Il progetto, presentato alla Nasa, prenderà il via a settembre con la sperimentazione

Ottomila anni di storia e un viaggio di 225 milioni di chilometri: è quello che vorrebbe compiere la vite geordiana per fare vino su Marte. Terra di confine tra Asia ed Europa, la Georgia vorrebbe varcare il confine lontanissimo tra la Terra e il pianeta rossa con, nello zaino, alcuni dei tralicci delle sue viti. Un rapporto, quello tra lo Stato ex Urss e il vino, che affonda le radici nella storia. Una relazione che dura da 8mila anni e che ora sente il bisogno di un viaggio di nozze coi fiocchi.

 

Vino su Marte: le viti georgiane si preparano al loro viaggio più lungo

vino su marte

Se in ottomila anni è riuscita a portare le sue varietà di uva in tutto il mondo, pensare che possa portarle anche su Marte non è del tutto impossibile. Improbabile forse, ma certo è che il progetto è concreto. Secondo gli studi fin qui condotti sul terreno marziano, infatti, il Pianeta Rosso potrebbe offrire il terroir perfetto per la coltivazione dell’uva. Prima, però, si deve esser certi di partire con nelle bisacce il traliccio giusto. Ecco perché innanzitutto dovrà essere compiuta una sperimentazione.

Fantascienza? Con la Nasa di mezzo neanche tanto. L’idea, infatti, è nata da un recente invito a presentare proprio all’agenzia spaziale degli Stati Uniti, proposte per facilitare la presenza umana prolungata su Marte. Matt Damon di tutto il mondo preparatevi dunque. Eh sì perché se alla fine si partirà per questa missione saranno messi a disposizione un rifugio, cibo, acqua, aria respirabile, comunicazione, possibilità di fare esercizio di avere interazioni sociali e servizi medici.

Un progetto tanto concreto da avere il sostegno dei rappresentanti del Minstero dell’Istituzione e della Scienza della Georgia, l’agenzia creativa Windfor’s, l’Università di Business and Thecnology, Microsoft Corporation, la società Space Farms e il Museo Nazionale della Georgia.

 

A settembre il progetto prenderà il via

La sperimentazione, proprio con l’aiuto di Space Farms, avverrà ovviamente in Georgia. E’ qui che sarà creato il primo laboratorio verticale con delle serre ad hoc. I tempi? A settembre la coltivazione prenderà in via così che si possano analizzare le speciali varietà di vite che si riterranno in grado di affrontare il viaggio fino a Marte ed essere qui coltivate. D’altra parte nello spazio le viti ci sono già andate, ma senza atterrare e la missione è a marchio Cina.

Ai partner, già di rilievo, si aggiunge anche la compagnia Hp.

 

Vino su Marte: la pace con i marziani passerà per un calice di vino?

vino su marte mars attack

Impossibile non pensare cinematograficamente di fronte a una notizia come questa. Se l’immagine di Matt Damon e le sue patate (un insuccesso totale) sono la prima cosa che ci viene in mente, giocando un po’ potremmo immaginare finali molto diversi per tanti film che abbiamo visto passare sul grande e il piccolo schermo. Noi abbiamo deciso di riderci un po’ su!

Chissà se il presidente degli Stati Uniti Jack Nicholson sarebbe sopravvissuto alla visita dei marziani in “Mars Attacks” davanti a un calice di vino marziano. E chissà se il Gerarca Maria Barbagli di Fascisti su Marte, interpretato da uno strepitoso Corrado Guzzanti, avrebbe avuto vita più facile e conquistato con più semplicità il Pianeta Rosso per conto del Duce offrendo ai Mimimmi il nettare degli dèi.

L’augurio è che la Georgia riesca in questa missione portando le viti che ha fatto conoscere al mondo oltre il confine del tempo e dello spazio. Ad una condizione però. Che il computer a bordo non beva troppo e non si trasformi da Hp ad Hal 9000.