Wine Intelligence avanza uno studio per affrontare il momento drammatico. Due gli assi su cui puntare. Si sta facendo bene, ma si può fare di più e soprattutto insieme

Il post pandemia sarà fatto di cosa avremmo potuto e dovuto fare e il vino dovrà anch’esso fare i conti con questa realtà. Eppure qualcosa per non avere troppi rimpianti. Ed è proprio su questo che si è focalizzata la ricerca di Wine Intelligence che ha puntato su due elementi sui quali bisogna continuare ad investire: la diversificazione dei mercati e la diversificazione dei canali. E quest’ultima, all’online, sta dando risposte importanti e importanti ne darà anche nel post crisi. Ed è proprio il canale su cui, in tempi in cui la pandemia non era neanche percepibile, ha puntato la nostra Start Up.

Aspettando il post pandemia continuare a guardare alla diversificazione dei mercati e quella dei canali

Come in ogni ambito, prevenire è sempre meglio che curare e il settore enologico deve farsene una ragione sfruttando le possibilità che questa drammatica situazione offre. E’ l’occasione, come ben sintetizza WineNews raccontando dello studio Wine Intelligence, per approfondire la conoscenza dei mercati,dei rischi e dell’analisi dei dati così che si possa rispondere in maniera dinamica nel breve periodo. “Adattarsi” è questa la parola di darwiniana memoria da tener presente. E’ l’adattamento la discriminante della sopravvivenza.

Lo hanno capito gli altri settori, lo deve comprendere anche li mondo del vino. E le best-practice non mancano a cominciare dal “virtual socialising” lanciato da aziende e Consorzi in Italia e ristoratori e distributori statunitensi e britannici. Iniziative di cui ci siamo trovati a parlare e che promuovendo il consumo “dal divano” aiutano i brand alla fidelizzazione e i winelovers a non sentire lontano il settore. In Inghilterra, leggiamo, tante caffetterie si sono riconvertite nella vendita al dettaglio, mentre esempi che guardano al “futuro” riguardano soprattutto i ristoranti americani. E di un caso che possa servire ad esempio, abbiamo scritto.

 

Aspettando il “dopo” è importante anche rivedere le regole e lavorare insime a livello extranazione in nome della “resilienza”

Altre iniziative che le aziende stanno promuovendo sono le raccolte fondi per sostenere la sanità nel Paese di appartenenza, ma anche esempi imitabili di eventi che si sono trasferiti direttamente sul web. E’ accaduto con la Portugal Wine Week che ha dato voce, con delle interviste, ai produttori.

Se da una parte le aziende, i Consorzi e le organizzazioni del mondo del vino in generale si muovono per farsi sentire dai consumatori, inevitabili sono i cambiamenti delle regole per garantire il superamento della crisi. Austrialia e Uk lo hanno già fatto allentando la stretta delle rispettive leggi sulla concorrenza. Iniziativa utile a far sì che le catene della Gdo possano condividere i loro dati e ottimizzare le rispettive catene di approvigionamento e di distribuzione.

A questo proposito la preoccupazione, con la chiusura degli Usa, sui possibili dazi è d’obbligo, ma in un settore che ha bisogno, mai come in questo momento, di muoversi compatto, la priorità, per tutti, dovrebbe essere la condivisione. La resilienza è il modo migliore per guardare al domani.