Dopo Napoli, Bergamo e Londra, anche la Capitale ha il suo locale alla 'mescita'. E' ai Parioli ed è un tripudio di gusto, classe e novità.

Vino al Calice. Le porte sono state aperte il 22 ottobre ed è decisamente una costellazione quella che ci si trova davanti. Una costellazione fatta di bottiglie di vino pregiatissime e tutte rigorosamente disponibili alla mescita. Non è il primo locale, in Italia, che propone una Carta dei Vini interamente al calice, ma è certamente l’unica ad offrire, al bicchiere, un Lafite. Prezzo? 200 euro. Non lasciatevi abbagliare da tanta luminosità e neanche dal fatto che Brylla si trova nel quartiere più “in” di Roma. 

Un po’ bistrot, un po’ wine bar, qui l’accessibilità è garantita a tutte le tasche purché si sia enoappassionati, amanti della scoperta, bevitori occasionali amanti del buono e palati disposti a sperimentare l’internazionalità di una cucina che, va da sé, passa per il massimo della qualità. Cosa ci piace delle nuove realtà italiane? La personalità. E Brylla ne ha da vendere…in diverse modalità: mezzo calice, calice, mezza bottiglia e bottiglia! 

 

Vino al Calice: Brylla “leva la sete e placa la fame”. E’ la scommessa della sommelier partenopea.

Vino al Calice - brylla-roma-1

Due sono le realtà italiane che hanno già puntato sulla Carta dei Vini interamente al calice. Poi c’è stato il ristorante chic di Londra, ora c’è la novità romana che non copia, ma reinventa e adatta al gusto di chi la possiede una realtà che ha tutti i presupposti per diventare un locale di grandissimo successo. A garantirlo non soltanto il gusto della Laurenzi Consulting che di locali riusciti ne ha firmati parecchi, ma soprattutto l’esperienza di Marcella Capaldo, sommelier cresciuta nell’azienda vitivinicola di famiglia in Campania.

Perché si sa, quando si ordina un buon vino, bisogna affidarsi a chi, certamente, ha molto da insegnarci e, con la sua passione, ancor più da raccontarci. Duecento etichette tutte al calice. I prezzi vanno dai 2 ai 200 euro. Non un elenco, ma un’esperienza. Parola spesso abusata, ma che in questa Carta trova riscontro già solo nella sua presentazione. Brylla è il locale che “Leva la sete e placa la fame”.

 

Vino al Calice : Brylla è un locale scacciapensieri, confortevole e riflessivo.

Vino al Calice brylla-roma

Sono queste le categorie in cui troverete suddivisi i vini. Non una Carta dei Vini classica insomma, dove ci sono rossi, bianchi, rosati e dolci. Ma una carta su misura che vi spingerà a scegliere anche in base allo stato d’animo con cui vi accomoderete sugli sgabelli di uno dei due lunghi banconi simmetrici del locale o nell’affascinante cantina. Il luogo segreto dove “brillano” tutte le bottiglie tra cui voi avrete il privilegio di fare selezione.

L’impatto è di quelli che ti fanno sentire a casa. O meglio nell’enoteca che vorresti avere a casa. Quella dove passeresti una serata a due o con gli amici più cari. Quella dove portereste qualcuno per far colpo o per dar sfogo ad un po’ di sana spensieratezza. Ecco perché anche gli spazi, sempre e comunque raccolti, sono stati concepiti per far sì che il vostro stato d’animo trovi posto nella sua dimensione ideale. 

 

Vino al Calice: da 2 a 200 euro. Ai Parioli il vino è democratico!

Vino al Calice  chteau-lafite

La passione è passione. Certo avere una disposizione economica elevata può concedere il lusso di un calice di Lafite a 200 euro, ma non per questo chi ama il vino deve essere tagliato fuori dai giochi. La scelta di Marcella Capaldo è stata lungimirante. E’ vero che qui si possono trovare dei vini eccezionali, ma è pur vero che l’Italia è fatta di tante piccole eccellenze. 


Eccellenze che, nella cantina e nell’enoteca a vista di Brylla non potevano mancare. I calici spaziano con un prezzario adatto a tutti i suoi amanti con la possibilità di scegliere se bere un assaggio, un calice, una mezza bottiglia o una bottiglia. E se la bottiglia la si prende dopo il calice, il bicchiere è abbonato.

Tra quelli da provare, ce li consiglia il Gambero Rosso, ci sono il Biango Breg d2008 ei Gravner che parte da 8 e arriva agli 80 euro della bottiglia; un Bolgheri Sassicaia 2008 che va dai 25 euro dell’assaggio ai 250 della bottiglia e un’altra eccellenza: lo Chateau Haut Brion del 2006. Da un minimo di 60 a un massimo di 600 euro a bottiglia.

Sì, in effetti non abbiamo trovato consigli su quelli più a buon mercato. La scusa migliore per farci un salto no?

 

Vino al Calice: una volta aperte non si rischia di perdere il buono delle bottiglie?

Vino al Calice coravin

No. Perché in questo locale il sistema statunitense Coravin è di casa. Utilizzatissimo in Usa e Gran Bretagna in Italia se ne inizia finalmente a comprendere l’importanza. Averlo vuol dire garantirsi una cantina d’eccezione. Ricca, dinamica, flessibile e…al calice! Grazie a questo sistema si “riempiono” gli spazi vuoti grazie all’argon, un gas inerte che blocca l’azione dell’ossigeno così che il sughero si richiuda in modo del tutto naturale.

Non resta che accomodarsi e scegliere tra un vino Scaccipensieri, un Confort Wine decisamente più lussuoso, un calice Riflessivo per chi ama la complessità del vino o magari vuole rendere intrigante una serata particolare. 

 

Vino al Calice: bere sì…ma con cosa accompagniamo?

Vino al Calice  josper-forno

Anche in questo caso la versatilità è la parola d’ordine. Siamo in vena di stuzzicherie? orientiamoci verso le tapas. Per loro c’è una carta a parte tra cozze alla brace, guancia di manzo, pancia di maiale e terrine di carne d’oca con senape rustica. Se il vino è quasi tutto italiano con eccellenze francesi, altro discorso è per il cibo. Vige l’internazionalità…di qualità. In particolare iberica. Formaggi, salumi, sottolio, terrine, affumicati, patè e conserve di pesce vi seguono al bancone.

Ma se siete venuti per cenare allora siete in mano a Josper. Non è lo chef, ma il forno alla brace di origine spagnola perfetti per cucinare maiale iberico con insalatina radicchio, valeriana e cachi, galletto spatchock con macco di fave e cicoria o baccalà con crema di broccolo e pomodorino confit. Insomma tutto da sperimentare. 

E’ un omaggio a Sirio il nome del locale. Alle stelle in generale sì, ma alla più luminosa in particolare. Ecco che allora questo locale che è una costellazione del piacere è sotto, lì dove non si può vedere, ma dove si deve “annusare” e assaporare, che la stella più luminosa trova la sua perfetta collocazione. Quaranta metri quadrati dove sei tu a scegliere il vino che vuoi degustare.

Le bollicine, per ora, restano le uniche a non essere al calice. Forse poteva non essere così. Forse non lo sarà prima o poi o forse era la scelta migliore. Chi lo sa. Quel che è certo è che anche Roma, ora, ha il suo locale alla mescita e la Capitale ci ha regalato l’eccellenza. Chapeau!

 

Crediti fotografici: prime due foto pagina Fb del locale Brylla. A seguire Jwilly Flickr CC. Ultima foto Hotel du Vin Brand Flickr CC.