Cinque libri per approcciare a questa bellissima professione, ma anche solo per ampliare le proprie conoscenze di enoappassionati divertendosi a giocare un po' con le degustazioni tra una pagina e l'altra

Cari enoappassionati con la quarantena ancora in corso, l’occasione è perfetta per approfondire la materia e riscoprirsi sommelier. Chissà che poi, questa vostra inclinazione, non diventi un vero e proprio lavoro. Quello spetterà a voi deciderlo frequentando i corsi delle associazioni di settore, ma un’infarinatura si può anche farla da casa. Come? Consultando i libri giusti e degustando dell’ottimo vino per mettere in pratica le prime lezioni.

Oggi, quindi, passiamo in rassegna alcuni libri che potrebbero conquistarvi dandovi anche qualche piccola dritta su qualche esercizio da fare a casa con il vostro calice.

 

Più che riscoprirsi sommelier iniziamo col diventare intenditori. O almeno proviamoci!

Vino. Manuale per aspiranti intenditori”. Il titolo è già esplicativo. Autrice del testo è Ophélie Neiman che ha messo nero su bianco un vero e proprio manuale che nulla ha a che vedere con la difficoltà di lettura di un’enciclopedia. Al contrario è facile, scorrevole e originale e vi darà le giuste conoscenze sugli aromi del vino, sugli abbinamenti e anche sul come scegliere un’ottima bottiglia.

Un ottimo modo per prepararsi alla prossima cena tra amici che, ci auguriamo, arrivi prestissimo. Un manuale che allontana la noia, dissacra un po’ la troppo a volte eccessiva serietà del settore, e che si avvale della penna della blogger france Miss GlouGlou accompagnando le spiegazioni ad illustrazioni buffe e ironiche di Yannis Varoutsikos (l’immagine ne è un esempio). Un viaggio divertente e da cui imparare che va dal vitigno alla tavola ricco di spunti. Il libro perfetto per chi aspira a diventare intenditore e che il vino lo vive a cuor leggero.

 

Riscoprirsi sommelier richiede una conoscenza storica della viticoltura. E Roma, ancora una volta, è fonte di grande ispirazione!

Oltre che di vino siete appassionati di storia? Impossibile dire che la storia non sia anche stata segnata dal valore della viticoltura e Roma, anche stavolta, è la chiave di lettura perfetta per comprenderne l’importanza. Siamo fermamente convinti che, come in ogni cosa della vita, sia impossibile eccellere senza una buona base culturale, senza, insomma, la conoscenza. Ecco che allora Roma Caput Vini è uno di quei libri da non perdere. Scritto da Giovanni Negri e Elisabetta Petrini parte da un dato scientifico che affonda le sue radici nell’antichità.

Grazie alle analisi del Dna, infatti, si è scoperto che molti dei vitigni che ora disegnano le colline di tutta Europa, hanno un antico genitore comune: quello affidato da un imperatore romano alle sue legioni. E’ così che, quindi, si sono diffusi vitigni come lo Chardonnay, il Riesling, il Gamay, il Sauvignon e la Ribolla. Quanti sono in totale? Ben 78. Un racconto tra scienza e storia che offre un’interessante chiave di lettura e permette di approfondire una materia su cui ogni sommelier deve essere più che preparato.

 

Riscoprirsi sommelier sì, ma prima cerchiamo “l’anima” del vino. E’ un essere vivente che merita di essere conosciuto nella sua più semplice essenza

Come in ogni letteratura, anche in quella del vino ci sono gli “imperdibili”. I grandi classici. Quelli che, nella biblioteca di un enoappassionato non possono proprio mancare. E’ il caso di “Vino al vino” del mitico Mario Soldati, figura di spicco del ‘900 che ha lasciato una impronta profonda nel settore e che in questo libro, quasi dai toni romanzeschi, racconta i suoi tre viaggi compiuto attraverso l’Italia alla ricerca dei vini genuini, a volte famosi e a volte no. Non una guida, ma una vera e propria fotografia del Paese. Un Paese fatto di uomini, di case, di ville e castelli che sono la chiave di lettura di una civiltà autentica, legata alla teraa e al clima. E il vino non può che esserne una delle massime espressioni.

Un viaggio di provincia perfetto per chi vive il nettare di Bacco come un momento di condivisione. Come quell’assaggio da condividere con gli amici e le persone amate. Un testo, quello di Soldati, che riesce ad umanizzare ogni vino che racconta. Un modo per entrare dentro la sua anima e la sua essenza. Ciò che ogni sommelier deve saper fare nel divulgarne il valore estrinseco.

 

I profumi del vino? Sono il suo “aspetto più straordinario”. Approcciamo a loro con filosofia

Siamo partiti con le basi, divertendoci, abbiamo strizzato l’occhio alla storia e ci siamo avvicinati ad un classico che ci permette di guardare al mondo del vino come un essere vivente. Ora è tempo di approfondire il tema “aromi del vino”. Come? Con “Il respiro del vino” di un altro grande personaggio del panorama italiano: Luigi Muoio. E a descrivere il suo libro è lui stesso. “Vi parlerò di quel profumo coinvolgente, di quel suo respiro trattenuto, al quale è impossibile opporre resistenza, che anticipa tutto ciò che si sente in bocca subito dopo aver avvicinato il bicchiere alle labbra”. Per Muoio il profumo del vino è il suo “aspetto più straordinario” perché è quello che svela “il linguaggio della sua composizione, della sua storia, delle sue tradizioni e dei territorio in cui nasce”.

Insomma una vera e propria filosofia capace di accompagnarci alla scoperta degli aromi, svelandone i segreti. Un’ottima base teorica ricca di spunti pratici su cui spetterà a voi esercitarvi.

 

Riscoprirsi sommelier seguendo la strada del DoctorWine ed esercitandoci alla compresione degli aromi

Chiudiamo la nostra rassegna con un altri imperdibile. Le “Memorie di un assaggiatore di vini” di Daniele Cernilli, noto ai più come il Doctor Wine. Un viaggio geografico, culturale ed enologico alla riscoperta del vino in cui Cernilli spiega il suo metodo di degustazione e suggerisce alcuni esercizi da fare per migliorarlo. Eccone uno. Avrete bisogno di un assistente per cui, se in casa non siete soli, non sarà difficile trovarlo. Fatevi preparare da una persona cinque bicchieri d’acqua. Versate in quattro di questi quantità differenti di alcol etilico lasciandone uno puro. Annusate e poi provate ad indovinare qual è quello con più alcol e quale con meno. Ripetete l’esercizio con gocce di oli essenziali di diverse fragranze. Annusate e provate a riconoscerli. La cosa più importante? Memorizzarle.

Il resto beh…dovrete leggerlo!

E se avete voglia di scoprire le caratteristiche di vini specifici allora vi consigliamo di fare un salto sulla nostra Carta dei Vini, sfogliare le schede e trovare quelli con cui pensate possa piacervi trascorrere qualche ora ad esercitarvi. Sarete prontissimi per degustarli al ristorante non appena avremo la fortuna di tornarci a fare da loro ospitare.