Si parla solo di quantità, ma certo è che a pagare lo scotto delle follie climatiche è soprattutto la Vecchia Europa che, comunque, resta leader a livello mondiale

Un calo notevole quello relativo alla produzione di vino a livello mondiale pari ad un -10%. Lo attestano le stime Oiv (Organizzazione Mondiale della Vigna e del Vino). Dai 292 milioni di ettolitri del 2018, infatti, si passa ad una stima che va tra i 258 e i 267 milioni di ettolitri. Calo che si attesta comunque in linea rispetto alle annualità dal 2007 al 2016.

Differenti, ovviamente, le stime a seconda delle zone. Nell’Unione Europa, infatti, a far male sono state le condizioni climatiche che tra gelate e siccità porta la produzione ad una stima di 156 milioni di ettolitri pari comunque al 60% della produzione mondiale, ma anche al 15% in meno rispetto al 2018. un calo complessivo, dunque di 26,7 milioni di ettolitri.

Stime Oiv: nel Vecchio Continente la produzione cala, ma non è così per tutti. A mettere il segno ‘più’ al 2019 è solo il Portogallo

Restando in Europa vediamo cosa accade nei singoli Paesi. In Italia e in Francia il calo è, per entrambe, del 15%. Saranno 46.6 milioni di ettolitri quelli prodotti nel Bel Paese, mentre 41,9 quelli che la Francia immetterà nel mercato. Per la Spagna il dato è decisamente allarmante: – 24% di produzione per un totale di 34,4 milioni di ettolitri. E’ questa la regione europea che paga di più lo scotto di un clima sempre più imprevedibile.

Altro dato da valutare, nel complesso, è quello che riguarda i Paesi leader della produzione in Europa e gli altri. Italia, Francia e Spagna, infatti, che da soli rappresentano l’80% dei volumi, fanno registare un calo anche in relazione alla media degli ultimi cinque anni, in altri le cose vanno decisamente in modo diverso. In Germania, dove rispetto al 2018 si registra una produzione inferiore del 12%, in Austria e Romania dove il calo è del 4% per entrambe, e in Ungheria dove si attesa un dato negativo del 6%, i livelli complessivi di produzione sono però in linea o persino superiori alle medi quinquennali. Ma c’è qualcuno che cresce nel Vecchio Continente? Sì ed è il Portogallo che con 6,7 milioni di ettolitri prodotti nel 2019, è l’unico Paese che fa registrare un +10% di produzione rispetto al 2018 e di un +4% rispetto agli ultimi cinque anni.

 

Stime Oiv nei Paese Extra Ue: la Russia cresce e oltreoceano bene fanno Usa e Brasile. Tengono bene anche Australia e Nuova Zelanda

Passiamo ai Paesi extra Ue a cominciare da Russia, Georgia e Svizzera. Il primo cresce del 7% rispetto al 2018 per un totale di produzione di 6 milioni di ettolitri. Lieve ma in crescita anche quella della Georgia dove il dato è dell’1% in più (1,8 milioni di ettolitri). In Svizzera, invece, il calo rispetto al 2018 c’è ed è del 6%, ma l’1,1 milioni di ettolitri prodotti sono in realtà il 10% in più rispetto al periodo 2014-2018.

Andando dall’altra parte dell’oceano, e cioè negli Stati Uniti d’America che rappresentano il 12% della produzione dell’emisfero boreale, la flessione è solo dell’1% rispetto al 2018 con una stima di produzione pari a 23,6 milioni di ettolitri di vino. Livello di produzione che resta comunque altissimo. Se passiamo all’emisfero sud del pianeta, il calo nella produzione rispetto all’anno scorso c’è stato, ma sena andare ad inficiare la media degli ultimi cinque anni. In Argentina nonostante il calo del 10% rispetto al 2018, infatti, sarà di 13 milioni di ettolitri, mentre il Cile con i suoi 11,9 milioni di ettolitri prodotti quest’anno scende sì del 7% rispetto al 2018, ma cresce dell’8% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Restando in sudamerica il Brasile cresce con una produzione superiore ai 3 milioni di ettolitri per una crescita del 10% negli ultimi cinque anni.

Passando ad altro continente il Sudafrica produrrà si stima 9,7 milioni di ettolitri di vino con un calo del 9% sugli ultimi cinque anni. Tengono bene Australia e Nuova Zelanda dove il calo si stima sarà del 3% e dell’1% rispettivamente con una produzione per la prima di 12,5 milioni di ettolitri e di 3 milioni di ettolitri per la seconda.