L'evento che aprirà la Milano Wine Week di ottobre lancia due premi importanti. E quello della Carta dei Vini ci stuzzica molto: per la prima volta il loro valore va oltre la degustazione. Per la Wine List arriva il giusto riconoscimento: è uno strumento identitario e deve essere capace di grandi trasformazioni

C’è ancora tempo per la Milano Wine Week 2021 che andrà in scena il 3 e il 4 ottobre, ma se c’è qualcosa che sappiamo già è che si aprirà con la Wine Business City che, quest’anno, porterà nel suo contenitore due belle novità, o meglio due riconoscimenti di cui, francamente, sentivamo il bisogno. Parliamo del Premio Carte Vini Italia e il Wine Retail Awards. La notizia la troviamo sul sito di Federvini.

Quando si parla di Carta dei Vini noi di Enolò abbiamo sempre un sussulto di gioia perché siamo consapevoli della sua importanza è perché è stato il primo servizio innovativo su cui abbiamo deciso di puntare quando abbiamo iniziato la nostra avventura e su cui, ancora oggi, continuiamo a puntare come abbiamo fatto durante il lockdown mettendo a disposizione dei ristoratori gratuitamente la nostra Carta dei Vini digitale.

 

Alla Wine Business City le Carte dei Vini sono grandi protagoniste e lo sono in modo fortemente identitario!

Sarà dunque il business ad aprire l’importante manifestazione milanese. E lo farà con una due giorni di confronto aperti ad un numero chiuso di aziende: 250. Un’occasione di confronto e di ricerca in un momento importantissimo: è adesso che si deve ripartire anche in termini di consumo.

E la Carta dei Vini è quello strumento che, dei consumi, ci dice moltissimo. Esserci è l’obiettivo cui si deve puntare e solo un professionista è in grado di dare alla Carta dei Vini quell’identità che è la stessa del locale che è chiamata a raccontare attraverso il gusto dei territori nazionali e non.

Di qui l’importanza del premio Carte dei Vini, una delle due novità della Wine Business City. Una giuria selezionata di giornalisti enogastronomici italiani, wine educator e communicator guidati nella selezione delle migliori da Andrea Grignaffini, docente di enogastronomia, tra i più importanti critici e gastronomi del panorama internazionale. Saranno 100 le Carte dei vini italiane cui andranno i riconoscimenti. Cento Carte per 10 categorie di ristorazione e somministrazione: dagli stellati al fine dining, passando per Gourmet, Bistrot, Wine Bar, Ristoranti d’Hotel, ristoranti etnici e fusion, per arrivare a osterie, trattorie e pizzerie. Per ogni categoria saranno assegnati 10 riconoscimenti più un premio speciale.

Uno spaccato importante con cui si intende raccontare, attraverso le Wine List, tutto il territorio italiano e tutte le realtà di consumo, da quelle più accessibili a quelle d’élite a riprova che l’eccellenza, nel nostro Paese, si nasconde (si fa per dire) ovunque. E siamo certi che sarà anche l’occasione per scoprire tante belle novità.

 

Ecco perché è differente…

Come ha ben spiegato Grignaffini e leggiamo sul sito di Federvini, “è fondamentale sottolineare come sia la prima volta in assoluto che le carte dei vini vengono analizzate non sulla base esperenziale della degustazione, ma attraverso lo studio delle liste. I nostri premi saranno la fotografia fedele della mentalità e dell’approccio con cui vengono realizzate le carte dei vini nella nostra epoca”.

Quali dunque i criteri che permetteranno di scegliere le migliori wine list? A spiegarlo è sempre Grignaffini. “Si va dalla ricchezza della proposta, alla profondità territoriale, dalla fruibilità delle liste al gusto allo stile, alla ricchezza di informazioni, al respiro internazionale. L’idea è quella di trovare non una, ma diverse chiavi di lettura per analizzare le liste vini, evidenziando, strada facendo, come ci sono diversi modi plausibili per strutturare una proposta. Non vogliamo vincolare la scelta a parametri troppo rigidi: sono certo che molti spunti per la selezione emergeranno proprio durante il confronto tra i membri della giuria volutamente ricca, eterogenea e trasversale”.

 

Ecco perché il nuovo premio dedicato alle Wine list della Wine business city ci piace tanto!

E’ una novità assoluta, almeno in Italia, quella di valutare una Carta dei Vini al di là della degustazione. E noi la troviamo una bella novità. Sì perché vuol dire valutare lo strumento. Se è vero che altrettanto importante è poi valutare la qualità dei prodotti, crediamo che anche saper dare il giusto risalto al veicolo che li esalta, sia un passo importante per dare il giusto valore ad uno strumento, quello della Carta dei Vini, che è evoluto così come è evoluto tutto il settore dell’enologia, a cominciare da quello della ristorazione.

L’eterogeneità, la capacità di creare Carte che sappiano rispondere alle esigenze del proprio locale, della propria tipologia di realtà e dunque, sappiano comunicare ai consumatori, è fondamentale. E con la tecnologia questa esigenza si è fatta decisamente più impellente.

Ma questa esigenza, noi di Enolò, l’avevamo colta in tempi lontani da quelli pandemici. Ed è proprio questo che ci ha spinti a creare una Carta dei Vini dove digitale e cartaceo coesistono nella loro diversità, dove la parola d’ordine è “flessibilità” oltre a quella di “diversificazione dell’offerta“. Per noi la Carta dei Vini non è un foglio, o un libro. E’ uno strumento vivo con la dimensione digitale che è in grado di farne uno strumento di conoscenza e approfondimento, ma anche di marketing permettendo, ad un costo praticamente inesistente, di farne uno strumento di promozione attraverso, ad esempio, la creazione di eventi di cui lei stessa è protagonista. Ben venga, allora, questo nuovo Premio che certamente guarderemo con grandissimo interesse.

 

Non solo Carte dei Vini, ma anche Wine Retail Award: 5 categorie per stabilire chi ha la migliore offerta…in tutti i sensi!

L’altro Premio istituito nell’ambito della Wine Business City è il Wine Retail Award. Un riconoscimento che andrà alle migliori selezioni vinicole degli eserciti di dettaglio qualificato e della grande distribuzione. Cinque le categorie: enoteche, catene di ristorazione, distribuzione e wine shop online oltre ai supermercati. Saranno quattro i riconoscimenti assegnati per categoria oltre a due premi speciali.

I criteri di valutazione andranno dalla varietà nazionale e territoriale, all’internazionalità, passando per annate, ricercatezza, fruibilità, ricchezza delle informazioni, personalizzazione dell’offerta e così via. Dodici i membri della giuria. Anche in questo caso personaggi autorevoli del settore. Saranno chiamati a valutare i locali e el strutture di chi si candiderà al premio.

“Wine Business City – ha quindi sottolineato Federico Gordini ideatore e presidente della Milano Wine Weekè una grande occasione per gettare le basi per la ripartenza del comparto. Questi due importanti riconoscimenti sono stati pensati proprio per valorizzare l’impegno fattivo che, con passione, gli operatori della ristorazione e della distribuzione continuano a manifestare nel settore vinicolo, prestando grande cura e attenzione sia alla selezione dei prodotti sia ai trend emergenti. Il momento della premiazione – ha concluso – è il giusto tributo alla loro dedizione anche in un anno così difficile”.