Il Parco Archeologico ha pubblicato il bando con l'obiettivo di trovare un partener privato con cui avviare il nuovo progetto...e il fascino di certo non manca!

A.A.A. cercasi vignaiolo per far rinascere il vino (bio) di Pompei! Sarebbe davvero l’annuncio perfetto e, in fondo, è proprio quello che ha lanciato il direttore del noto Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel. Si cerca un partner privato per la cura delle vigne pompeiane e la realizzazione di un vino che sarà, in gran parte, fatto realizzato criteri biologici.

Le vigne di Pompei (Foto Adnkronos)

Un partner privato per far rinascere l’antico e biologico vino di Pompei: pubblicato il bando dal Parco Archeologico

Ammettiamolo il fascino di una proposta così è davvero grande e pensiamo che la ricerca si concluda in fretta e nel migliore dei modi così che anche Pompei possa aver il suo vino…bio!

Cinque gli ettari di vigneto che saranno convertiti al biologico con il preciso intento di rinsaldare il legame con il territorio. D’altra parte parliamo di un luogo conosciuto a livello mondiale e di una cultura che del vino è un simbolo indiscusso.

Furono loro i primi a produrre vino bio e ora chi si prende cura di quei luoghi che sono sì da ammirare, ma anche da vivere, vuole far rivivere gli antichi fasti. I 5 ettari che saranno a vocazione biologica si aggiungono ai vigneti già presenti (Regione I e II). Siamo nel sito di Villa Regina a Boscoreale. L’obiettivo è dunque quello di coltivare “biologicamente e nel rispetto e interpretazione aggiornata delle tecniche e modalità di coltura del mondo antico”, fanno sapere dal Parco Archeologico campano.

Se tutto andrà come deve, dunque, avremo il primo vino biologico del Parco di Pompei. Il bando per la co-gestione delle vigne è stato pubblicato pochi giorni fa e le domande saranno aperte fino al 26 agosto. I vigneti verranno impiantati nelle aree archeologiche di Pompei, Stabia, Boscoreale e presso il Polverificio Borbonico di Scafati nelle forme di allevamento a palo, alberello e a spalliera sui terrazzamenti, nel pieno rispetto della tutela del paesaggio.

Tutta la catena di produzione e affinamento si svolgerà all’interno del Parco con l’invecchiamento dell ebottiglie che, invece, si farà nella Grotta si San Biagio a Castellammare di Stabia.

(Fonte Adnkronos)

 

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