La mancanza della Russia si farà sentire, ma i numeri sono da record e c'è già (quasi) il tutto esaurito: ecco come si torna, finalmente, in presenza al grande appuntamento

Il Vinitaly 2022 non solo sarà (finalmente) in presenza, ma porterà tante novità, sebbene si trovi anch’essa a fare i conti con la pesante crisi internazionale socio-economica dettata dalla guerra in Ucraina: è saltato, infatti, “Vinitaly Roadshow Russia” che si sarebbe dovuto tenere il 3 marzo e le ragioni sono ovvie.

Certo è che si riparte con ottimismo e con la voglia di far tornare la prestigiosa manifestazione ai vecchi fasti. L’appuntamento è dal 10 al 13 aprile al Veronafiere.

 

Vinitaly 2022: la Russia è fuori e per l’Italia è un peso, ma si guarda altrove

Ph: foto facebook della pagina Vinitaly

Togliamoci subito il dente e parliamo di ciò che mancherà: la Russia. Oltre alla tappa del roadshow è saltata anche la premiazione della “The World’s 50 Best Restaurants” prevista per luglio 2022: doveva tenersi a Mosca, ma si terrà a Londra. Inutile dire che per l’Italia quella della Russia è, da sempre, una piazza privilegiata per l’export come ha ricordato il segretario generale dell’Unione vini italiani (Uiv) Paolo Castelletti sottolineando che, ad ora, bisogna rinunciare a quel mercato dove di fatto l’Italia è primo fornitore di vino. Una botta che arriva, tra l’altro, quando gli ordini erano ripartiti. Dei numeri di questo vi abbiamo già parlato e vi invitiamo a capire quanto “pesa” sul sistema Italia l’assenza dell’asset con la Russia.

 

Il Vinitaly 2022 è già un’edizione da record: oltre 4mila gli espositori e 60 le nazioni presenti ed è già (quasi) sold-out

Detto questo: viva la 54esima edizione del Vinitaly che torna finalmente protagonista. Dopo i due anni di stop dettati dalla pandemia che sono stati però occasione per scoprire nuovi modi di comunicare e di “incontrarsi” con buyer ed enoappassionati, scoprendo il potere del web, si torna finalmente a far risuonare i calici brindando nei padiglioni di Veronafiere…ed è già (quasi) tutto esaurito.

Questi i numeri: 4mila aziende espositrici, 60 nazioni coinvolte e 3 milioni e mezzo di investimenti pubblicitari. Numeri cui si aggiungono i 500 top buyer selezionati che arriveranno da tutto il mondo, le migliaia di operatori e i professionisti del settore e, ovviamente, i winelovers.

Ci sarà tutto il mondo a Verona dal 10 al 13 aprile. E i mercati nuovi non mancheranno: basta pensare a quelli emergenti africani. Gli Stati Uniti ci saranno, così come Singapore e il Giappone e l’Eurasia nel complesso. Presente, e ci mancherebbe, l’Europa. Il punto lo fa il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani. “Abbiamo già adesioni di delegazioni che coprono le aree di Canada, Usa (con particolare riguardo al Midwest, West Coast e Texas), oltre che Singapore, Malaysia e per l’Europa, Regno Unito, paesi scandinavi, Danimarca, Paesi Bassi, Germania e Svizzera”. A dall’est arriva anche la Polonia.

Per quanto riguarda il Giappone, Mantovani fa sapere che si sta lavorando con il ministero degli Affari esteri per creare un corridoio specifico che permetta agli operatori di arrivare. “Stiamo ricevendo molti riscontri – prosegue – dalla regione eurasiatica e da quelle piazza potenzialmente interessante al vino tricolore che erano in stand by a causa delle limitazioni”. Mantovani fa anche sapere che è stata chiusa una collaborazione con alcune aziende che saranno al vinitaly per attuare un altro piano straordinario di incoming del valore di un milione di euro. E questa è già una bella novità.

Una fiera in sicurezza

Prima di addentrarci nella manifestazione va ricordato che l’accesso è consentito solo con il super green pass o, per espositori e visitatori esteri con status vaccinale diverso da quello riconosciuto dall’Italia, con green pass ottenuto tramite tampone. Nel quartiere fieristico sono attivi strumenti e misure di controllo e di sicurezza previsti dal protocollo Safebusiness.

 

Il Vinitaly si fa in sette: ecco tutte le aree tematiche e la bella novità delle piccole aziende finalmente grandi protagoniste

Ph: Vinitaly – ph Wikipedia Commons

Il Vinitaly 2022 si fa in sette, come abbiamo titolato, ed è proprio il caso di dirlo. Sette, infatti, sono le aree tematiche della manifestazione. Aree tematiche che rispecchiano pienamente le tendenze del vino che abbiamo visto sorgere negli ultimi anni. Un esempio? L’attenzione al biologico.

Un Vinitaly 2022 a tutto bio

Non mancherà, infatti, il salone Vinitaly bio dove saranno ospitati produttori italiani ed esteri e dove sarà presente un’enoteca, rigorosamente bio. Spazio anche alle sessioni di degustazione guidate per capire questi vini, cosa c’è dietro questo tipo di produzione e perché sono sempre più presenti nelle carte dei vini di tutto il mondo e anche nelle nostre cantine di casa.

Viva l’internazionalità

L’internazionalità è di casa al Vinitaly e non sarà diverso nell’edizione 2022 con un salone dedicato: l’International Wine Hall. Uno spazio interamente dedicato ai produttori di tutto il mondo. Per i rivenditori un modo per scoprire nuove realtà e rispondere anche a quella tendenza, sempre più diffusa, di osare per scoprire cosa c’è di nuovo, sempre all’insegna della qualità. Nell’International Wine Hall del Vinitaly 2022 si terranno degustazioni organizzate dalle aziende e dalle istituzioni nazionali.

Una sezione sarà riservata ai vini e distillati provenienti da Austria, Slovenia, Serbia, Turchia, Croazia, Argentina, Francia, Sud Africa, Spagna, Venezuela, Moldavia, Cile, Perù, Santo Domingo, Regno Unito, Macedonia e Libano. 

Al Vintaly c’è anche il Doctor Wine

Uno spazio speciale sarà occupato da Daniele Cernilli, giornalista di settore che si occuperà del Vinitaly Tasting e Doctor Wine (il nome con cui tutti abbiamo imparato a conoscerlo). Sarà lui a condurre buyer e operatori del canale horeca in un interessante evento di degustazione.

Il Desing…conta

E se come abbiamo detto grande attenzione è riservata alle tendenze attuali, ci sono altre due aree tematiche che rispondono perfettamente a questa esigenza. Parliamo di Vinitaly Design che torna protagonista. Si tratta del salone dedicato agli accessori e i complementi per la ristorazione e la sommelerie. Prodotti ed accessori, per spiegarlo meglio, che completano l’offerta legata alla promozione del vino e all’esperienza sensoriale. 

La vera grande novità è “piccola”

E’ la vera novità del Vinitaly 2022 la Micro Mega Wines. Al Padiglione F una sezione interamente dedicata alle piccole aziende, la produzione da vitigni autoctoni e internazionali dall’alto tasso qualitativo. Una novità di cui c’era bisogno dato che, lo vediamo ormai da tempo, al territorialità attrae e le piccole aziende sono il simbolo di una storia antica che in Italia si è costruita proprio sulle piccole imprese che ne costituiscono la grande ossatura.

Al Vinitaly 2022 sempre attenti alla tecnologia

Non mancherà Enolitech: il salone dedicato al mondo della tecnologia applicata alla viticoltura, al beverage e all’ovicoltura. Un percorso espositivo che va dalla vigna alla cantina, dal campo al frantoio con un occhio anche alla birrificazione. Un altro spazio da non perdere in un momento in cui la transizione ecologica sembra aver tirato il freno, ma i cambiamenti climatici…no!

Sempre più voglia di mischiare

Alta anche l’attenzione verso la mixology in cui i vini sono da sempre e possono diventare sempre più protagonisti. Saranno proprio questi, insieme ai distillati, del salone ad hoc. “Il mixologist – spiegano gli organizzatori – è considerato un artista della sperimentazione del gusto, in grado di riprodurre e creare esperienze sensoriali uniche attraverso i suoi drink. Negli ultimi anni, l’arte della miscelazione di bevande alcoliche, in cui trova spazio anche il vino, ha affascinato bartenders di tutto il mondo e professionisti alla continua ricerca del bilanciamento dei sapori, facendo crescere l’interesse per il comparto più vivace della cultura del buon gusto”.