Ecco come ci ha cambiati la pandemia. La voglia di socialità è tantissima e ci piace viverla preparandoci al meglio. Sotto ogni punto di vista. Con un pizzico di ironia l'interessante analisi di Forbes

C’è qualcosa di nuovo nel nostro modo di socializzare e condividere un calice di vino. E’ pieno di ironia, ma anche di spunti interessanti, l’articolo a firma di Cathy Huyghe apparso su Forbes. Nasce da alcune osservazioni del ritorno alla “normalità” (o quasi tale), e tira giù una sorta di mini-guida sul come tornare a godere insieme di un buon bicchiere.

Voi che dite? E’ così anche dalle nostre parti? Per poterlo dire scopriamo insieme cosa sta accadendo nel ritorno ad una bella convivialità.

 

Quanta voglia di arrivarci “bene” a condividere un calice di vino…non è ansia da prestazione, ma una scelta precisa su come, dove, quando e soprattutto con chi!

La Huyghe prende le mosse da un’interessante osservazione ovvero il fatto che, il ritorno alla socializzazione ci sta spingendo ad essere più accurati in ogni cosa che facciamo soprattutto quando accogliamo in casa amici e parenti. Ma anche quando usciamo perché, a quanto pare, tendiamo a fare tutto meglio. Ci vestiamo meglio, prepariamo meglio le nostre pietanze e anche la scelta del vino è più accurata. Senza dimenticare che la cura la mettiamo anche nella scelta del “con chi” vogliamo trascorrere il nostro tempo.

Insomma quel che emerge è che la preparazione sia diventata prioritaria nel modo in cui viviamo la nostra socialità. E non è difficile immaginare il perché, sottolinea l’autrice. Siamo sollevati dal fatto di poter di nuovo interagire con altre persone e ancor di più lo siamo quando si tratta di condividere un calice di vino o una buon pasto. C’è anche un pizzico di ansia forse. Tanto tempo “isolati” ci fa sentire meno preparati alla socialità, o meglio arrugginiti ed è anche per questo che alla preparazione dedichiamo così tanta attenzione. 

 

Sui social abbiamo spesso brindato, ma ora siamo tornati a farlo face-to-face e abbiamo scoperto che sì…ci piace la generosità!

Compresa la premessa andiamo a vedere anche le tendenze e qualche suggerimento per sentirci di nuovo pienamente a nostro agio nel vivere la normalità. Per quanto riguarda il primo tema, in argomento vino, va ricordato che di questo anche durante le restrizioni abbiamo continuato a parlare. I social sono stati il nostro mondo relazionale. Abbiamo condiviso un calice di vino e persino un aperitivo con gli amici. Produttori e sommelier hanno continuato a interagire con noi facendo corsi, degustazioni e incontri.

E a quanto pare tutto questo ci ha insegnato a bere meglio. A puntare sulla qualità, ma anche a scoprire i vini a basso contenuto alcolico quando non totalmente dealcolati. Un fenomeno questo che sta facendo discutere non poco, per ragioni Ue, ma che esiste e che va visto più come un’opportunità che non come uno scippo ad un mercato, quello tradizionale, che va sempre preservato. Una marcia in più, in sostanza.

Beh una buona idea potrebbe essere dunque quella di osare e portare una bottiglia di questo tipo ad una cena tra amici. A questi potremmo aggiungere dei classici: libri, giochi per i cani o per i figli degli amici, ma perché no…anche fiori! Insomma doniamo qualcosa e facciamolo con il cuore. I piccoli gesti ci sono mancati e tutto questo potrebbe farci ritrovare uniti di fronte ad un ottimo calice di vino.

 

Generosi nella forma e nella sostanza: davanti ad un buon calice di vino abbiamo riscoperto il piacere della conversazione…e delle risate!

Ci piace pensare che l’autrice dell’articolo abbia ragione e che sì, il Covid ci ha resi tutti più generosi. Soprattutto che questa generosità ci spinge a scegliere anche vini migliori da condividere con gli altri. La vogliae il bisogno di stare insieme, ci spinge a voler vivere esperienza da ricordare con quelle persone da cui, per costrizione, siamo stati lontani per un lungo periodo di tempo.

E la generosità, si sostiene, non è soltanto nelle “cose”, ma anche nella sostanza. Siamo più disposti ad ascoltare. Oltre a quello del calice di vino abbiamo quindi riscoperto il piacere della conversazione. Siamo disposti ad aspettare che chi ci ospita cucini mentre siamo lì, facendo di quel tempo quello giusto per degustare e chiacchierare. La voglia di ascoltarsi è un bene e se fatto con il calice giusto…è ancor più gradevole!

La conseguenza? Abbiamo tanta, ma tanta voglia di ridere. Dialogare, condividere e quindi…sorridere insieme! Insieme ad un buon vino, di certo la cura migliore per sciogliere le tensioni accumulate, provare quella sensazione di sollievo e normalità di cui abbiamo sentito la mancanza. Uscire dalle quattro mura di casa, tornare a vedere il mondo anche attraverso gli occhi degli altri è il motivo migliore per brindare…e noi a questo alziamo in alto il calice! Bentornata voglia di spensieratezza…

 

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