Il rosso toscano appare nella terza stagione e si fa conoscere dai Millennials. Un grande trampolino per un vino che, di numeri, ne fa e li fa bene

Grazie a Stranger Things, seguitissima serie Tv Netflix che ha fatto innamorare i Millennials con la sua trama adolescenziale fatta di fantascienza e terrore, il Chianti apre le porte dei loro cuori. O almeno è ciò che si spera che accada visto che ne è diventato protagonista.

Non che sia la prima volta. Sul grande schermo è stato il mitico Anthony Hopkins ad omaggiarlo ne Il Silenzio degli Innocenti, ma è ad un pubblico decisamente giovane che, stavolta, il rosso toscano involontariamente parla. Accade nella terza stagione della sere tv. L’ennesimo valore aggiunto per un vino che è da sempre un passo avanti e che proprio ora sta vivendo un momento magico.

 

Stranger Things: nel telefilm anni ’80 è “mediamente corposo” e rigorosamente in fiasco!

E’ Joyce, una delle protagoniste della serie, che lo ordina. E lo fa mentre è a cena con lo sceriffo Hopper. “Penso che berremo anche una bottiglia di vino rosso. Com’è il vostro Chianti?”, chiede al maitre. “Il nostro Chianti è molto buono, mediamente corposo, con un accenno di ciliegia”.

Il fatto che la serie più seguita dai Millennials di tutto il mondo per Giovanni Busi, presidente del Consorzio del vino Chianti, è una grande opportunità. “La citazione nella serie di culto per i giovanissimi – afferma – conferma ancora una volta che il Chianti è ormai un sovrabrand rispetto ai già blasonatissimi Made in Italy e Made in Tuscany. Ed è di grande importanza il fatto che Stranger Things sia statunitense, rivolta ad un pubblico di giovanissimi e diffusa attraverso un canale totalmente digitale – aggiunge -. Questo ci apre le porte di mercati nuovi e delle enormi potenzialità moltiplicando i nostri possibili spazi di business”. E che dire del fatto che il vino arrivi in un fiasco? Ancora una volta avevamo ragione!

 

Stranger Things? Non proprio, il Chianti è una storia che non stranamente è costellata di successi. Ecco chi lo ama!

E tra quegli spazi del business c’è, sicuramente, anche l’enoturismo. I giovani americani viaggiano e oggi amano viaggiare nei luoghi, alla scoperta delle bellezze e delle eccellenze. Che il sistema vino toscano funziona è un fatto. E in questo scenario il Chianti non fa differenza. Anzi oseremmo dire che è un importante valore aggiunto e i numeri del settore enoturismo già lo testimoniano. Con i Millennials, paradossalmente i più difficili da conquistare, le potenzialità si ampliano esponenzialmente. Ad oggi, lo dicono gli ultimi dati Wine Monitor Nomisma, si è registrato un +10% sugli arrivi e un +8% sulle presenze nell’area del vino Chianti. Si chiama enoagriturismo e fa tendenza.

Chi è il viaggiatore tipo che sceglie la terra del Chianti? E’ uomo, ha tra i 25 e i 44 anni e un livello di istruzione e di reddito medio alto. Un campione di 800 persone quello finito nell’indagine fatto di persone con età compresa tra i 18 e i 65 anni. E tra quelli che non ci sono stati uno su quattro ha dichiarato che vorrebbe fare una vacanza per visitare cantine e vigneti con proprio la Toscana come meta preferita. E’ qui che vorrebbe venire il 21% degli enoturisti e il 37% di loro sceglierebbe proprio la terra del Chianti.

Nel 2018 nell’area di produzione del vino Chianti sono arrivate 1 milione 230 mila persone. E il dato più interessante è che sono in gran parte stranieri (il 58%). Un numero complessivo che vale il 9% delle presenze in tutta la regione che tocca i 14milioni di turisti. Va soprattutto evidenziato che rispetto al 2017 è stato proprio l’enoagriturismo a volare raddoppiando i suoi numeri soprattutto riguardo le presenze straniere: il 13% in più quelle del 2018.

 

Stranger Things spinta ad un nuovo enoturismo: quello dei più giovani, ma nel settore il rosso va già alla grande ed è 5.0!

Superata la crisi del prezzo del 2010 – 2011, la denominazione vale oggi 400 milioni di euro e la consapevolezza che il percorso intrapreso va continuato c’è. E che l’enoturismo sia una chiave importante di tale crescita lo ha capito bene anche il Movimento Turismo del Vino della regione che il suo identikit del visitatore lo ha delineato guardando soprattutto alle nuove tecnologie. Il winelover che sceglie le cantine toscane, dal Chianti al Brunello, è di generazione 5.0. Secondo il Mtv, infatti, nel 2018 sono stati 100 mila i visitatori del loro sito. Dato in crescita dato che nel primo semestre del 2019 le visite hanno superato già le 70mila con 6mila enoappassionati che hanno creato il loro itinerario.

Insomma il sistema vino toscana, compreso il Chianti, sanno come muoversi con le nuove tecnologie ed è una cosa che ci piace molto visto che proprio quella del digitale è la sfida che abbiamo accolto. Dice bene il Movimento Turismo del Vino Toscana: il winelover oggi vuole vivere un’esperienza e la vole condividere online. Bella dunque l’iniziativa di sponsorizzare le “wine experience” del territorio consultando lo smartphone. L’iniziativa, lo abbiamo detto, funziona. Oltre a visitare una cantina vuoi fare una passeggiata a cavallo o fare un giro in quad in vigna? Preferisci abbinare alla vacanza un corso di cucina tipica, o un incontro con l’enologo o l’agronomo durante la vendemmia? Preferisci lasciarti coccolare dalla vinoterapia? Tutto si può fare e si può prenotare con un click.

Stranger Things che ora il Chianti vuole portare tra i giovanissimi, i Millennials. E con uno spot Netflix così le opportunità non resta che coglierle!