E' quanto emerso al Concours Mondial de Bruxelles che per la prima volta ha incoronato anche i rosè! Il pink conquista tutti, anche gli chef. A L'Aquila a giugno scopriremo i suoi abbinamenti migliori

Qualcuno, quando è diventato un boom, ha parlato di moda passeggera, ma il vino rosato o se preferite il rosé ha dimostrato di saper ben camminare sulle sue gambe. E l’ennesima prova è arrivata dall’apposita selezione del Concours Mondial de Bruxelles, dedicata proprio ai vini rosati di tutto il mondo. L’occasione anche per aggiornare lo stato dei consumi del vino pink.

 

Vino Rosato: non è un vino femminile è un vino e basta e le pink label conquistano tutti. È il nettare delle “emozioni”

No: non è un vino femminile. Il vino rosato è un vino. Punto. E’ quanto ha ben sostenuto il direttore del Concours Mondial de Bruxelles come riporta Food Affair. “Le pink label – ha detto – sono un vero e proprio fenomeno in ascesa a prescindere dall’età e dal genere dei consumatori”. Nel corso della manifestazione è stato condotto un sondaggio cui hanno partecipato i giudici degustatori e gli opinion leader presenti al Concorso svoltosi dal 1 al  5 marzo. Quelli chiamati a giudicare i 1.000 vini rosati in gara arrivati da ben 27 Paesi di tutto il mondo.

Da quanto emerso, l’80% degli attuali consumi di vino rosato dipendono dalla notorietà del brand e dell’etichetta, a prescindere dal vitigno. Ciò che ai consumatori piace è la riconoscibilità del territorio e della tipologia di produzione. Insomma vincono le “emozioni” più della conoscenza tecnica. Davanti al vino rosato l’approccio è decisamente edonistico.

Un tema che, ci pare di poter affermare, conferma ancora una volta come per il vino e a quanto pare in particolare proprio per il pink, il linguaggio con cui raccontarlo deve necessariamente cambiare e conquistare letteralmente prima il cuore e poi il palato dei winelover.

 

Il vino rosato è un simbolo di moda e convivialità. E il brand conta moltissimo: essere famosi fa la differenza

Insomma il vino rosato è un vino di consumo. Il che non vuol dire di certo che non sia di qualità. Anzi. Nel suo intervento Costenoble ha sottolineato come si opti per una bottiglia di rosé “sia nel caso di un evento particolare, sia se i consumatori sono semplicemente a caccia di relax e momenti di convivialità”. E il fatto che continui la sua ascesa nonostante la scarsa convivialità cui ormai da un anno, praticamente in tutto il mondo, ci costringe il Covid, la dice lunga sulle potenzialità di questa tipologia di nettare di Bacco.

“Da ciò emerge – ha aggiunto – che si tratta di una scelta principalmente funzionale allo scopo del consumo, in testa la ricerca del piacere e della socialità e, soprattutto, dettata dai gusti personale che spesso non coincidono con una conoscenza oggettiva del vino o del vitigno. Anzi quasi sempre si preferiscono le etichette del proprio territorio di appartenenza, in quanto godono semplicemente di fama e conoscenza di prossimità. In altre parole, ciò che evidenzia la nostra indagine interna è che per otto consumatori su dieci i vini rosati sono amati in quanto tali. Sono visti come un mezzo per il soddisfacimento dei propri sensi, simboleggiano uno stato emotivo del momento, sono fortemente caratterizzati da un connotato fashion e il loro consumo è trainato essenzialmente dai brand famosi”.

 

Appurato che sì, il vino rosato piace, resta una domanda: come si abbina? Versatilissimo… e a L’Aquila a giugno sapremo con cosa sta davvero bene

Un exploit quello del vino rosato che, in realtà, è ormai ben definito. Ne abbiamo parlato spesso. E anche di come i social abbiano influito non poco nella sua capacità di affermarsi e uscire da inutili stereotipi. Resta solo un dubbio: come abbinarlo? Beh è un vino certamente molto versatile e piace sempre più anche agi chef. Ecco perché da non perdere è l’appuntamento del 4-6 giugno a L’Aquila con “il concorso nel concorso” del Concours Mondial de Bruxelles dove protagonista sarà proprio il foodparing e l’abbinamento vino rosato-cibo.

Un evento fortemente voluto dalla Regione Abruzzo che oggi, proprio per voce del suo assessore regionale all’Agricoltura Emanuele Imprudente, ha espresso tutta la soddisfazione per il grande successo avuto a Bruxelles.

A spiegare cosa avverrà nel capoluogo abruzzese a giugno è Baudouin Havaux, presidente della manifestazione belga. All’evento parteciperanno infatti tutti i vini che hanno fatto tappa a Bruxelles che hanno conquistato le Gran Medaglie d’Oro e quelle d’Oro. Insomma: i migliori. Saranno protagonisti di degustazioni guidate – fa sapere – da giudici esperti che valuteranno i vini non dal punto di vista organolettico tradizionale, ma sulla base del loro potenziale abbinamento migliore con delle specifiche categorie di piatti”. Si va dai crostacei all’arrosto, passando per primi e dolci.

Gli abbinamenti più votati saranno realizzati da uno chef stellato e il vino vincitore sarà quindi decretato sulla base dell’abbinamento meglio riuscito. Il tutto, ovviamente, nel rispetto delle norme anti-covid. Peccato che la manifestazione sarà riservata solo agi addetti ai lavori: ci era già venuta l’acquolina in bocca. Nel frattempo se in questi mesi di pandemia vi siete reinventati cuochi e volete provare qualche abbinamento beh… fate un salto sulla nostra Carta dei Vini… magari troverete il rosato perfetto!

 

L’Italia conquista Bruxelles. Ecco com’è andata in Belgio

Ma chi lo ha vinto quest’anno il Concours Mondial del Bruxelles riservato ai rosati (alla sua prima edizione)? Beh i cugini francesi si sono portati a casa 135 medaglie. Secondi siamo arrivati proprio noi con ben 64 riconoscimenti. Dietro di noi la Spagna con 42. Sono stati 225 in totale i vini del Bel Paese che hanno partecipato sulle oltre 1.000 etichette presenti e arrivate da tutto il mondo. Queste le tipologie: rosé tranquilli, spumanti, frizzanti e liquorosi. A giudicare 40 degustatori belgi tra sommelier, giornalisti, opinion leader e Master of Wine.

Guardando alle regioni davanti a tutti c’è il Veneto con 20 medaglie. Segue l’Abruzzo con 16, la Puglia con 9 e il Friuli Venezia Giulia con 6. Due le Gran Medaglie d’Oro ricevute; 20 le Medaglie d’Oro; 42 le Medaglie D’Argento e un Trofeo Rivelazione andato al Terzini Rosato Cerasuolo d’Abruzzo Doc (vino abruzzese).