Le scoperte archeologiche degli ultimi 15 anni, secondo l'Università di Lione, collocano l'inizio della produzione molto prima dell'arrivo dei greci. E tutto sarebbe iniziato da Marsiglia

La storia del vino francese? Tutta da riscrivere…forse! Lo afferma l’Università di Lione che, a fronte delle ultime scoperte archeologiche, è certa che si dovrà rimettere mano alle certezze attuali: va tutto retrodatato.

A darne notizie è il magazine francesce Vitisphere. In 15 anni di scavi, in sostanza, sarebbero emerse prove del fatto che il vino francese è ancora più antico di quanto si pensi.

La storia del vino francese è tutta da retrodatare: la vera rivoluzione non è arrivata dalla colonizzazione greca

Quando sarebbe dunque iniziata la storia del vino francese? Secondo le recenti scoperte nel  secolo a.C. a Massilia, l’attuale Marsiglia. La città simbolo di quello che sarebbe diventato l’inno nazionale, avrebbe dunque portato ad un’altra grande rivoluzione: quella dell’enologia. Gli scavi che non solo in Francia, ma anche in Europa, hanno permesso di retrodatare l’apparizione delle viti parlerebbero dunque di una diffusione delle viticoltura antecedente la colonizzazione greca nel Vecchio Continente.

Nello specifico, in Francia, solo per fare alcuni esempio, sono state rinvenute anfore, utensili e tracce di impianti di viti in molti siti archeologici. Un gran numero è stato trovato nella valle del Rodano dove è stato scoperto il domaine vitivinicolo a Saint-Laurent d’Angy, alle porte di Lione, risalente certamente al 40 a.C. E altre prove ora si cercano dalla Normandia alla Cote d’Or. E Marsiglia? Beh qui è stato trovato il vigneto più antico: quello di Sant-Jean du Désert risalente al V-IV secolo a.C.

Insomma…la storia è da riscrivere, ma sarebbe la dimostrazione di quanto, in Francia, così come in Italia, l’attenzione per quella che è una vera e propria arte abbia accompagnato, da sempre, lo sviluppo della cultura europea di cui, ancora oggi, è un simbolo indiscutibile.