Quella di "Suber" è una linea Amorim Cork Italia che segue la scia dell'economia circolare. Un altro bell'esempio di come, un altro mondo, sia possibile e il vino può esserne grande protagonista!

Se siete amanti del vino, state arredando casa e puntate sull’ecosostenibilità, la nuova vita dei “tappi di sughero” vi piacerà! Grazie a Suber by Amorim Cork Italia uno dei materiali simbolo dell’enologia diventa vero e proprio oggetto di design che richiama proprio quell’universo magico che è l’enologia.

Dagli sgabelli a forma di tappo, ai tavoli, passando per lampade e secchielli per il vino, il sughero diventa protagonista della vostra casa promuovendo quel concetto di economia circolare che, ormai, pervade ogni aspetto della nostra esistenza.

 

Tappi di sughero su cui sedersi, da accendere e in cui tenere in fresco il vino. Il riciclo intelligente che ridà vita ad un oggetto simbolo dell’enologia!

Se ve lo siete chiesti sì, Amorim Cork Italia, divisione italiana dell’azienda portoghese leader del sugo è dedita proprio alla vendita e la produzione di tappi di sughero. Dal 2011 ha avviato la sua vita “ecologica” raccogliendo quelli usati. E così, dal riciclo, arrivano veri e propri pezzi di arredamento finito sotto il nome di “Suber”. Una linea di oggetti di design elegante e convincente che ci parla di virtuosità e, di conseguenza, ci dice come sì, un altro mondo, sostenibile, è possibile.

Sarebbe divertente sapere se nel nostro nuovo sgabello c’è il tappo di una bottiglia aperta in un momento speciale. Questo non lo sapremo omai, ma sul fatto che questo nuovo tipo di arredamento sia convincente possiamo dirci certi. Tra l’altro il nome scelto per questa particolare collezione non è casuale. L’etimologia di “Sauber”, infatti, deriva dal nome scientifico della pianta di sughero tipica del bacino occidentale del Mediterraneo. Non solo nel marchio c’è un puntino che separa Sube.r (questa la dicitura corretta): una scelta fatta proprio per esaltare l’aspetto del riciclo, della resilienza, uno dei valori, sottolinea l’azienda, proprio del sughero.

 

Si va sul mercato…

Pronti dunque a lanciare questi nuovi oggetti di design che, oggettivamente, renderebbero la nostra casa unica. Lancio che avverrà sia in Italia che all’estero.

Partner dell’iniziativa il Consorzio Prosecco Doc, la Confcommercio di Treviso e la Città del Vino. L’idea è di diventare una vera icona veneta, con l’ambizione di coinvolgere altre realtà virtuose nel settore del design e del recupero di materiali.

A produrre la linea Sauber, ha spiegato Carlo Manuel Veloso dos Santos, ad Amorim Cork Italia, è un’azienda di Vicenza. Attualmente, ha poi raccontato l’architetto e designer che la collezione l’ha inventata, Jari Franceschetto, sono stati già distribuiti 8 mila piccoli cataloghi in altrettante aziende vitivinicole. “Il tappo – ha aggiunto – può tornare da protagonista in cantina, ma anche al museo. Con Suber Amorim Cork Italia ha vinto il bando della Regione Veneto per creare il Museo d’Impresa sostenibile che prevede anche la visita virtuale degli stabilimenti”.

Insomma, noi tempo fa qualche suggerimento su come riciclare i tappi di sughero ve lo avevamo dato, ma questa è oggettivamente tutta un’altra (e fantastica) storia.

 

Non solo i tappi di sughero: da qualche anno ci vestiamo anche di scarti della vinaccia, arance e persino ananas!

Non solo sughero. La possibilità di allargare la collaborazione per l’azienda è più che possibile. A dimostrarlo il fatto che c’è già chi, gli scarti della vinaccia, li trasforma in tessuti. La fibra in questione si chiama wineleather e qualche anno fa è divenuto il simbolo dell’azienda Vegea, vincitrice dei 300mila euro in palio nella seconda edizione del Global Change Award, contest finanziato dalla H&M Foundation. H&M che a febbraio 2020 ha lanciato la linea di scarpe e borse frutto proprio…della vinaccia!

L’azienda in questione, in questo caso, è milanese. E anche questa ha puntato sui principi dell’economia circolare che, ci pare di poter dire, inizi davvero a circolare! L’idea, nel loro caso, è arrivata in considerazione del fatto che ogni anno vengono prodotti 13 milioni di tonnellate di scarti derivanti dalla produzione vinicola e viticola.

Un no allo spreco a impatto zero che parla la lingua di un settore che della sostenibilità sta facendo e deve fare ben più che un ideale: un atto concreto.

Tanto perché si sappia si ricavano tessuti anche dalle bucce delle arance (orange fiber) e dalla scorza dell’ananas.

 

Sapete quanta materia prima è stata risparmiata grazie all’impegno del Conai? Quanto 440 Tour Eiffel. Un nuovo mercato per un nuovo mondo!

Già che ci siamo e visto che tocchiamo un tema così importante che dovrà essere assoluto protagonista nella ripresa post-Covid, vogliamo riportarvi i dati diffusi dal Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) sullo stato del riciclo nel Paese. A dicembre scorso il Consorzio, in partnership con la Fondazione Sviluppo sostenibile, ha presentato i risultati del Green Economy Reperto.

Ebbene grazie al sistema Conai è stata evitata una quantità di emissione di Co2 pari a quella di 10mila tratte aeree Roma-New York andata e ritorno. L’energia risparmiata può coprire il fabbisogno elettrico di 6 milioni di famiglie in un anno. Un impegno, quello assunto, ha rivendicato il consorzio, che ha evitato al Paese il riempimento di ben 160 nuove discariche.

Nel complesso, nel 2019, i benefici diretti del riciclo in Italia hanno superato il miliardo di euro in valore economico. Questi gli altri numeri diffusi: il valore economico della materia recuperata grazie al riciclo è di 402 milioni di euro. Quello dell’energia prodotta da recupero energetico raggiunge i 27 milioni di euro. L’indotto economico generato dalla filiera è invece di 592 milioni di euro. Volete sapere quanta materia prima vergine è stata risparmiata? Beh il peso, nel 2019, equivale a 440 Tour Eiffel: 4 milioni e 469 mila tonnellate.

Un mercato importante e in evoluzione che non solo fa bene al pianeta, ma capace di offrire nuove opportunità a tutti i settori: quello del vino incluso!