

Le sue memorie ne hanno fatto una vera e propria celebrità in Europa. Eh sì perché la duchessa, dopo la morte del duca, si è ritrovata senza reddito e beni. Intrighi di letto e di corte, la sua vita si incrociò nuovamente con l’uomo che, in prima istanza, avrebbe dovuto sposare: Carlo II d’Inghilterra di cui divenne l’amante. Insomma, ad aprirle le porte fu proprio il Paese britannico dove Ortensia arrivo nel 1975. L’anno dopo aprì i suoi saloni. Saloni aperti alle donne. Una cosa piuttosto inusuale dato che dalla gran parte delle sfere di socializzazione erano escluse. E’ qui che inizia la storia che la lega allo champagne…

I vini inglesi non le piacevano proprio, né a lei né agli altri esuli francesi a quanto pare. Fu un altro di questi, Charles de Sanint-Evremond a farle scoprire lo champagne. E i vini lei se li faceva portare solo da lì. In pratica è stata Ortensia a promuovere lo champagne oltremanica letteralmente…brandizzandolo (diremmo oggi)!

E’ proprio nel suo salone che  fece il suo ingresso tra la nobiltà inglese diventando simbolo di quello che oggi chiamiamo lusso. Fu così che politici, intellettuali e potenti scoprirono questa eccellenza francese. Brindisi su brindisi, diventò protagonista di tutte le feste d’Inghilterra e ancora oggi quel suo legame con la ricchezza e il mondo del lusso, rimane.

Che dire? Sarà di certo stata una donna “discussa”, ma Ortensia ha compiuto una piccola rivoluzione facendo diventare anche le donne protagoniste in un mondo da cui, fino al suo arrivo, erano escluse.

 

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